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Famiglie italiane indebitate, ma uscire dall’Europa sarebbe peggio

Dati recenti elaborati dalle associazioni dei consumatori, mettono in evidenza quanto in realtà già si iniziava a intuire: le famiglie italiane hanno una bassa capacità d’acquisto e sono notevolmente indebitate con un mutuo, un fido bancario, un piccolo prestito, a seconda delle esigenze. Questo lo si era capito senza la necessità di fare studi, del resto basta guardare quanto e dove acquistano mediamente gli italiani ed il gioco è fatto. E se ad avere una capacità di spesa inferiore sono le famiglie del mezzogiorno, a essere più indebitate sono quelle lombarde, in particolare quelle del territorio milanese.

Calano i consumi degli italiani

In realtà questo non è del tutto vero, è bene fare le dovute specifiche. Intanto ci si riferisce a quello che è il primo trimestre del 2017, quindi i dati sono inerenti a Gennaio, Febbraio e Marzo. In questo trimestre si è registrato un -2,8% di vendite in meno nei supermercati, più contenuto il calo, -6% nei supermercati con superfici maggiori di 4.500 metri quadri. Perdono pochissimo, invece, i discount, con un -0,7%. A essere calato in modo deciso è soprattutto il comparto del largo consumo confezionato, mentre cresce, sebbene al di sotto delle aspettative, l’acquisto del fresco rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Eppure, come abbiamo esordito all’inizio, occorre fare delle specifiche perché se da una parte si spende meno per l’acquisto di alcuni prodotti, invece si spende di più per acquistare automobili, sono infatti salite a 582 mila le immatricolazioni con un +12% rispetto allo scorso anno e cresce anche la spesa del carburante che si approssima al 13%. Ma tra tutte le notizie negative, la più positiva di tutti e che fa davvero ben sperare, è la piccola crescita delle compravendite del mercato immobiliare.

La crisi non è ancora finita

Nonostante questa altalena di notizie inerenti l’economia, resta il fatto che la ripresa non è poi così vicina, a dispetto di alcuni fatti positivi che lasciano ben sperare. Ma l’inizio di questa recessione è davvero tutta imputabile all’introduzione dell’euro? Gli esperti dicevano che secondo la teoria della macroeconomia sarebbe servito un periodo di assestamento, ma che nel giro di qualche tempo, proprio per via dei pilastri di tale teoria, l’economia avrebbe iniziato a riprendersi, ma così non è stato. Qualcosa non ha funzionato? Probabilmente la tanto decantata stabilità dei prezzi non è stata mantenuta, probabilmente qualche ingranaggio nella grande macchina dell’economia non ha funzionato e l’Italia si trova a dover ancora soffrire questo momento economico sfavorevole.

Uscire dall’Europa sarebbe meglio?

Se lo domandano in tanti, soprattutto i cittadini, ma gli esperti, nonostante abbiano ammesso che l’ Eurosistema non ha gli strumenti idonei per prevenire o contenere le crisi, i rischi dell’abbandono dell’Europa sarebbero maggiori e quindi l’unica soluzione plausibile sembra essere quella di restare, ma recuperando lo spazio fiscale.

 



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