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 Home page > Attualità > Economia > È nato prima l’uovo, la gallina o l’Ilva?

È nato prima l’uovo, la gallina o l’Ilva?

È nato prima l'uovo o la gallina? È un modo di dire quando si esemplifica la difficoltà insita nella formulazione di spiegazioni semplici. 

 

Ed è assolutamente logico e chiaro che le galline depongono le uova: quindi l'uovo non può esistere senza la gallina che l'ha preventivamente deposto. Dalle uova nascono altre galline, che a loro volta non possono esistere senza presupporre che esista, prima di tutto, l'uovo. Ripetendo il ragionamento all'infinito, si giunge all'impossibilità di stabilire chi possa aver avuto origine per primo tra l'uovo e la gallina, poiché nessuno dei due soggetti può esistere in assenza dell'altro.

Un paradosso simile si può utilizzare per la situazione dell'Ilva. È nato prima il diritto al lavoro o alla salute?

Essendo entrambi diritti tutelati dalla Costituzione Italiana, sembrerebbe che l'uno non possa prevaricare l'altro, non si può agevolare l'uno per l'altro, ma nemmeno tutelarne uno più dell'altro. Insomma, è un bel rompicapo! Eppure è così semplice trovare la soluzione, cioè tutelare entrambi senza, per questo, arrivare agli estremi. Invece, sembra che sia più facile a dirsi che a farsi.

Allo stato attuale sussiste l'intenzione dei Riva alla chiusura immediata di sette stabilimenti e di due società di servizi e trasporti facenti capo al gruppo "Riva Acciaio" sparsi in tutta Italia, con la conseguente messa in cassa integrazione di circa 1.400 addetti. È questa la decisione presa dal gruppo Riva all'indomani del sequestro di beni mobili e immobili e di conti correnti per 916 milioni di euro eseguito dalla Guardia di finanza italiana nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Taranto sull'Ilva per disastro ambientale. Gli stabilimenti interessati sono quelli di Verona, Caronno Pertusella (Varese), Lesegno (Cuneo), Malegno, Sellero e Cerveno in provincia di Brescia, Annone Brianza (Lecco) e le società sono Riva Energia e Muzzana Trasporti.

Da una parte il Governo aveva garantito, con un Decreto Legge appositamente varato, il regolare svolgimento della produzione, dall'altra parte la Magistratura sequestra tutto. Un classico esempio di complicazione casi semplici. E i Riva chiudono, vorrei poter dare loro torto, ma ho qualche perplessità in proposito, visto l'accanimento in atto. Per carità, sono delinquenti, banditi, inquinatori e altro e più ancora. Ma allora a che serve il DDL del Governo, l'obbligo per i Riva di svolgere i lavori di risanamento e manutenzione degli impianti, etc.? Forse si è pensato che i lavori possono essere affrontati senza che i Riva abbiano a disposizione i propri fondi? No di certo, e la Magistratura questo lo sa benissimo, però dicono che i fondi dei Riva derivano da illeciti commessi, quindi, è giusto e necessario il sequestro dei beni.

E allora torniamo alla domanda iniziale: è nato prima l'uovo o la gallina?

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