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Diritti civili. Presentata alla Camera la biografia “Angela Bottari Storia di una donna libera”

Diritti civili. Presentata alla Camera la biografia “Angela Bottari Storia di una donna libera” di Pietro Folena e Francesco Lepore

Di Bruna Alasia

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ROMA – Nella Sala del Refettorio, Biblioteca della Camera dei Deputati a Palazzo San Macuto, è stata presentata la biografia, racconto di impegno politico e civile per la libertà collettiva, di “Angela Bottari. Storia di una donna libera” edita da Castelvecchi, curata da Pietro Folena e Francesco Lepore. Realizzata grazie al supporto del Gruppo parlamentare PD, della Fondazione Iotti e della Rivista Malacoda. Messinese, classe 1945, Angela Bottari é scomparsa nel 2023 dopo una lunga malattia. Il libro colma un vuoto storico perché di lei non si è mai molto parlato.

Appassionata attivista politica sin dall’università nel ’68, aderì al PCI nel ‘71 e divenne responsabile femminile della Federazione di Messina. Fu eletta alla Camera dei Deputati nel Partito Comunista italiano per tre legislature consecutive dal 1976 al 1987. Protagonista di quelle lotte sociali che, negli anni ’70 e 80, hanno contribuito a rivoluzionare la condizione femminile, presentò alla Camera la prima proposta di legge contro la violenza sessuale, fu prima relatrice della legge 442 che nel 1981 portò all’abrogazione del delitto d’onore e del matrimonio riparatore. Fondamentale il contributo della Bottari all’approvazione della legge 164/1982, che normando la rettificazione di attribuzione di sesso per la prima volta riconosceva alle persone trans una dignità a lungo negata. Poneva fine al loro calvario giudiziario, dava sostegno a battaglie rivendicative del movimento LGBT+ fino al ddl Zan.

 Il 31 ottobre 1980, nelle campagne di Giarre, nel Catanese, due giovani, Giorgio Agatino Giammona di 25 anni e Antonio Galatola di 15, furono trovati morti, mano nella mano, uccisi da un colpo di pistola ciascuno alla testa. Tutti conoscevano i due ragazzi, che nel paese venivano chiamati “ziti” ovvero fidanzati. Scrive Francesco Lepore su “L’inkiesta” del 16 novembre 2023: “Angela è stata la prima parlamentare in assoluto a far conoscere sin da subito la storia di amore e di morte di Giorgio e Toni, sviluppando in parallelo la fondata riflessione sulla cultura patriarcale quale unica matrice della misoginia e dell’omo-lesbo-bi-transfobia”.

La più grande battaglia della Bottari resta quella contro la violenza sessuale, al cui riguardo presentò il 2 dicembre 1977 la prima proposta di legge recante nuove norme a tutela della libertà sessuale. La ripresentò il 26 giugno 1979 e, una terza volta, il 12 luglio 1983. Il 18 agosto 1984, tuttavia, Angela Bottari suo malgrado decise di dimettersi dall’incarico perché l’Aula aveva approvato un emendamento inaccettabile: da delitto contro la persona, la violenza sessuale era stata edulcorata a delitto contro la moralità pubblica e il buon costume. Nel 1991 Angela Bottari aderì alla svolta post comunista dal PCI al PDS, di cui fu segretaria regionale in Sicilia fino alla confluenza del PDS nei Democratici di Sinistra. Dal 2005 al 2007 è stata assessora comunale di Messina con deleghe alla riqualificazione urbana e alle politiche abitative. Successivamente aderì al PD.

 

Il libro. Angela Bottari Storia di una donna libera

La biografia curata da Folena e Lepore, oltre alla prefazione della capogruppo del Pd alla Camera Chiara Braga, tra gli autori e le autrici annovera le scrittrici Viola Ardone e Nadia Terranova, la segretaria nazionale del Pd Elly Schlein, i deputati dem Anthony Barbagallo e Giuseppe Provenzano, il senatore di Iv Ivan Scalfarotto, l’ex presidente della Corte Costituzionale Gaetano Silvestri, le ex ministre della Sanità Mariapia Garavaglia e Livia Turco, la giornalista Martina Castigliani. Alla presentazione alla Camera di “Angela Bottari Storia di una donna libera” erano presenti Elly Schlein, Anna Ascani Vice Presidente della Camera, Chiara Braga capogruppo PD alla Camera dei deputati. Amici e colleghi della deputata messinese come Alberto Improda, Livia Turco, Romana Bianchi, Anthony Barbagallo, Nadia Terranova, Peppe Provenzano e, a nome dei familiari, il nipote Vittorio Silvestro. E ovviamente i curatori del libro.

Ha aperto il discorso la giovane Anna Ascani per sottolineare come è a queste vite e a questi valori che, in un’epoca di immediatezze e soddisfazioni effimere, la politica deve guardare.

Per Chiara Braga, Angela Bottari portò dentro il PCI una spinta nuova, raccogliendo una mobilitazione che c’era nella società. Descrive il libro di Folena e Lepori “ottimo manuale di buona politica, nonché ottimo lavoro parlamentare”. Per lei Angela Bottari ha dimostrato che il segreto per creare sviluppo nella società è trovare molte compagne di viaggio.

Alberto Improda, Presidente dell’associazione Malacoda, definisce il saggio di Folena e Lepore “poesia”.

Livia Turco, Presidente dell’associazione Nilde Iotti, ringrazia Folena e Lepore perché sostiene sia raro trovare due uomini che diano valore ad una donna. Spiega che si farebbe un grande torto se si estrapolasse Angela Bottari dal periodo politico in cui si è formata. Dice che praticava la politica come “sorgente di Vita” e ricorda che Angela Bottari dedicò a Pio la Torre un grande saggio. Parla della collega scomparsa senza retorica e senza infingimenti e, ammette, che il primo intervento della Bottari non la convinse perché incentrato sulla centralità del corpo e sulla libertà sessuale, lei che era di Torino avrebbe preferito si parlasse di lavoro. Non trascura accenni alle dimissioni di Angela Bottari, viste come un atto di libertà per le quali ha pagato un prezzo.

Vittorio Silvestro, nipote di Angela Bottari, cita le parole testuali con le quali fu introdotto il primo discorso di sua nonna alla Camera: “Prende la parola l’Onorevole donna Angela Bottari”.

L’ex deputata del PCI Romana Bianchi sottolinea come la vicenda di Franca Viola – rapita nel 1965 dall’ex fidanzato rifiutato per obbligarla a nozze riparatrici - sia arrivata alla Camera grazie a Angela Bottari.

Interviene infine anche Elly Schlein che afferma che se abbiamo raggiunto dei traguardi è perché sono esistite figure come Angela Bottari. “Non ce ne facciamo niente di una Presidente donna se i diritti civili fanno un passo indietro – continua – se il valore di una donna è imperniato su quanti figli ha messo al mondo”. Sottolinea come i nemici della destra siano gli LGBTQI +, le donne, i migranti. Dice che in questo momento stiamo vivendo una fase regressiva, a causa di una destra che si alimenta di miti del passato.

Tira le conclusioni Pietro Folena che, a proposito di biografie, non tralascia un accenno al film di Andrea Segre, interpretato da Elio Germano, “Berlinguer La grande ambizione”, per dire che la figura del segretario del partito comunista sullo schermo è caricaturale e che, nella realtà, il Berlinguer da lui conosciuto era molto più severo e rigoroso. I presenti annuiscono. Folena spiega che se potesse immaginare a chi dedicare la biografia, la dedicherebbe ai giovani maschi. Afferma che “Angela Bottari Storia di una donna libera” “non parla di un’eroina, non di una superdonna. Ambiziosa sì, ma modesta. Non una leader. Una che forse, in vita, non ha avuto tutti i riconoscimenti che avrebbe meritato. Una che ha iniziato la sua lotta per la libertà innanzi tutto in seno alla propria famiglia, nel suo privato, incrociando indissolubilmente la libertà degli altri”. Folena ribadisce che dedicherebbe il libro ai giovani maschi perché non esiste sinistra senza rispetto dei diritti umani e la violenza di genere va combattuta con la prevenzione. “La lotta per la liberazione delle donne – afferma Pietro Folena – come ci insegna la compagna Bottari, è stata la più grande rivoluzione della storia recente. Ma non si è completata e tocca a noi maschi far sì che venga superata la cultura patriarcale, anche conoscendo e facendo conoscere la storia di Angela perché altri giovani maschi possano portare avanti il suo stesso cammino”.

 

Gli autori del libro

Pietro Folena, nato a Padova nel 1957, è stato tra l’altro, nella sua ricchissima attività politica, deputato della Repubblica italiana dal 1987 al 2005, nei gruppi parlamentari PCI, PDS, DS, PRC, PD. Ha fondato nel 2009 l'associazione "MetaMorfosi" di cui è Presidente - divenuta uno dei principali soggetti nel suo campo - organizzatrice di mostre di arte classica, moderna e contemporanea e di eventi culturali nazionali e internazionali, che si occupa di restauro di opere d'arte, pubblica lavori scientifici nel settore e sostiene importanti istituzioni culturali del Paese. Pietro Folena è presidente della società Artnews srl, che edita il quotidiano on-line di arte e di mostre Artemagazine, di cui è direttore editoriale. Pietro Folena è autore di numerosi saggi dedicati ad una ricostruzione storico-politica delle vicende della sinistra italiana, nel secondo dopoguerra. 

Francesco Lepore è giornalista, scrittore e studioso di storia della spiritualità cristiana. Già latinista papale presso la Segreteria di Stato e poi officiale della Biblioteca Apostolica Vaticana, è stato sacerdote dal 2000 al 2006, quando ha abbandonato il ministero per vivere apertamente la sua omosessualità. Autore de Il delitto di Giarre (Rizzoli, 2021), attualmente si occupa di Vaticano e temi LGBTQI+ per «Linkiesta», su cui cura la rubrica quotidiana in lingua latina O tempora, o mores.

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