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Home page > Attualità > Dai Gesuiti alla corsa al Quirinale: manuale di “Dragologia”

Dai Gesuiti alla corsa al Quirinale: manuale di “Dragologia”

Su Dissipatio, in questi giorni, è andata in scena una serie di analisi sul ruolo di Mario Draghi nel sistema-Paese chiamata con il nome evocativo di “Dragologia”. Chi è davvero l’ex boiardo di Stato e banchiere divenuto premier che ora sogna il Quirinale? Che cosa pensa davvero Mario Draghi? Quali sono stati i punti fondamentali e quelli meno chiari della biografia politica e personale dell’ex governatore della Bce, del figlio dell’educazione gesuita protagonista degli ultimi decenni di storia italiana? 

Aldo Giannuli prova a rispondere a queste domande in un video dedicato al presidente del Consiglio.

 

Chi è Mario Draghi?

Per approfondire:

Dragologia del draghismo – Andrea Muratore, Dissipatio, 20 gennaio 2022

“L’enigma principale riguardo Draghi è legato alla natura dei risultati ultimi del suo progetto politico: il presidente del Consiglio riuscirà a ascendere al Colle? Come intende trasformare in svolta strutturale i cambiamenti apportati nella sua fase di governo? Come reagiranno i partiti alla costruzione di un assetto istituzionale che li ha gradualmente marginalizzati? Soprattutto, come si consolideranno i mutamenti della Costituzione materiale del Paese? Queste domande sono temi di ampia prospettiva che ci permettono di considerare il governo Draghi come un esecutivo tutt’altro che tecnico, di tregua o istituzionale, ma bensì come il più politico dei governi”

[Continua a leggere]

Trasloco e urne – Vittorio Macioce, Il Giornale, 16 dicembre 2021

“Sulla strada che da palazzo Chigi porta al Quirinale c’è un cartello che molti fingono di ignorare. Ci sono scritte solo due parole: elezioni subito. Non se ne parla più di tanto perché si ha paura a farci i conti o, forse, a tanti non conviene. La consapevolezza serve però a mettere le cose in chiaro. Mario Draghi presidente della Repubblica non sarebbe un elemento di equilibrio. Non è un modo diverso per garantire l’Italia davanti all’Europa. Non sarà una supplenza. Non è lo stesso percorso visto da un punto più alto. È semplicemente l’inizio di una nuova partita, dove tutto torna in discussione”.

[Continua a leggere]

 

I ritratti dell’Osservatorio

 

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