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Da Monaco giungono parole distensive di J.R.Biden

Il governo di Obama si prepara a manovre distensive verso la Russia, come preannunciato nel preambolo della chermesse presidenziale.

Sabato scorso il Vice presidente J.R.Biden ha annunciato che gli Stati Uniti continueranno a perseguire il piano di ‘difesa missilistica’ chiamato da molti ‘scudo spaziale’ che recentemente ha fatto innervosire i dirigenti del Cremlino, ma nel suo discorso Biden ha anche lasciata aperta la possibilità di un compromesso annunciato con toni più conciliatori di quanto accaduto precedentemente durante l’amministrazione Bush nei rapporti con la Russia.

Alla presenza di leader ed uomini diplomatici del mondo intero alla conferenza sulla sicurezza tenutasi a Monaco queste sono state le sue parole: ”E’ giunto il momento di schiacciare il bottone di reset e rivedere le molte aree dove noi possiamo e dovremmo lavorare insieme alla Russia.”

Dopo queste parole l’agenzia Reuters ha riportato il commento del Vice primo ministro Russo Sergei B. Ivanov rilasciato Domenica scorsa sottolineando questo risvolto come “Molto positivo”.

Questo nuova posizione statunitense anticipa le linee guida che la nuova amministrazione americana vorrà tenere con l’intero mondo.

Non a caso questa posizione viene presentata dopo alcuni giorni dell’annuncio da parte del presidente del Kyrgyzstan di chiudere la base statunitense lì presente che è un riferimento cruciale per la guerra in Afganistan, rimasta come attività prioritaria nella politica estera del Presidente Obama.

Quest’ultima manovra è stata commentata dai generali statunitensi come un intervento dettato dal Cremlino per riprendere il controllo delle ex repubbliche sovietiche.

Tornando agli accadimenti di Monaco alcuni diplomatici occidentali avrebbero atteso nel discorso di Biden l’annuncio di una revisione del sistema di difesa missilistico programmato, questo avrebbe imboccato ed anticipato la via di distensione tra Washington e Mosca, ma così non è avvenuto. Sebbene il discorso di Biden non sia andato così lontano come alcuni si attendevano, facendo queste dichiarazioni ed aperture esplicite, nel suo discorso ed in una intervista successiva ha lasciato spazi per non definiti cambiamenti del piano missilistico lanciato precedentemente dall’amministrazione Bush.

Cosa ha in mente di fare Obama?

Durante il suo discorso Biden ha riferito che gli Stati Uniti continueranno a sviluppare il sistema di difesa missilistica per contrapporsi alla crescita delle capacità dell’Iran che si sono riforniti di tecnologia come qualcuno prevedeva.

A questo punto esperti di politica estera evidenziano che l’amministrazione Obama nonostante gli accadimenti del Kyrgyzstan, si aspetta di mantenere con Mosca, che rappresenta un importante intermediario, rapporti tali che gli permettano di gestire le relazioni con l’Iran congelate già dalla precedente amministrazione.

Tornando al sistema missilistico prospettato dall’amministrazione Bush prevedrebbe di posizionare missili intercettori in Polonia ed un sistema radar nella Repubblica Ceca.

La Russia ha sempre commentato questa disposizione vicino ai propri confini come un affronto ed una barriera disposta per combattere l’arsenale nucleare sovietico ed un eventuali lanci missilistici provenienti dall’Iran.

Insomma nel discorso di Biden si è evidenziato un tono conciliatorio verso la politica estera in genere, soprattutto verso la Russia che negli ultimi mesi aveva portato al congelamento di entrambe le posizioni, sia verso l’Iran dichiarando l’apertura a possibili contatti di discussione.

Per quanto riguarda i rapporti con la Russia, Biden ha rimarcato fermamente che gli Stati Uniti d’America non riconosceranno Abkhazia e Sud Ossezia come stati indipendenti, inoltre per Biden il punto di vista dell’amministrazione Obama riconosce per ogni stato sovrano il diritto di ciascuno di fare le proprie scelte e di definire liberamente le proprie alleanze.

A questo punto se il programma di questa amministrazione continuerà a rispettare le promesse, tra qualche tempo potremo augurarci di rivedere il ‘riscaldamento’ di relazioni internazionali tra USA, Russia e Iran giunte a temperature di deriva sotto zero, ma questo riscaldamento fortunatamente non comprometterà lo stato dell’atmosfera già sollecitato dall’effetto serra.

 

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