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Cosa succede in Libia?

Non possiamo non pensare ai paesi del mondo arabo. Uno spettacolo che atterrisce. Noi ci accingiamo a festeggiare centocinquant’anni dell’unificazione dell’Italia mentre altri popoli combattono per la libertà. Contro chi non riesce e non vuole sviluppare un paese, contro le grandi ricchezze e le grandissime povertà, lotta per la dignità al motto di cambiare per la libertà, diventando anche scudi umani. Ondata che sta cambiando la condizione del mondo arabo. I paesi dalle società spaccate. L’ Intelligence che dice? Non si pronuncia, non ci sono informazioni reali, comunque da verificare. Povertà delle immagini, totale devastazione del paese. La Diplomazia internazionale potrebbe, vorrebbe, chi lo sa, fare cosa?  Possibile intervento umanitario, assistenza umanitaria o opzione militare, ma, non si pronuncia. Sopraffatta dagli ideologismi.

L'assenza di una reale percezione fa si che ancora non si riesca a capire come i governi cerchino di intervenire. Intanto, come gli altri stati, il governo italiano non ha ancora preso una posizione e a tutt’oggi non ha ancora fatto qualcosa, a differenza di Francia e Gran Bretagna che stanno organizzando il dopo Gheddafi ed inoltre hanno sollecitato Obama per capire quali misure intende adottare. Per gli interventi umanitari, non sappiamo quali forze siano in campo; non c’è richiesta da parte organizzativa e logistica di aiuto o di interventi. Auspicio è avere un nord’ Africa più stabile possibile.

Sono molti i dubbi e le domande: quali sono i nuovi alleati in Libia? Chi sta guidando la rivolta? Una cosa è certa, non conosciamo gli attori di questi eventi. Nessuno è in grado di capire chi sono gli interlocutori di fronte? Mah! Bisogna mettere insieme un’azione di supporto a vasta scala per i profughi e, sul posto, al popolo in lotta. L’Europa deve farsi carico delle proprie responsabilità.

Scenari aperti in tutto il mediterraneo. Nulla di certo, non si ha un quadro chiaro della gravità e della reale situazione nei campi di battaglia, se non fosse per frammentarie immagini. Cadono le dittature, e avanza la conferma: aspetti che vanno gestiti, guerra civile da scongiurare se l’Europa avanza un piano di sviluppo su quello o quanto ancora non si è fatto e quanto si dovrà fare. Opzione militare ma, anche nessun sostegno a Gheddafi, per scongiurare quello che successe “allora”.

Sembra un ritorno ai vecchi ricordi, che si raccontano tra amici per far rivivere immagini, ognuno come crede, le proprie esperienze passate da militare In tempi recenti: Tobruk…, El Alamein Bengasi, Bir Hacheim, Bir El Gobi,  Marsa Matrun, Sidi El Barrani… Sono nomi incisi su una enorme lastra di marmo, un monumento che sovrasta la parete dell’androne della caserma di Fanteria Bochard di San Vitale a Pinerolo. Soldati carristi e controcarri, proprio i fanti che in quelle zone hanno combattuto e che in  tanti sono purtroppo “rimasti” tra  le dune. E che, sostenere che non c’è guerra senza fanti, ecco affiorare i ricordi… dei nonni stavolta!

Prudenza tra quelle terre in cui oggi si è rovesciato tutto: teatro di battaglie con bagno di sangue dei rivoltosi, contro il regime. Scudi umani ed in particolare per ragioni antiche potrebbe essere deleterio arrivare con i fanti anche se sul principio della libertà del popolo, oppresso, i “Rivoltosi” .          

Tensione altissima in Libia e nessuno si fa carico dell’emergenza. Rischio di essere clamorosa. Da scongiurare altri massacri. L’Europa deve farsi carico delle proprie responsabilità. Scenari aperti in tutto il mediterraneo. Nulla di certo, non si ha un quadro chiaro della situazione nei campi di battaglia, se non fosse per frammentarie immagini. Cadono le dittature, trionfano i fondamentalismi avanza la conferma: Guerra civile da scongiurare.

Sono molti aspetti che vanno gestiti se l’Europa avanza un piano di sviluppo: Opzione militare ma anche nessun sostegno a Gheddafi per scongiurare quello che successe allora; quello o quanto ancora non si è fatto e quanto si dovrà fare. Basta sottrarsi alle responsabilità. Creare ruoli chiari fissati rigidamente, chiarezza decisiva non solo delle idee,  bensì quella delle relazioni e delle operazioni concrete anche a costo di qualche “ sacrificio”.

Commenti all'articolo

  • Di pv21 (---.---.---.243) 3 marzo 2011 20:06

    Riservato agli adulti >

    Un Capo di Governo impiega oltre 7 ore per convincere un Funzionario di Questura ad evitare un “incidente diplomatico” internazionale.
    Il Funzionario non riesce a trovare, in una città da 1,5 milioni di abitanti, un solo Istituto-Associazione disponibile ad accogliere, con il dovuto riguardo, l’altolocata nipote di un Capo di Stato.
    Unica soluzione: l’affidamento con consegna a prostituta brasiliana.

    Impossibile? Niente affatto.
    Nel Parlamento italiano ci sono almeno 300 Deputati disposti ad attestare, con tanto di voto, che tutto questo può accadere nel nostro paese.
    Può accadere a Berlusconi, nello svolgimento della sua funzione di Presidente del Consiglio.

    Nessuno ha ancora scritto l’ultimo capitolo di un Dossier Arroganza

  • Di Renzo Riva (---.---.---.214) 4 marzo 2011 00:22
    Renzo Riva

    Tanto per dare ragione o torto a pv21

    DUE NEL MIRINO
    Non posso fare a meno di esprimermi in questo momento su un argomento che ho affrontato e approfondito con i miei corrispondenti dagli States relativamente alla crisi libica ed al nauseante volume di gossip politico italiano a sfondo sessuale. Da mesi ormai si sta facendo il possibile per aizzare il più possibile l’opinione pubblica contro Berlusconi, non tanto per ragioni legate alla sua discutibile politica di governo, quanto piuttosto per l’attività libertina a sfondo sessuale di cui i media nazionali ci hanno raccontato e descritto minuziosamente. Non entro nel giudizio di questi comportamenti, il giudizio infatti è inutile in un paese in cui la metà della popolazione si dichiara addirittura indifferente ai fatti di Arcore e Palazzo Grazioli (secondo l’indagine di un noto quotidiano italiano).
    E non pensate che dalla parte opposta (il centro sinistra) ci sia differenza, episodi di gossip a sfondo sessuale se ne sono già sentiti anche in passato, tuttavia con un fragore mediatico molto più modesto e contenuto. La verità è che in questo momento l’attenzione è catturata dal chi, come, cosa e quando, piuttosto che sul perché. Perché il premier italiano sta diventando sempre più oggetto di attacco mediatico volto a distruggerne il più possibile la reputazione nei confronti dell’elettorato ? Semplice: perché è diventato un soggetto troppo scomodo, ingestibile e fuori da ogni controllo per le forze di establishment politico internazionale.
    Non dimentichiamo infatti che Silvio Berlusconi, nel bene o nel male, ha messo in essere per il nostro paese un partneriato strategico con Russia e Libia, due storici paesi nemici degli Stati Uniti. L’idea infatti che il 52esimo stato (l’Italia) si sia affrancato dal punto di vista energetico senza sottostare ai giochi di potere delle potenti lobby petrolifere statunitensi, potete stare certi che infastidisce alquanto lo Zio Sam a Washington. Ragion per cui è molto plausibile aspettarsi che forze a noi sconosciute stiano operando nel nostro paese al fine di distruggere Berlusconi agli occhi dell’elettorato italiano con il fine di sostituirlo quanto prima con un nuovo primo ministro molto più compiacente. Allo stesso trattamento sembra sia stato destinato anche l’amico del premier italiano, il Colonello Gheddafi, il quale recentemente ha acquisito una quota di partecipazione azionaria rilevante in Finmeccanica.
    Per chi non lo sapesse quest’ultima è una società leader al mondo nella produzione di sistemi di difesa aerospaziale ed al tempo stesso principale fornitore della difesa statunitense. Pertanto Gheddafi, a meno che non venga quanto prima destituito o spazzato via, ha tranquillamente accesso alla consistenza degli approvvigionamenti militari statunitensi. Questo è più che sufficiente per istigare una finta rivoluzione con sommosse sociali pilotate al fine di ottenere la solita scusante per l’intervento militare con il nobile scopo di esportare la democrazia. Dubito infatti che quanto stia accadendo in Libia, un paese la cui popolazione godeva di un tenore di vita considerevolmente migliore rispetto alle popolazioni di paesi confinanti, non sia affatto casuale quanto piuttosto una classica operazione di false flag.

    Riproduzione concessa con citazione della fonte
    http://www.eugeniobenetazzo.com/crisi-libia-finmeccanica.htm
  • Di (---.---.---.154) 5 marzo 2011 15:57

    Semplice vendetta delle sette sorelle mortali nemiche dell’assassinato Mattei Emo Bi

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