Comunione d’intenti: Renzi e Berlusconi
Solo al 3% degli italiani, secondo un sondaggio di Agorà, interessa qualcosa della riforma del Senato.
La mirabilante riforma, quella per cui #noncipossocredere che ha fatto fuori i senatori a vita e garantito le immunità per i consiglieri senatori che così si sentiranno liberi di farsi rimborsare anche i lecca lecca. Detto per inciso, i soli senatori a vita nominati da Napolitano recentemente valgono molto di più di molti senatori e deputati della Camera che ieri esultavano per la loro fine. Passiamo dalla ricercatrice Cattaneo, al professor Rubbia, all'architetto Renzo Piano a Finocchiaro a Calderoli e Boschi. E ho detto tutto.
Perché ci si intesta allora su questa riforma? Perché è molto più semplice sfasciare gli organi costituzionali a colpi di canguri e minacce, piuttosto che occuparsi di lavoro, di piani industriali (che non si vedono), di piani energetici e altro.
Facile prendersela con gufi e rosiconi, piuttosto che ammettere che si sta ancora andando per tentativi. Che nel governo stesso è in atto uno scontro tra gli europeisti e i renziani (post e ante leopolda). Che il patto del nazareno a furia di smentita diventa ogni giorno più concreto con dentro tutte le garanzie per B.
Non a caso si parla sempre e solo delle stesse cose, in tema di giustizia, come la responsabilità civile.
Ridurrà i tempi dei processi questa riforma? O sarà usata solo come deterrente da parte di imputati eccellenti, contro i pm che indagano su di loro?
In questo momento vale solo il patto tra Renzi e B.: il primo serve al secondo e forse entrambi pensano di fregare l'altro. A rimanere fregati saranno solo gli italiani.
Antonio Polito, un po' poeticamente, sul Corriere:
Questo articolo è stato pubblicato qui"È dunque inutile cercare nel Patto clausole inconfessabili sulla sorte giudiziaria di Berlusconi, che Renzi non potrebbe e non vorrebbe siglare. Se poi ci fossero, di sicuro non sarebbero scritte. I contenuti del Patto sono inconfessabili solo perché sono sotto gli occhi di tutti. Come la lettera rubata di Edgar Allan Poe".
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