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Cina, peggiora la salute della moglie del Nobel per la pace Liu Xiaobo

Liu Xia, la 53enne moglie del premio Nobel per la pace Liu Xiaobo, è tornata nella sua casa di Pechino. Agli arresti domiciliari, in attesa del marito. Se gli appelli per rilasciarlo non avranno successo, dovrà aspettarlo fino al 2020. Sempre che sia ancora viva.

Dopo l’infarto avuto all’inizio di gennaio, l’8 febbraio Liu Xia è tornata in ospedale sotto scorta della polizia. Le è stata confermata una patologia cardiaca cronica.

Questo quadro clinico va ad aggiungersi alla depressione che l’ha colpita da quando, l’8 ottobre 2010, è stata posta agli arresti domiciliari. Si tratta di una pratica comune per i coniugi dei difensori dei diritti umani: mentre Chen Guangcheng era in prigione, anche sua moglie Yuan Weijing è stata tenuta sotto stretta sorveglianza nella sua abitazione. Lo stesso è accaduto a Zeng Jinyan, moglie di Hu Jia, attivista e difensore dei diritti umani.

Il marito di Liu Xia, Liu Xiaobo, è stato condannato a 11 anni di carcere, il 25 dicembre 2009, dopo un processo durato due ore. Il suo reato: aver elaborato Carta 08, un manifesto in favore di riforme politiche e legali e di un sistema democratico e rispettoso dei diritti umani, sottoscritto originariamente da 300 personalità e in seguito da oltre 12.000 cittadini cinesi.

Nel 2010 Liu Xiaobo e Liu Xia si sono incontrati nella prigione di Jinzhou, nella provincia del Liaoning, per un’ora. Al momento dell’incontro, Liu Xiaobo è scoppiato a piangere e ha dedicato il premio Nobel che gli era stato appena assegnato a tutti coloro che hanno sacrificato le loro vite alla battaglia non violenta per la pace, la democrazia e la libertà.

Amnesty International ha creato una pagina bilingue su tumblr per chiedere di inviare messaggi o pubblicare foto per manifestare solidarietà a Liu Xia.

Questo articolo è stato pubblicato qui

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