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Ciarlataneria quantistica

La meccanica quantistica potrebbe apparire ai “profani” folle e misteriosa. Per questo motivo c’è chi la strumentalizza per sostenere idee pseudoscientifiche e credenze religiose o spirituali: approfondisce il tema il fisico Vincenzo Berardi sul numero 2/23 di Nessun Dogma. Per leggere la rivista associati all’Uaarabbonati oppure acquistala in formato digitale.

Mio padre era nato in un piccolo paese della Calabria e quando poteva ci tornava portando con sé tutta la famiglia. Erano gli anni 70, quando non c’era internet, non c’erano i computer e persino le telefonate interurbane avevano smesso di passare dal centralino solo da qualche anno. Nel paese c’era una stazione dei carabinieri, e c’era un comandante che, come sempre, era “forestiero”.

Pur essendo in Calabria, il paese era privo (lo è ancora) di fenomeni mafiosi e il comandante dei carabinieri era spesso al bar dove si parlava di tutto, anche del figlio autistico del comandante. Il comandante stesso, con grande tranquillità e ostentata sapienza, rivelò un giorno, in una delle conversazioni, che lui sapeva benissimo come «mettere a posto le rotelle che si incastravano male nella mente del figlio», lo aveva capito leggendo un articolo sulla Selezione del Reader’s Digest.

Il comandante, che oggi è probabilmente in pensione, era vittima di un ciarlatano versione 1.0, di quando non c’era internet e tutto aveva una diffusione limitata. Non ho notizie del figlio, spero per lui che il padre si sia limitato a fare chiacchiere da bar senza darne corso.

I ciarlatani sono sempre esistiti nella storia dell’umanità e hanno prosperato in tempi nei quali la scienza era ancora a un livello embrionale di sviluppo e sistematizzazione. Erano tipi un po’ guitti e molto affabulatori, giravano i paesi per vendere pozioni miracolose che curavano tutto, dal mal di schiena alla gotta. Non facevano guadagni grossi e tutto sommato erano abbastanza innocui, al massimo potevano influenzare qualcuno come il comandante dei carabinieri di cui sopra, e in ogni caso il raggio di azione della loro ciarlataneria era dettato dalla disponibilità di mezzi di trasporto, quindi estremamente limitato.

La scienza, negli ultimi due secoli, ha fatto passi da gigante e, se ci fate caso, per un po’ i ciarlatani sono quasi spariti, sconfitti dal rigore scientifico che aveva ben maggiore autorevolezza delle loro affabulazioni. All’inizio, i progressi abbastanza veloci della scienza hanno stimolato un diffuso positivismo e, almeno fino all’avvento di internet, la società moderna ha naturalmente ristretto il campo nel quale i ciarlatani possono prosperare perché ha spiegato scientificamente concetti che prima erano sconosciuti.

Oggi nessuno, neanche il terrapiattista più convinto, crede che ci possa proteggere dai fulmini usando qualche pozione da bere. Tuttavia, a partire dalla fine del XIX secolo la fisica classica è andata in crisi e ha cominciato a svilupparsi la meccanica quantistica (mq). Una teoria, diciamo subito e senza alcuna esitazione, che funziona, ma che ha le proprie fondamenta poggiate su concetti che sono completamente contro-intuitivi, e che quindi appare considerevolmente misteriosa a chi non abbia una solida preparazione in fisica.

La fisica ha compiuto un passo decisivo verso una descrizione della natura a livello atomico e sub-atomico completamente distaccata, quando non opposta, a come siamo abituati a conoscere il mondo intorno a noi. Quindi abbiamo l’arma perfetta per il ciarlatano moderno: il ciarlatano 2.0 che, con la nascita dei social network e lo sviluppo di internet in generale, ha esteso il proprio raggio d’azione a tutto il mondo.

Sono nati i profeti della ciarlataneria quantistica.

E allora, addentriamoci nel magico mondo della ciarlataneria 2.0. Prima però, scientificamente, delimitiamo i confini della nostra ricerca e diamo almeno una definizione: la ciarlataneria quantistica si presenta quando si usa la meccanica quantistica per giustificare fenomeni che non sono scientifici, dando loro una patente di credibilità. In questo, come detto, la mq è il Sacro Graal del ciarlatano 2.0, la mq è contro-intuitiva e quindi splendidamente misteriosa. Alcuni effetti della mq, quali gli stati con un alto grado di correlazione (stati entangled) sono perfetti per giustificare qualunque tipo di influenza fra soggetti, che siano piante, animali o umani, che siano distanti e non comunicanti in modo classico.

Ovviamente ci si dimentica che la mq descrive fenomeni che avvengono a livello atomico, fenomeni tipici del mondo microscopico, e che, quando analizziamo fenomeni che sono su scala macroscopica, i comportamenti dei sistemi quantistici si riducono a quelli della fisica classica.

Lo spazio che separa i fenomeni quantistici da quelli classici è stato oggetto di molti studi e già nel 1995, Victor J. Stenger, nel libro The Unconscious Quantum: Metaphysics in Modern Physics and Cosmology, ha dimostrato che un sistema si comporta in modo quantistico se la propria massa (m), velocità (v) e dimensioni (d) sono tali che il prodotto mvd è dell’ordine della costante di Planck (h = 6,62607015×10-34).

Se non è così il sistema può essere descritto dalla fisica classica. Se consideriamo una molecola che agisce da neurotrasmettitore, ne consideriamo la massa, le dimensioni e la velocità con cui si propaga nel neurone per coprire la distanza fra due sinapsi, otteniamo che mvd è di circa duemila volte superiore (più di tre ordini di grandezza) al valore di h e quindi la neurotrasmissione non può avere un comportamento quantistico.

Un po’ più complesso è il caso della decoerenza quantistica. Torniamo per un momento agli stati entangled e alla loro peculiarità di essere costituiti da oggetti, quali i fotoni, per esempio, che interagiscono in modo tale che lo stato quantistico del sistema nel suo complesso, descritto da una particolare funzione detta “funzione d’onda”, di ogni singolo oggetto non è separabile, cioè non è possibile descrivere tale stato come sovrapposizione della descrizione dello stato dei singoli oggetti che costituiscono il sistema stesso.

L’esempio più comune è quello di due fotoni generati nel processo di conversione parametrica all’interno di un cristallo. La descrizione dello stato dei due fotoni non può essere separata descrivendo ognuno dei due fotoni separatamente e poi sovrapponendo gli effetti, cosa invece possibile nella meccanica classica. La descrizione di uno stato entangled è quindi il risultato della inseparabile sovrapposizione degli stati dei suoi costituenti e la inseparabilità è un effetto prettamente quanto-meccanico.

Consideriamo adesso un sistema con molti, diciamo n, stati. La sua descrizione sarà data da una funzione d’onda che tiene conto della sovrapposizione, inseparabile, degli stati. Questa funzione d’onda è detta coerente. Ma cosa succede se il sistema descritto da questa funzione d’onda interagisce con l’ambiente circostante?

Ebbene, l’interazione degrada la coerenza della funzione e questo, a propria volta, riduce il comportamento quantistico del sistema e lo rende sempre più classico. La decoerenza quantistica è stata oggetto di numerosi studi e Serge Haroche e David Wineland hanno ricevuto il Nobel per la fisica nel 2012 proprio per i loro contributi alla «misurazione e manipolazione dei sistemi quantistici individuali».

Quindi la mq non può essere usata per giustificare l’interazione a distanza fra oggetti macroscopici e men che meno la tela sulla quale è disegnata l’armonia di un mondo nel quale il cervello interagisce con le molecole degli ortaggi (agricoltura quantistica), oppure con gli organi per fortificare il sistema immunitario (medicina quantistica). Eppure, c’è qualcuno che lo fa.

Intendiamoci, la nostra vita è piena di oggetti quantistici, oggi non c’è praticamente nulla che noi usiamo che non abbia una componente elettronica, e l’elettronica è figlia del transistor. La mq è stata basilare per lo studio e il progresso della fisica dello stato solido, dei semiconduttori e di come gli elettroni si muovano nella struttura del materiale.

Nel 1948, Shockley, Bardeen e Brattain realizzarono il primo transistor in laboratorio e per questo furono gratificati col Nobel nel 1956. Le moderne tecniche diagnostiche (Tac, Pet, Nmr, eccetera) non esisterebbero senza la fisica atomica e la mq. In qualche modo quindi la medicina quantistica esiste, ma non è quella che i ciarlatani intendono.

Dividiamo l’universo ciarlatano in due grandi insiemi, quelli che ci credono e quelli che fanno finta di crederci. I secondi sono i più facilmente identificabili perché in generale hanno un ben preciso scopo: guadagnarci.

Se trovate un sito nel quale si propagandano fantasmagorici effetti quantistici fate una ricerca rapida e cercate di capire se prova a vendere, in genere a caro prezzo, qualcosa. Se lo fa, allora potete tranquillamente chiudere il sito e usare gli stessi soldi che vi chiede per andare a fare una bella cena con gli amici, magari in un ristorante con una o più stelle Michelin, perché i gadget quantistici sono tanto inutili quanto costosi e truffaldini.

Quelli che fanno finta di crederci provano sempre a vendervi qualcosa: un libro, un corso, un consulto, un “apparecchio per…”. La ricetta è sempre la stessa: follow the money (seguite i soldi). Come per i mafiosi, così per i ciarlatani quantistici, seguite i soldi e ne troverete molti.

Quelli che ci credono sono invece più difficili da individuare, anche se una parte di loro prova comunque a farci qualche soldo e quindi, in qualche modo, si tradisce, ma la maggioranza è seriamente convinta di quello che scrive in giro per la rete e non cerca di vendervi nulla, solo di convincervi; come facciamo a riconoscerli? I ciarlatani quantistici, come quelli classici, hanno un modus operandi ben preciso che si evidenzia in modo specifico attraverso l’uso di espressioni, perlopiù apodittiche, che si ripetono:

1) Aneddotica a forma di testimonianze:

«Quello e quell’altro hanno detto che funziona».

Che qualcuno abbia detto che funziona non significa che sia vero. L’aneddotica è raccontare storie, non fare esperimenti o fornire dati.

2) Aiuta il tuo corpo:

«Aiuta il tuo corpo e/o rimuove le tossine. Incrementa le difese immunitarie, bilancia i fluidi».

In altre parole, fa cose non dimostrabili scientificamente che il tuo corpo sta già facendo. Il fegato è un efficientissimo rimuovi tossine quando è sano.

3) Citazione di scienziati di fama (Effetto Montagnier):

«L’ha detto XXXX e lui è una persona autorevole, un Nobel».

Essere un Nobel o uno scienziato importante non significa poter fare qualunque affermazione senza che queste siano supportate dall’evidenza.

4) Richiamo all’antica saggezza:

«Si fa così da mille anni, si usa dalla notte dei tempi».

Nell’antichità si riteneva che i demoni fossero causa delle malattie, sia in occidente sia in oriente e questo non rende la cosa vera.

5) Origine orientale:

«In Cina/Giappone/Corea curano questa malattia con…».

Non esiste una medicina orientale e una occidentale. La medicina è una, portata avanti da scienziati di tutto il mondo, ed è basata su considerazioni scientifiche verificate e statistiche. In Cina/Giappone/Corea curano il cancro con la chemioterapia, non con l’agopuntura.

6) Cura tutto:

«Cura tutte le malattie respiratorie».

Le cure miracolose non esistono, così come non esistono gli antivirali sensibili a tutti i virus. Se fosse vero avremmo eradicato i virus dalla terra. Ne abbiamo eradicato solo uno, il vaiolo, con i vaccini.

7) È un composto/rimedio/unguento naturale:

«È naturale e quindi ben tollerato dall’organismo…».

La maggior parte dei veleni, ivi inclusi quelli dei rettili sono naturali, ma l’organismo li tollera molto male.

8) Sono il dott…

«Naturopati, chiropratici, esperti della manipolazione dei chakra…»

…non sono medici, non hanno fatto alcun percorso scientifico che attesti la loro abilità nel curare. (io diffido anche dei medici che credono nell’omeopatia…).

9) Ripristina l’energia:

«Ripristina e bilancia l’energia».

In genere trovate anche riferimenti a ioni negativi (chissà perché quelli positivi non interessano mai a nessuno) e a fluidi di vario tipo. L’energia è cosa ben definita nella scienza e il solo uso del termine a sproposito dovrebbe far riflettere sulla scientificità degli argomenti.

I ciarlatani quantistici hanno un’altra caratteristica fondamentale, parlano di mq senza averla mai studiata. Sono medici generici, psicologi, laureati in teoria della comunicazione che hanno letto qualche libro di mistica quantistica, tipicamente Deepak Chopra (medico), e rilanciano acriticamente, ma applicata al proprio ambito, una interpretazione completamente strumentale e antiscientifica della mq.

Qui sarebbe il caso di fare nomi e cognomi di chi invoca la meccanica quantistica a sproposito, sarebbe il caso di parlare di chi propugna l’agricoltura quantistica, la medicina quantistica, la coerenza cuore-cervello (un po’ mistico, un po’ psicologo), la psicologia quantistica, l’alimentazione quantistica, per finire con la reincarnazione quantistica.

Sarebbe il caso di fare come Piero Angela che ha pubblicamente affermato (Superquark dell’11 luglio 2000) che l’omeopatia non ha fondamenti scientifici e per questo fu citato in tribunale per diffamazione da due associazioni omeopatiche (la Fiamo e la Simo), sia in sede civile che penale. Angela fu difeso dagli avvocati Giulia Bongiorno e Franco Coppi e fu assolto in entrambe le cause, nelle quali i giudici riconobbero la non scientificità della disciplina.

Sarebbe il caso, ma il sottoscritto non è Piero Angela e non avrebbe tale collegio di difesa, quindi niente nomi.

Chiediamoci però, tutti, perché crediamo a uno psicologo che parla di meccanica quantistica senza aver mai fatto un corso di fisica e invece, giustamente, diffidiamo di un fisico che parla di psicologia senza averla mai studiata. Quando sapremo rispondere a questa domanda, per le leggi della mq, i ciarlatani quantistici spariranno, o forse no, salvati dalla decoerenza quantistica.

Vincenzo Berardi

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