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Cantico delle Creature: ottocento anni di modernità

Avvicinandosi l’ottavo centenario della composizione del Cantico delle Creature di san Francesco di Assisi, che si celebrerà nel 2025, e prendendo le mosse da questo che è il più antico manoscritto – tra i primi testi poetici in volgare italiano giunti a noi – la mostra propone un itinerario, costantemente accompagnato da una narrazione multimediale, attraverso 93 opere rare del Fondo antico della Biblioteca comunale di Assisi conservate presso il Sacro Convento.

Avvicinandosi l’ottavo centenario della composizione del Cantico delle Creature di san Francesco di Assisi, che si celebrerà nel 2025, e prendendo le mosse da questo che è il più antico manoscritto – tra i primi testi poetici in volgare italiano giunti a noi – la mostra propone un itinerario, costantemente accompagnato da una narrazione multimediale, attraverso 93 opere rare del Fondo antico della Biblioteca comunale di Assisi conservate presso il Sacro Convento.

Nel 1225, Francesco compone il celebre Cantico delle creature, inno di lode, stupore riconoscente di fronte al creato, un poema in forma di preghiera che esprime una originale visione del mondo: la fratellanza tra tutti gli esseri del creato. È un inno profondamente moderno e universale che ha attraversato indenne ottocento anni della nostra storia. La copia più antica è custodita nella Biblioteca del Sacro Convento di Assisi, è arrivata a noi in una raccolta di fascicoli del XIII secolo riguardanti san Francesco, le origini dell’Ordine dei frati Minori e santa Chiara.

Questo canto ha accompagnato la diffusione del francescanesimo e ha influenzato profondamente il sentimento religioso in modo universale.

La tradizione intellettuale francescana ha proposto una visione spirituale del creato strettamente connessa a un approccio scientifico alla realtà. Gli esseri inanimati, il mondo vegetale e animale e lo stesso uomo sono stati indagati con il rigore critico che le categorie e i metodi della scienza del tempo via via suggerivano, sempre visti però – alla luce del Cantico di Frate Sole – quali fratelli e sorelle uniti nella lode di Dio e abitatori corresponsabili della “casa comune” che è il mondo.

Non è scomparso soprattutto il riferimento ideale – divenuto in un certo senso ancor più diretto ed esplicito – al Cantico di Frate Sole. Il creato, il nostro mondo, oltre all’esigenza di essere meglio conosciuto e compreso nei suoi meccanismi, ha bisogno soprattutto di rispetto e tutela, di persone preparate e motivate, capaci di dedicarsi a tempo pieno ad un impegno culturale, sociale e politico perché la nostra “casa comune” rimanga un ambiente ospitale, per tutti.

Nella visione francescana la salvaguardia del creato rimane sempre connessa con due realtà che non si possono disgiungere: la pace e la giustizia – in linea con il messaggio che papa Francesco ha affidato alla sua enciclica Laudato sì. Lo spirito del Cantico, con la sua apertura al mondo, la considerazione della fondamentale bontà di ciò che ci circonda, la comprensione del legame fraterno con tutte le altre creature e soprattutto con tutti gli altri uomini e donne, sono oggi gli atteggiamenti che accompagnano non tanto una ricerca intellettuale rivolta alle creature, ma una scelta di farsi prossimi e condividere l’impegno per l’ecologia integrale.”

Lungo il suo percorso, cadenzato dalle diverse sezioni, la mostra racconta la profonda dimensione filosofica e spirituale che da sempre guida l’Ordine francescano e, allo stesso tempo, ne illustra l’impegno intellettuale espressosi nell’ambito della riflessione scientifica, come attestato dai numerosi trattati tramandati nei preziosi manoscritti esposti.

La mostra ci permette di toccare con mano come nei secoli vi sia stata sempre la presenza nell’Ordine francescano di una “curiosità” scientifico- filosofica intessuta di senso religioso e meraviglia; soprattutto, ci consente di comprendere come il Cantico della Creature, vero e proprio “manifesto” di un approccio empatico e fraterno nei confronti della Natura, di uomini e donne, possa, ancor oggi, trovare consonanza con le aspirazioni di tutti noi al di là della distanza cronologica e culturale con il Santo di Assisi che lo compose.

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Laudato sie: Natura e Scienza

L’eredità culturale di Frate Francesco

1224 – 2024

Dal 2 ottobre al 6 gennaio 2025

Museo di Roma - Palazzo Braschi

Roma

Ingresso gratuito per i possessori di Mic Card

Il Comitato scientifico è composto dal professor fra Luciano Bertazzo OFMConv (Ordine dei frati minori conventuali), della Facoltà Teologica del Triveneto, direttore del Centro Studi Antoniani di Padova; dal professor fra Carlo Bottero OFMConv, dell’Istituto Teologico di Assisi, direttore della Biblioteca del Sacro Convento di Assisi; dal professor Stefano Brufani, dell’Università degli Studi di Perugia, presidente della Società Internazionale di Studi Francescani di Assisi; dal professor Paolo Capitanucci, dell’Istituto Teologico di Assisi; dal commendatore Stefano Acunto - Berardini, Presidente della Italian Academy Foundation, Inc. e noto sostenitore della cultura.

Promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e organizzata dalla St. Francis Day Foudation con il Sacro Convento di Assisi, l’Italian Academy Foundation e l’Associazione Antiqua e con il patrocinio del Comune di Assisi. Sevizi museali Zetema Progetto Cultura.

Non perdete la mostra LAUDATO SIE che dopo Roma, verrà ospitata successivamente ad Assisi nelle sale del Sacro Convento il 7 aprile 2025, dove rimarrà fino al 12 ottobre 2025.

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Laudato Sie, Cantico delle Creature, San Francesco, Ottocento anni di modernità, Roma, Museo di Roma, Palazzo Braschi,

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