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Calcio italiano penalizzato: il Decreto Dignità riduce gli introiti pubblicitari

Per combattere la piaga della ludopatia, dallo scorso 15 luglio, è stata vietata nel Bel Paese qualunque forma di pubblicità legata al mondo delle scommesse e dei giochi. Questa misura, che nasce come conseguenza del Decreto Dignità, ha portato non pochi problemi al mondo del calcio italiano, che si vede sottrarre ben 100 milioni di euro all'anno.

Infatti le società di scommesse, nonché i casino online, avevano trovato terreno fertile in questo settore. Tuttavia con questa nuova disposizione i giochi si cono conclusi, ma non senza danno. Secondo Report Calcio 2019, infatti, le squadre di Serie A avevano sottoscritto ben 15 redditizi accordi con importanti agenzie di scommesse e di gioco, che sono brutalmente decaduti.

Per ovviare a questo tipo di problema, che sembra destinato a diventare piuttosto serio, alcuni club hanno deciso di giocare d'astuzia, ricercando sponsor legati al settore del betting all'estero. Con questa mossa, squadre come la Juventus, la Roma ed il Bologna, sperano di rimediare ai mancati introiti pubblicitari.

In Italia si punta a responsabilizzare i giocatori e gli scommettitori

La misura che è entrata in vigore il 15 luglio 2019 rischia si compromettere il mondo del calcio. Sicuramente l'intento del Decreto Dignità è nobile, poiché ha come obiettivo quello di contrastare la ludopatia, una malattia sempre più diffusa nel Bel Paese e che rischia di diventare la nuova piaga del secolo. Tuttavia è bene sottolineare che rispetto al passato esiste maggiore controllo sul gioco d'azzardo ed anche sulle scommesse, specialmente quelle effettuate online.

Infatti è bene ricordare che l'Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato, un ente che si occupa di regolamentare diversi settori, tra cui anche quello del gioco, ha imposto una serie di regole e di verifiche rigide per tutte le piattaforme digitali che si occupano di betting e di gioco. In questo modo i giocatori e gli scommettitori sono maggiormente tutelati, soprattutto per quanto riguarda i dati personali e le transazioni di denaro.

Inoltre viene favorito il gioco responsabile, in quanto gli utenti hanno la possibilità di imporsi dei limiti e, addirittura, di autoescludersi, nel caso in cui si rendano conto di adottare comportamenti pericolosi, che potrebbero portare alla ludopatia. Inoltre è bene sottolineare che molte piattaforme di gambling mettono a disposizione bonus senza deposito, che permettono di provare giochi di slot gratis, senza sborsare neanche un centesimo.

Ricerca di sponsor all'estero per contrastare il Decreto Dignità

Alcuni club di Serie A, tra cui il Bologna, la Juventus e la Roma, hanno deciso di siglare contratti con aziende del settore delle scommesse che operano all'estero. Tuttavia è bene sottolineare che il divieto imposto dal Decreto Dignità sembra aver penalizzato solo il calcio italiano. Infatti buona parte dei club attivi in Premier League ha uno sponsor legato al mondo del betting.

Per non parlare della Championship, dove il numero sale a 17 su 24. Non si osserva nessuna limitazione neanche nella Lega spagnola, dove circa il 20% delle squadre di calcio è sponsorizzato da società che si occupano di betting e gioco. La stessa cosa vale anche per il Regno Unito, in cui i club calcistici si aggiudicano ogni anno ben 68, 6 milioni di sterline proprio grazie agli sponsor di scommesse.

 



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