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Calciatore del Bahrein rischia il rimpatrio forzato e illegale dalla Thailandia

Da oltre due mesi Hakeem al-Araibi, ex calciatore della nazionale del Bahrein, attende in una prigione della Thailandia la decisione sulla domanda di estradizione presentata dal suo paese.

Dal Bahrein, al-Araibi era fuggito verso l’Australia per evitare di finire in carcere con l’accusa di aver devastato una stazione di polizia.

Un’accusa dimostrabilmente infondata, dato che durante l’assalto alla stazione di polizia al-Araibi era impegnato in una partita all’estero, trasmessa in diretta alla televisione!

In Australia al-Araibi era stato riconosciuto rifugiato e aveva firmato un contratto con una squadra di Melbourne, il Pascoe Vale FC.

Lì si è anche sposato. Con la moglie, ha organizzato la luna di miele in Thailandia. Ma all’arrivo, il 27 novembre, è stato arrestato a causa di un mandato di cattura dell’Interpol, sollecitato dal governo del Bahrein.

Ieri, 4 febbraio, è iniziato il procedimento per decidere se estradarlo o meno. Questa opzione non dovrebbe esistere, dato che il rimpatrio forzato di al-Araibi violerebbe il diritto internazionale dei rifugiati.

Alla domanda di rito, se volesse tornare nel suo paese, al-Araibi ha risposto ovviamente di no.

La prossima udienza si terrà il 22 aprile. Fino ad allora, al-Araibi resterà in carcere.

Questo articolo è stato pubblicato qui

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