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Bus atei anche a Genova

 

Genova come Londra e Washington: autobus atei in città

L’ateismo ti porta lontano. O almeno, più concretamente, ti porta in giro per la città senza problemi di inquinamento o di traffico. A Genova, dal 4 febbraio, due autobus porteranno sulle fiancate i manifesti di una campagna a favore dell’ateismo, sul tipo di quella che a Londra suggerisce: “There‘s probably no God. Now stop worrying and enjoy your life”. I mezzi genovesi daranno invece due notizie ai cittadini: “La cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona è che non ne hai bisogno”.


«La campagna è una specie di sfida atea in casa di Bagnasco, il capo dei vescovi italiani. – dichiara Raffaele Carcano, segretario generale della Uaar – Dopo le polemiche sul gay pride di Genova, reo di essere stato fissato per il 13 giugno, giorno del Corpus Domini, e dopo le parole di Bagnasco per ostacolare lo svolgimento della manifestazione, dopo le frequenti uscite del cardinale in materia di scienza, diritti, riproduzione, l’Uaar ha deciso di riprendersi un po’ di par condicio. E di fare pubblicità all’incredulità».

La campagna londinese è appena partita ma ha già avuto un grande successo grazie anche ai famosi autobus a due piani rossi della capitale inglese. La stessa campagna sta partendo anche in Spagna. Lì, come negli Stati Uniti, agli autobus atei è seguita una controffensiva religiosa. In Australia una campagna simile è stata bloccata. Il proliferare di queste iniziative è stato definito “stupido” dal cardinal Poupard e “una carnevalata” da monsignor Ravasi. «Vedremo cosa succederà a Genova – conclude Carcano – quando gireranno per la città mezzi pubblici che, al posto delle solite pubblicità, incoraggeranno a vivere senza il conforto della fede».

All’iniziativa ha dato risalto anche il Guardian.

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.158) 13 gennaio 2009 11:55

     adesso voglio la T-shirt

  • Di paolodegregorio (---.---.---.205) 13 gennaio 2009 16:56

    La prima sensazione è quella di una novità, in quanto il pensiero ateo non è mai presente sui media, figuriamoci in forma di pubblicità, ma viene il “magone” a constatare la sproporzione tra la “canoa” degli atei e la “flotta imperiale” dei preti e dei loro fiancheggiatori della politica, dove non esiste un solo partito, nemmeno di estrema sinistra, che si definisca ateo e che voglia ridimensionare drasticamente il ruolo della Chiesa e soprattutto la parte finanziaria a carico dei contribuenti italiani.

    Eppure dovrebbe essere evidente, come è il sole che ci dà la luce, il ruolo di fiancheggiatori della destra politica da parte di tutto l’apparato Vaticano, che conta su migliaia di miliardi (soldi pubblici) per mantenere parrocchie, ristrutturare chiese, finanziare radio e tv private, oltre ad ottenere convenzioni con la sanità pubblica statale per i propri ospedali PRIVATI dove il rapporto con il personale è gestito con criteri di discriminazione religiosa.

    Vogliamo anche ricordare che in questi ultimi anni la CEI si è costantemente intromessa, pesantemente, sempre in appoggio delle destre, per bocciare quei provvedimenti a favore delle coppie di fatto, degli omosessuali, contro la pillola abortiva e quella del giorno dopo, cercando di ricacciare le donne, che vogliono abortire, nella clandestinità.

    E’ forse il momento giusto, nella crisi identitaria delle sinistre, indicare un fattore che può essere unificante, quello della identità laica che deve espellere dalla scena politica ogni farneticazione religiosa, abolire il Concordato e l’8 per mille, riconoscere il fatto evidente che il potere di orientamento al voto della organizzazione cattolica in Italia, il suo radicamento tra i poveri, altera in modo sostanziale i risultati elettorali, e questo ruolo a favore della destra deve essere denunciato, ridimensionato e sconfitto.

    Francamente non mi appassiona sviluppare il discorso di contrapposizione a chi ha fede: Dio non esiste, Dio esiste. La fede non è un fatto razionale e non la fai vacillare con gli argomenti del razionalismo, si perde tempo su questo terreno.

    Sarebbe utilissimo invece percorrere la strada di una democrazia ferita dalla alleanza della Chiesa con la parte più conservatrice dei poteri forti, quelli capitalisti, a cui la Chiesa consegna milioni di scimmie ammaestrate alla rassegnazione e alla illusione della vita eterna, gente che vota per i propri oppressori ed è per questo che i preti sono così largamente finanziati dalle classi dominanti.

    Riterrei molto utile, vista l’ingerenza religiosa nelle leggi dello Stato, che gruppi organizzati di atei si ingerissero nelle prediche della domenica, nelle chiese, e chiedessero perché i preti pedofili che infestano la Chiesa non sono cacciati, perché ci si impegna a difendere la vita dei feti surgelati e non si scomunicano i costruttori di armi, perché il comandamento divino del “non uccidere” non vincola i cristiani al suo assoluto rispetto e la Chiesa stessa mandava a morte i suoi oppositori? E così via con i mille altri interrogativi che la storia reale e secolare della Chiesa ci propone.

    Chiudo con il “socialista di Dio” il prete Gianni Baget Bozzo, estimatore del delinquente Bettino Craxi, che rispetto alla iniziativa di Genova si lascia scappare la seguente frase: “adesso c’è l’ateismo che ti dice, goditi la vita, perché nessuno ti giudica, è un messaggio di solitudine, lo trovo depressivo”.

    Depressivo per te caro Baget, perché quelli come te hanno il terrore della gente che si vuole godere la vita, senza sensi di colpa e senza giudici, perché voi proponete solo sacrifici e sofferenze, naturalmente ai poveri. I ricchi vi pagano per questo e si godono la vita.

    Forza atei!

    Paolo De Gregorio 

     

  • Di mabo (---.---.---.152) 13 gennaio 2009 17:59

    Che dire di più di ciò che afferma Paolo De Gregorio, vorrei solo aggiungere che di questo passo, l’Italia presto potrà diventare a pieno titolo un museo a cielo aperto, dove studiosi di tutto il mondo potranno approfondire le loro tesi universitarie antropologiche, soprattutto in riferimento alla nostra propensione alla delega acritica. L’Homo italicus modernus, esempio di superficialità autodistruttuttiva.
     
  • Di Fabio Barbera (---.---.---.91) 13 gennaio 2009 21:53

    Grande UAAR... Trovo la campagna dei bus promossa dal Unione Atei e Agnostici Razionalisti davvero ben fatta, ironica, arguta e assolutamente condivisibile, se ne parla a pagine piene anche sui quotidiani, le immagini sono stranamente state proposte anche dai democristianissimi e istituzionali tg che disolito sono più bigotti: pare che finalmente il vento stia cambiando!

    Saluti

    Fabio

    PS come si fa ad iscriversi al UAAR

  • Di Fabio Barbera (---.---.---.198) 14 gennaio 2009 12:03

    Su Metro di oggi l’intervista di Viviana Spinella ad uno degli esponenti del movimento atei e agnostici riformisti! Ve la giro per chi non può leggere l’edizione di Roma dove è stata pubblicata!

    "La cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona è che non ne hai bisogno". Anche sui bus di Genova dal 4 febbraio partirà la campagna provocatoria...

    – Provocatoria? È invece una campagna molto dolce, lo slogan non è feroce, è solare. È una manifestazione di libertà di pensiero. Che la Chiesa la recepisca provocatoria è perché crede di avere diritti particolari in Italia.

    Beh, concorderà sul fatto che susciterà delle reazioni.

    – Non c’è niente contro la Chiesa. L’abbiamo ideata per pubblicizzare la nostra associazione. Ci rivolgiamo soprattutto ai politici: rispetto alla laicità destra e sinistra sono uguali. Sempre pronti a inginocchiarsi davanti al Papa.

    Quanto spenderete?

    – La campagna su due bus per 4 settimane è costata 7 mila euro. C’è una raccolta fondi sul sito www.uaar.it. Già lunedì sera sono arrivati 3 mila euro. A Londra hanno raccolto 150 mila sterline.

    Cosa vi aspettate?

    – Noi non siamo un’associazione anticlericale, non facciamo proselitismi. Vogliamo - è il nostro principale obiettivo - far sì che le nostre istituzioni pubbliche rispettino la Costituzione secondo la quale l’Italia è una nazione laica.

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    L’ho pubblicata anche su www.barberafabio.spaces.live.com

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