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Bossi vuole dividere il Paese

“Noi siamo destinati a veder nascere la Padania, non c’è santo che tenga”

Queste parole sono state pronunciate da Umberto Bossi a Ternate in provincia di Varese. La presenza del Ministro Bossi non era prevista, prima di recarsi alla festa del carroccio a Ternate, Bossi ha incontrato Il segretario della Lega lombarda Giorgetti, il capogruppo alla Camera Marco Reguzzoni, la vice Presidente del Senato Rosi Mauro, il vice presidente della Regione Lombardia Andrea Gibelli; con loro ha cenato, prima di presentarsi sul palco della festa del carroccio.

Bossi è salito sul palco con una maglietta verde con su scritto ”Un popolo, una patria, un avvenire”. Ma veniamo alle dichiarazioni di Bossi: ”Noi siamo destinati a veder nascere la Padania, non c’è santo che tenga... La Padania, sta a noi se farla in maniera pacifica o violenta - ha aggiunto Bossi – Io preferisco la via pacifica, perché per l’altra via c’è sempre tempo a utilizzarla, ma ora bisogna portare a casa il più possibile in Parlamento”.

Poi Bossi ha parlato di Ministeri: ”Dopo il federalismo, faremo il decentramento dei ministeri: non sarà facile, perché tutti saranno contro di noi. Non è mai possibile non avere un ministero a Milano. Non possiamo solo pagare e non avere niente, dobbiamo anche contare e il fine ultimo è portare un ministero a Milano, quello delle Finanze. E poi quello dell’Industria a Torino e per esempio quello del Turismo a Venezia”.

Non contento è tornato a parlare anche di Nazionale di calcio: "Così come avevano fatto i romani costruendo il Colosseo anche nel calcio il meccanismo della Nazionale è di far dimenticare alla gente i veri problemi: noi invece vogliamo che la gente capisca che bisogna cambiare per dare ai nostri figli un sistema migliore di quello romanocentrico. Si vedeva che erano una squadra e un allenatore sbagliati. Ed è per questo motivo che quando un giornalista me lo ha chiesto ho risposto, scherzando, che per vincere l’Italia avrebbe dovuto comprare le partite. Ed è successo un finimondo.”

A questo punto una riflessione è d’obbligo: visto che i leghisti hanno giurato sulla Costituzione italiana, ciònonostante per loro questa non ha nessun valore anzi la vogliono minare dall’interno, qualcuno dovrebbe chiedere le loro dimissioni dal governo e da tutte le cariche istituzionali; e mi riferisco al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio, al Presidente del Senato, al Presidente della Camera, ai segretari dei partiti politici (ma esistono ancora partiti politici nazionali?).

Per rispetto nei confronti della nostra Costituzione e dei cittadini Italiani qualcuno dovrebbe intervenire, se poi non siete in grado di farlo, dimettetevi anche voi, perché anche voi avete giurato sulla nostra Costituzione e se per voi non vale niente, fatevi da parte, per il bene del Paese.

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