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 Home page > Attualità > Ambiente > Boscoreale: la condanna a morte dello Stato-Sistema

Boscoreale: la condanna a morte dello Stato-Sistema

Boscoreale: un cittadino, un congiunto morto di cancro, una casa, un paese confinante con una discarica puzzolente, i rifiuti indifferenziati della provincia di Napoli, i soldi.

Un abitante di Boscoreale viene condannato a morte dal Sistema politico-
economico-religioso, ossia dallo Stato-Sistema.

La sua casa da un giorno all’altro perde quasi tutto il suo valore, i
sacrifici di una vita vanno in fumo.

Un suo congiunto si ammala di cancro e nonostante tante cure non ce la fa e
muore.

Qualcuno in quel territorio, con l’autorizzazione dello Stato-Sistema, per
alcuni decenni ha scavato delle enormi buche sventrando una montagna e
ricavandone ricchezza vendendo la pietra pregiata e gli inerti delle cave del
Vesuvio.

Un giorno lo Stato-Sistema decide di fermare lo sventramento della Montagna e
blocca gli scavi nella roccia, come si dice: chi ha avuto, ha avuto, e comunque
in questo caso si sa chi ha avuto.

Nella provincia di Napoli vivono tantissimi cittadini e il gravissimo effetto
collaterale di questa presenza è la produzione sterminata di rifiuti solidi,
urbani e industriali.

Parte di questi rifiuti, se coltivati, potrebbero produrre ricchezza, ma la
coltivazione avrebbe il suo costo, se invece non vengono trattati e vengono
smaltiti semplicemente seppellendoli, il costo si abbassa e il guadagno è


elevatissimo, specialmente se ogni tanto vi si mischia qualche carico di
sostanze tossiche e nocive.

Allora lo Stato-Sistema, si ricorda delle grandi buche scavate con il suo
permesso e autorizza per Decreto
(il Decreto della morte del popolo vesuviano) altri a riempire quelle buche con buona parte di tutti quei rifiuti, anche in questo caso si verificheranno dei gravi effetti collaterali, e riguarderanno la salute delle popolazioni di quel territorio, ma lo Stato-Sistema decide che si possono sacrificare le vite di alcune decine di migliaia di cittadini sull’altare del dio Denaro legato all’affare rifiuti.

Quella popolazione inerme, senza prospettive di lavoro e di sviluppo, soggiogata dal potere, lotta, si oppone, ma non riesce a fermare il confezionamento del primo grande regalo dello Stato-Sistema: la cava S.A.R.I., che dopo aver ingurgitato montagne di rifiuti, ed aver quindi ottemperato al suo compito, viene chiusa, ma in questo caso oltre al danno c’è anche la beffa, viene infatti istituito il Parco Nazionale del Vesuvio, in un territorio più
simile ad un Gabinetto Nazionale, pieno zeppo di schifezze di ogni genere.
Successivamente un altro Decreto dello Stato-Sistema, stabilisce che si
possono riempire altre due buche in quel finto Parco Nazionale, e blinda il
luogo dichiarando la zona di interesse strategico militare, e afferma così che
lì c’è una guerra in atto: lo Stato-Sistema contro le popolazioni che lì
sopravvivono nonostante l’avvelenamento subito.

Le popolazioni sempre più inermi, sempre più senza prospettive di lavoro e
sviluppo, cercano di lottare, ma anche la seconda buca chiamata ex S.A.R.I. è
quasi piena.

Quello che sta accadendo in queste ore è solo la semplice conseguenza delle malefatte dello Stato-Sistema.

Ora l’unica salvezza per quelle popolazioni vesuviane può avvenire solo
attraverso un miracolo: o si riducono i rifiuti drasticamente, attraverso la
civilizzazione dei cittadini della provincia di Napoli congiuntamente ai loro amministratori, da essi eletti, o si riduce drasticamente il loro numero,
attraverso una deportazione di massa in luoghi di rieducazione ambientale.
Meno cittadini, meno rifiuti.

Commenti all'articolo

  • Di Marvin (---.---.---.242) 25 ottobre 2010 11:27
    Marvin

    la guerriglia urbana antidiscarica
    Terzigno, Napolitano: «Che pena
    ma il governo si è mosso subito»
    Il capo dello Stato: «Tutti devono contribuire
    al superamento della crisi rifiuti a Napoli»

    Giorgio Napolitano

    NAPOLI – «Ho seguito con profonda pena e crescente allarme la nuova crisi dei rifiuti a Napoli, le gravi tensioni che sono insorte e la situazione di avvilente degrado che essa ha determinato in provincia e in città. Sulla crisi dei rifiuti era necessario e urgente che il governo si assumesse le sue responsabilità e oggi l’ha fatto al più alto livello». Così in una nota il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Il capo dello Stato sottolinea che «ci sono impegni precedentemente presi da rispettare; poteri commissariali da esercitare efficacemente; decisioni da gestire compiendo il massimo sforzo di convinzione per fare chiarezza e per rasserenare le popolazioni, garantendo il rispetto della legge e dell’ordine pubblico».

    «È indispensabile – aggiunge il capo dello Stato – che nessuno, nessuna istituzione, nessuna comunità, nessuna forza politica, si sottragga alle proprie responsabilità, al dovere di contribuire al superamento della crisi e mi attendo che vengano dai napoletani comportamenti ispirati a un rinnovato, più forte senso civico e spirito di solidarietà».

    Carlo Tarallo

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