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Biotestamento: il solito tanto rumore per nulla

Nella giornata del 27 aprile 2011 si è assistito alla ripresa del dibattito pubblico in materia di testamento biologico: uno tra i tanti articoli da Il Corriere della Sera.

Tante parole, significati, urla. Tanti slogan e tag.

Eppure, già il giorno successivo l'onda anomala si sgonfia, assume proporzioni talmente ridicole da imbarazzare perfino l'ignaro bagnante che ha assistito, suo malgrado, a tanto rumore per nulla.

Camera, esame il 18 maggio
Pdl chiede rinvio a dopo amministrazione. Fazio, ddl condivisibile.
(fonte Ansa, 28 aprile ore 13)

Su La Repubblica del 28 aprile, Adriano Sofri scrive di 'Diritto di vivere Diritto di morire', partendo proprio dall'improvvisa ampiezza di questa onda anomala (per nulla nuova in Italia nel contesto specifico della regolamentazione in materia di 'fine vita') che si è ridotta rapidamente, a vista d'occhio.

"Ci sono incipit memorabili, come questo nei titoli d'agenzia di mercoledì: <Il Parlamento accelera sul fine vita>. Svelti, si muore. Cioè, si vota. In realtà era un falso movimento..."

Trapela tra le parole non solo di Sofri e non solo su La Repubblica - trapela un imbarazzo devastante, un'incapacità di dire nel già-detto laddove i fatti non accadono, laddove si urla per un giorno poi si passa ad altro, laddove si dice senza dire, si usano tante parole specialmente da chi ha poteri, ruoli e opportunità di far sentire la propria voce. Ma sono troppo spesso parole "apocrife" come scrive lo stesso Sofri a proposito della lettera aperta di Berlusconi ai deputati:

"Chiunque gliel'abbia scritta, ha fatto in modo che trasparisse il carattere apocrifo del testo".

In questo contesto c'è ancora qualcuno che crede di poter decidere della propria morte e della propria vita per libera scelta?

Imbarazzante e ridicolo.

(Altre parole attribuite al Premier e messe tra i principali titoli-slogan del 27 e 28 aprile: Legge subito, fermiamo i giudici. Non c'è ancora un fondo, a questo imbarazzo).

Per ricordare cosa prevede il testo di legge sul testamento biologico: da Lettera 43.
Ad esempio questo punto: Le volontà espresse dal paziente nelle dichiarazioni anticipate di trattamento rimangono non vincolanti per il medico curante. Le volontà espresse non sono vincolanti. Che libere volontà individuali sono se poi possono non essere rispettate? Le si potrebbe semplicemente ridefinire: opinioni su di me. O no?

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Immagine da La Stampa del 19/11/2010.

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