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Biografie. "Elon Musk" di Walter Isaacson: un uomo incapace di empatia

 Walter Isaacson – già caporedattore del «Time», amministratore delegato e presidente della CNN, autore di biografie tra cui quelle di Henry Kissinger, Benjamin Franklin, Einstein, Steve Jobs – ha scritto sulla vita di Elon Musk oltre 700 pagine edite da Mondadori. 

 Isaacson ha seguito Musk quasi quotidianamente per due anni, partecipando a riunioni, intervistando dipendenti, uomini e donne posti in luoghi di responsabilità, fidati o licenziati da Musk. Ha ascoltato parenti, amici d’infanzia e dell’età adulta, personaggi di spicco che lo hanno conosciuto, donne con le quali ha intessuto relazioni da cui sono nati, ad oggi, quattordici figli: un così grande numero sgorga dalla sua convinzione che ripopolare la terra è un imperativo. Isaacson afferma che Musk non ha interferito nella stesura della biografia e che non l’ha letta prima che fosse pubblicata. Il libro si ferma alle soglie del sodalizio con Donald Trump, consentendo comunque di capire l’evoluzione di questa decisione.

 

Nato a Pretoria il 28 giugno 1971 - da una madre canadese, dietologa e modella, e da un padre ingegnere elettromeccanico, pilota e navigatore sudafricano con cui Elon ha sempre avuto un pessimo rapporto – Musk è cresciuto nel sud Africa della piena segregazione razziale fino a 17 anni, prima di trasferirsi in Canada. Da bambino ha conosciuto la violenza e ha imparato a superarla, facendo della forza un valore culturale: quale esempio della sua educazione, basti sapere che a dodici anni, è stato mandato con altri coetanei in una colonia chiamata afrikanaans veldskool, scuola di sopravvivenza, dove i piccoli ricevevano in quantità insufficiente acqua e cibo ed erano incoraggiati a lottare per procurarsi tali necessità primarie. Kimbal Musk, fratello minore di Elon, afferma che in quel contesto “educativo” bullizzare era una virtù: i ragazzi più grandi imparavano a prendere a pugni i più piccoli e a rubare loro le razioni. Elon fu spesso bullizzato. Dopo la prima settimana i bambini venivano divisi in gruppi ed esortati ad aggredirsi a vicenda. Ogni due o tre anni un bambino moriva e gli altri erano invitati a non essere così “coglioni”. Prima di non aver paura Elon Musk dovette attendere i sedici anni, quando finalmente si scoprì grande e grosso. Isaacson riporta un episodio accadutogli una mattina a scuola: un ragazzino andò a sbattere addosso a Elon e lui reagì con una spinta a cui seguirono insulti reciproci. Durante la ricreazione il ragazzino tornò con un gruppo di amici ed Elon fu massacrato di botte tanto che, a distanza di decenni, è ancora costretto a ricorrere alla chirurgia plastica. Suo padre in quel frangente si schierò con l’aggressore accusandolo di dare dello stupido a tutti. Di lui Elon dice che puntualmente lo denigrava, che era un uomo crudele.

Dopo aver frequentato alcune università americane, nel 2002 Elon Musk è divenuto cittadino degli Stati Uniti d'America. In quel periodo aveva già messo al mondo una compagnia di servizi finanziari la quale diede vita a PayPal e fu acquistata da eBay. Nel giugno 2002 Musk fondò SpaceX, il cui obiettivo è un'architettura per il trasporto interplanetario di massa riutilizzabile. Nel 2004 prese a far parte di TESLA, multinazionale produttrice di veicoli elettrici e di pannelli solari, la cui missione era accelerare la transizione verso energie sostenibili. Nel 2006 ha ispirato la creazione di Solarcity, compagnia specializzata in prodotti e servizi legati alla lotta al riscaldamento globale. Nel dicembre del 2015 ha annunciato la fondazione di OpenAI, compagnia di ricerca dell'intelligenza artificiale. Nel luglio 2016 è cofondatore di Neuralink, startup di neuro tecnologie per collegare il cervello umano con l'intelligenza artificiale. Nel 2022 è diventato il maggior azionista di Twitter, ribattezzato X. Nel novembre 2023 ha annunciato il debutto di xAI, società dedicata allo sviluppo dell’intelligenza artificiale generativa.

Nel frattempo si era sposato, aveva divorziato, si era risposato e di nuovo divorziato. Come innamorato Isaacson lo racconta deciso come nelle iniziative aziendali e tuttavia, nella coppia, Musk è decritto come difficile, umorale e dedito ossessivamente al lavoro. Nel maggio 2020 la vita privata di Elon Musk si è trasformata con la nascita del primo figlio avuto con Grimes, cantante e musicista canadese. Il bambino si chiama X e lo porta sempre con sé. X è il figlio preferito di Musk, colui nel quale identifica la prosecuzione di sé stesso e delle sue aziende, nel quale riconosce la sua stessa propensione al rischio. Un altro figlio ventenne, Xavier oggi Jenna, ha ripudiato Elon musk perché non ha accettato la sua transizione sessuale. Nel 2023 infatti Musk ha sostenuto apertamente posizioni conservatrici contro gli interventi chirurgici praticati ai minori di diciotto anni. Le tensioni con la figlia transgender si sono acuite anche perché Jenna è marxista, posizione della quale Elon Musk incolpa l’indottrinamento “woke” ricevuto nella scuola privata che aveva frequentato a Los Angeles. Alcuni figli sono stati messi al mondo attraverso l’inseminazione artificiale di madri surrogate, altre si sono volentieri offerte all’inseminazione di Musk senza fare coppia, probabilmente nell’illusione di fornire ai nascituri geni da “superuomo”. Grimes, la cantante canadese che con Musk ha avuto un tormentato rapporto sentimentale per quattro anni prima di evolvere in battaglia legale, nella canzone Player of Games bene descrive la personalità di Elon: “Se lo amassi di meno/lo farei restare/ma lui deve essere/il giocatore migliore…/ Io amo questo giocatore/ma lui amerà sempre/il gioco più di me/Naviga allora/verso lo spazio freddo e infinito/Nemmeno l’amore ti ha fatto restare al tuo posto.

Il grande amore di Elon Musk è quello verso sé stesso e il suo lavoro che, presuntuosamente, crede sia missione per salvare l’umanità. In concreto qual è il rapporto di Musk con i suoi simili? I diretti dipendenti, coloro senza i quali la sua ricchezza non potrebbe esistere? Una domanda che pone la biografia di Isaacson è: i demoni che spingono Musk sono anche ciò che serve per guidare l’innovazione e il progresso? Fatti e testimonianze dicono che quel bambino formatosi con la sensazione che la vita sia una lotta violenta, oggi stabilisca con gli altri rapporti unilaterali e violenti pretendendo che la gente si voti allo sviluppo delle sue aziende, stia in simbiosi con lui, abbia gli stessi suoi ritmi, si dedichi totalmente alla sua causa, non sbagli mai o quasi, altrimenti la licenzia. Per Musk l’uomo non è il fine del progresso, ma il secondario mezzo. Esempio di questo comportamento è prassi applicata nel DOGE, ancor prima in altre imprese e in particolare in X, dove i dipendenti passarono da circa 8000 a circa 1500. Quelli che sono rimasti, intervistati da Walter Isaacson, raccontano che, quando sono stati chiamati a espellere i loro colleghi, sono stati male sino a vomitare. Altri hanno dato le dimissioni e sono stati perseguiti da Musk che meschinamente contro di loro ha scatenato una guerra di fake news su X. In origine X era stato acquistato con l’intento di permettere a tutti la libertà di parola, ma presto è divenuto l’agone politico da cui lanciare campagne d‘odio. L’avversione di Musk alla scienza era iniziata negli anni dell’epidemia del coronavirus, perché minacciava le sue finanze ed era contrario alla chiusura delle sue imprese. Da lì erano partiti gli strali contro la mentalità woke, le posizioni contro i progressisti, contro la medicina, reazioni che la transizione di genere della figlia Jenna aveva amplificato. Deluso da Biden per non essersi sentito considerato, nel 2022 tale fervore antiwoke lo spinse ad appoggiare persino le teorie complottiste della destra estrema, con grande stupore di chi gli era vicino, in particolare della prima moglie e della cantante Grimes.

Walter Isaacson riporta che molti testimoni confermino che l’empatia non sia mai stata in Elon Musk una dote naturale, che ingraziarsi gli altri gli sia faticoso perché non coglie le sfumature emozionali dei suoi simili: tratto che sarebbe acuito dalla sindrome di Asperger di cui soffre. Incapacità non da poco in un uomo che aspirerebbe a “prendersi cura” del genere umano. Per questo bisogno di “dominio”, per questo porre il proprio io in assoluto primo piano, per quanto geniale nelle intuizioni tecnologiche, Musk è incapace di qualcosa di più difficile che andare su Marte: l’amore e il rispetto per i suoi simili. Talento senza il quale non si può migliorare l’uomo e, come Musk teme, può influenzare il funzionamento dei robot fino alla distruzione della nostra specie: non è forse un problema già posto dalla bomba atomica?

Elon Musk

Walter Isaacson

Editore Mondadori

Anno 2023

Cartaceo Pagine708

Euro 27

E-book euro 9,99

 

 

 

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