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Berlino, una metropoli "marcata" dal capitalismo che ha trasformato la sua storia in circo per turisti

Comunismo da una parte, capitalismo dall'altro. Falce e martello contro Coca Cola, Mc Donald's o Starbucks, il dollaro, i simboli e le varie espressioni del capitalismo. Guerre, muri, morti, spie, miliardi, distruzione, bombardamenti, invasioni, rischio di una terza guerra mondiale, e tutto questo per cosa? Per diventare oggetto e soggetto del circo del terzo millennio, quello turistico. Se solo l'avessero saputo avrebbero risparmiato al mondo intero anni di drammi e catastrofi. Berlino è una città stupenda, dalla storia pazzesca, ma di cui si è persa traccia. Hanno raso al suolo tutto, per quella ossessione compulsiva che alcuni forse hanno per la damnatio memoriae e quel poco che è rimasto, o ricostruito, ti fa pensare, visto che è stata la città simbolo della contesa nel blocco che divideva Occidente ed Oriente, se ne valeva la pena. Berlino è stata la capitale anche della Germania nazista, inutile dirlo, anche per i bombardamenti enormi che ha subito, è rimasto qualche isolato frammento di storia ignoto ai più. Per il resto zero totale. Come se non ci fosse mai stato quel periodo maledetto per il mondo qui a Berlino.

 

C'è chi il muro lo rimpiange, non tanto per ciò che è stato, ma come attrazione turistica, avrebbero potuto lasciarne qualche pezzetto in più dove magari poter attaccare altre migliaia di gomme da masticare. Perchè questo è il senso di rispetto che si ha per la storia da parte del circo turistico. Oppure per esporlo in qualche ristorante,

o centro commerciale, per frantumarlo in mille pezzettini, con il dilemma sarà autentico o sarà un falso, perchè chiunque è stato a Berlino si porterà come ricordo un pezzo piccolo di muro che puoi comprare mediamente a 10 euro. Un muro diventato business. O che dire del Memoriale all'Olocausto, o Memoriale per gli ebrei assassinati d'Europa? 

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check point Charlie Berlino

Una infinità di blocchi scuri, certo se non sei informato preventivamente non sai dove effettivamente ti trovi, perché non c'è una sola entrata, puoi entrare e uscire da qualsiasi parte e di cartelli informativi ve ne sono pochi, di più son diffusi quelli che ti avvisano di stare attenti ai ladri, e diventa un labirinto dove giocare a nascondino o un luogo dove provare le proprie dote atletiche saltando da un blocco all'altro. Un memoriale diventato inconsapevolmente un gioco, nel circo turistico.

I capitalisti hanno certamente vinto la loro guerra e come fanno i cani quando conquistano il territorio hanno pisciato ovunque, marcando il territorio in modo evidente anche per il più miope. Ma alla fine il tutto è diventato frivolo, omologato, standardizzato, anche se attraente, e senza più quel fascino di un tempo che forse puoi ritrovare solo nella sala di qualche museo, come quello della DDR.

Forse uno dei pochi posti dove ancora c'è un minimo rispetto verso certi monumenti da parte del circo turistico e da chi lo sostiene in modo incontrollato è quello dedicato alla liberazione della città, da parte dei russi.

Spicca, come a Vienna, ancora una falce e martello dorata, una statua del soldato enorme, ai lati due carri armati con una piccola stella rossa, un cannone puntato verso il cielo, alle spalle un colonnato con alcune foto che mostrano la distruzione della città, e soprattutto con poche persone di passaggio. Perchè forse defilato, perchè forse mantiene ancora l'aspetto della sacralità monumentale.

 

Ad oggi è uno dei pochi che sopravvive all'irriverenza del circo turistico. Oppure può capitare che qualcuno si inchini a Marx in segno di omaggio. Ma sono rarità nel circo turistico di Berlino.

Una città che ha conosciuto una distruzione potente,

 

 

di cui è rimasta poco niente come traccia, forse su qualche muro parlano ancora le mitragliate della guerra,

qualche foto sparsa per la città, ma niente di più. Per il resto, ora è il momento, mettetevi in posa, facciamo un cheese come piaceva al presidente Roosevelt e il mondo va avanti per la sua strada in una Berlino vitale, bella e potente come forse non mai nel corso della sua storia, senza più storia e arrivederci. 

 

Berlino ha una storia che inizia ai primi degli anni 1000 e continua fino ad oggi, oggetto di film, leggende, miti, nota soprattutto come la città delle spie, è la regina d'Europa, una delle tre città più importanti d'Europa insieme a Londra e Parigi. Una città potente, bella, affascinante, con poca se non a dire il vero forse del tutto inesistente nostalgia per il suo passato, salvo qualche pezzo d'epoca girovagare simbolicamente per le vie della grande capitale tedesca, ma dove non puoi rimanere indifferente al colpo irrispettoso che è stato in parte sferrato alla sua storia. Una storia che un giorno, non lontano, verrà dimenticata senza neanche quel c'era una volta a Berlino.

 

Marco Barone 

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