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Barcellona: reportage dallo sciopero generale

Sin futuro, sin miedo: reportage della manifestazione del 29/03/12 a Barcellona

Ore 15.00. Tutto è fermo, la città è paralizzata, supermercati e metropolitana chiusi, autobus fermi. Gli unici mezzi che funzionano sono i taxi, che purtroppo però non sono alla portata di tutti.

Decido di incamminarmi verso il centro per fare qualche foto della manifestazione.

In 45 minuti raggiungo Plaza de Joan Carles I, che è già molto rumorosa.

Alle 17.00 il corteo - costituito da ragazzi, uomini, donne e bambini - comincia a muoversi verso Plaza Catalunya al grido “Huelga general!” (sciopero generale!).

Lungo il cammino le banche sono gli obiettivi maggiormente colpiti, per adesso solo con vernice spray.

Dopo mezz’ora Plaza Catalunya è piena e la folla spinge per entrare in Ronda de Sant Perè verso Plaza Urquinaona, blindata dalle squadre antisommossa.

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Barriera squadre antisommossa

La folla si accalca lungo le barriere della polizia che è costretta a indietreggiare. Il primo cassonetto della spazzatura è preso d’assalto e dato alle fiamme. L’atmosfera si scalda ancora di più, la folla prende coraggio e si lancia verso la polizia che è costretta a ritirarsi in Plaza Urquinaona.

Le squadre antisommossa sparano proiettili di gomma, la folla lancia qualsiasi cosa trovi. I più violenti sfondano la vetrina della grande catena Starbucks Coffee e quando appiccano il fuoco, esplode un boato e un applauso tra la gente.

Qualche decina di metri più indietro scorgo una signora anziana che incita la gente.

L’impressione è che tutta la folla supporti i più violenti, e che quasi tutti abbiano la voglia di lanciarsi contro una vetrina, magari senza trovare il coraggio.

L’obiettivo successivo più a portata di calcio, e soprattutto simbolo del consumismo per eccellenza, sono le vetrine del Cortes Inglés, sfondate con cartelli stradali, martelli, calci, e successivamente derubate e incendiate.

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Cassonetto dato alle fiamme

Ora la folla è costretta a ritirarsi in Passeig de Gracia e la polizia si riprende Ronda de Sant Perè.

Anche qui continua la guerriglia, la polizia spara, la folla costruisce barricate con i vasi delle piante dei ristoranti.

Dopo qualche decina di minuti l’aria piena di gas lacrimogeno è diventata irrespirabile, a questo punto la gente si disperde.

Nella foto: disordini in Plaza Urquinaona

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.122) 11 aprile 2012 14:47

    E’ un bell’articolo, dal mio punto di vista ben fatto perché riesce a portare il lettore ’dentro’ la situazione, quasi come se si fosse realmente lì, mentre i fatti si verificano. Uno stile veloce, sintetico, efficace, completato dalle immagini incisive.

    Io ho seguito la vicenda attravberso i telegiornali italiani, ma leggendo questo reportage ho avuto modo di comprendere la situazione nel suo svolgersi e nel suo crescendo.

    Per questo mi è piaciuto.

    Monica

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