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Anteprima Presadiretta: un amore bestiale

Un’intera puntata dedicata ai nostri animali domestici che coccoliamo, curiamo, come fossero i nostri figli.

O anche più dei nostri figli: cani sottoposti a sedute di relax con tanto di vapore, oli essenziali e massaggi, cani vestiti con abiti da cerimonia in organza ricamata, cani alimentati con cibi ricercati come il merluzzo e vitello.

Non sapevo che esistessero asili per cani con tanto di piscine e di spazi per i giochi.

Come nemmeno sapevo esistessero delle SPA dedicate ai cani o ristoranti dedicati ai nostri compagni a quattro zampe: ristoranti che assicurano i clienti della varietà del loro menù, con proteine diverse.

Trovare un sarto capace di farti un abito su misura è oggi difficile mentre, cercando in internet si trovano sarti per Fido, per Lupo, per Ringhio.

“Trattiamo i nostri animali come fossero i nostri figli, naturalmente l’industria del pet non aspettava altro se è vero che attorno alla cura degli animali domestici c’è un giro d’affari che vale 200 miliardi di euro l’anno, e per gli analisti è destinato solo a crescere. Nello spazio di cinque anni dovrebbe arrivare a 300 miliardi di euro. Ma è solo business? Che cosa ci restituiscono i nostri animali domestici nella vita che passiamo tutti i giorni assieme? Perché abbiamo così tanto bisogno di loro?” - questa la presentazione del servizio che ha fatto lunedì scorso Riccardo Iacona e tutte le risposte a queste domande le avremo alla fine della puntata.

Sono risposte che hanno una base scientifica perché, come spiegherà Guido Guerzoni docente alla Boccini e autore del libro Pets, tanto più l’affettività si dematerializza, tanto più l’affettività animalesca cresce e diventa appagante.

“Abbiamo scoperto che l’attaccamento tra il proprietario e il suo cane è molto simile all’attaccamento che lega il genitore al suo bambino” Adam Miklòsi – professore di etologia a Budapest “e la somiglianza non è solo a livello del comportamento quotidiano, ma avviene anche quando la madre o il padre lascia il bambino da solo, o quando il proprietario lascia il cane da solo. Quello che fa il cane è uguale a quello che farebbe il bambino in una soluzione simile. Questa è una delle scoperte più importanti che abbiamo fatto.”

I ricercatori ungheresi hanno osservato i cani per studiarne il comportamento: mentre interagivano coi proprietari, mentre interagivano tra di loro. E hanno testato le loro reazioni di fronte ad alcuni gesti tipici umani, come indicare qualcosa con il dito o i segnali dello sguardo.

“Sembra che i cani siano molto simili ai bambini di due o tre anni, seguono il gesto di puntare col dito, capiscono singole parole legate a delle azioni come seduto o in piedi” – è sempre il professore Miklòsi a parlare – “e questo non succede con altri animali, i cani sono speciali. Considerate che i cani hanno una storia evolutiva lunghissima, di venti-trentamila anni. E visto che i cani vivono con noi, i loro stati emotivi sono molto simili ai nostri ..”

Quindi – conclude l’etologo - i cani possono essere tristi, tutta l’etologia sta andando in questa direzione, riconoscendo che la sofferenza, la capacità degli animali di provare dolore sia emotivo che fisico, sia molto simile a quella di noi umani.

C’è anche qualcosa di più: chi vive con animali domestici ha maggiori probabilità di incorrere in malattie della vita moderna. È il risultato di uno studio pubblicato inizialmente nel 1980 dove era emerso che i possessori dei cani ed erano state ricoverate in ospedale per malattie cardiache, avevano più probabilità di sopravvivenza rispetto alle persone senza animali domestici.

Tesi confermata dalla scienziata Tove Fall autrice di uno studio su quanto ci facciano bene questi compagni di vita: uno studio lungo 12 anni che dimostra come chi viva con animali domestici abbia una probabilità di morire minore dell’11% rispetto a chi viveva senza e nei single la % saliva al 33%.

Nel servizio si parlerà anche dell’obesità degli animali domestici cresciuta di pari passo con quella degli umani, perché li stiamo ammazzando di cibo: il 50% dei cani nel mondo occidentale soffre di una qualche forma di obesità, soprattutto da quando è scoppiata la pandemia.

Racconta il servizio di Presadiretta che più di 4 veterinari su dieci hanno dovuto investire in strutture di sollevamento extra per poter alzare gli animali: in Germania a Monaco un ambulatorio per animali ha lanciato un programma specifico per combattere l’obesità da lockdown.

In questa struttura, legata all’università Ludwig Maximilian di Monaco, fanno un check completo ai pazienti cani. Dal cuore al giro vita.

Un fenomeno che il professor Guerzoni spiega così: “Perché i cani tendono ad assumere i nostro peggiori comportamenti, anche loro tendono a diventare sedentari, mangiano troppo, si deprimono. Più stanno con noi, più tendono ad assomigliarci, anche nelle patologie, il 30% degli animali statunitensi assume antidepressivi, siamo accomunati dallo stesso destino, le parabole dei nostri destini si stanno avvicinando”.

Ci stiamo avvicinando tanto, anche perché abbiamo selezionato le razze canine in modo da essere sempre più simili ai neonati, nel corso dei decenni, dai carlini ai gatti.

Il naso incassato in mezzo agli occhi in modo completamente innaturale, senza renderci conto che questa selezione artificiale fatta da noi ha creato delle razze nate per soffrire.

Lisa Iotti ha intervistato Emma Goodman, una veterinaria inglese che nel 2016 ha lanciato una grande campagna internazionale per abolire gli allevamenti dei cani brachicefali, i carlini, i bulldog francesi, i bulldog inglesi ma anche certe razze di gatti, di conigli e persino di cavalli. Sono selezioni estreme sulla loro salute: gli abbiamo tagliato il muso, accorciato le ossa del cranio, ma tutti i tessuto molli all’interno della bocca come lingua, il palato, sono rimasti uguali, quindi questi animali hanno delle narici strettissime e una lingua enorme che occupa tutto lo spazio, per questo la metà di questi cani non può respirare. Non solo: “la maggior parte di loro non si può riprodurre e molti piccoli devono nascere col cesareo, perché hanno la testa troppo grande per uscire e inoltre le mamme non ce la farebbero a respirare durante il travaglio perché non hanno il fiato.”

L’evoluzione aveva selezionato altri tratti morfologici più adatti per la sopravvivenza, come le zampe lunghe, muso affilato, occhi protetti, ma l’uomo li ha via via eliminati, per far si che questi animali mantengano sempre quell’aspetto da cuccioli che ci piace tanto.
“La gente non capisce che ci siamo evoluti per avere queste caratteristiche da bebè e non da adulti, quando ottieni degli occhi così grandi [come quelli del carlino] come hanno questi cani è perché hai reso molto meno profonde le orbite, per cui poi hai delle infezioni” conclude la dottoressa Goodman.

La scheda del servizio

 

Lunedì prossimo a Presadiretta una puntata straordinaria, perché straordinaria è stata la trasformazione che ha messo al centro della nostra vita, non solo in Italia, ma in tutto l’Occidente, cani e gatti.

L'industria che gli gira attorno vale. tra prodotti per gli animali, mangiare per gli animale, babysitter e cure veterinarie. 200 miliardi di euro destinati a crescere perché il motivo per cui da padroni siamo diventati genitori dei nostri amici animali ha a che fare con l’amore, e quando c’è di mezzo l’amore non ci sono limiti, perché è il bisogno più grande che c’è.

La puntata l’abbiamo chiamata AMORE BESTIALE.

 

Le anticipazioni dei servizi che andranno in onda questa sera le trovate sulla pagina FB o sull'account Twitter della trasmissione.

Questo articolo è stato pubblicato qui

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