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Alitalia: volo AZ1670, cronaca di una tragedia sfiorata all’aeroporto di Fiumicino

Un ATR72 della compagnia rumena Carpatair, che operava in wet lease per Alitalia il volo Pisa-Roma delle ore 19:15, è finito fuori pista durante la fase di atterraggio presso l’aeroporto di Fiumicino, sabato 2 febbraio: lievemente feriti 16 passeggeri. È ancora giallo sulle cause dell’incidente: evento fortuito legato alle condizioni meteorologiche o responsabilità del pilota e del conduttore?

Carpatair conferma che uno dei suoi aerei ha subito un’uscita di pista in fase di atterraggio a Roma Fiumicino alle ore 20:32 di questa sera in condizioni di forte wind shear. Tutti i 46 passeggeri ed i 4 membri dell’ equipaggio sono usciti dall’aereo attraverso i portelloni posteriori: 5 passeggeri e 1 membro dell’equipaggio hanno avuto bisogno delle cure mediche (primo soccorso), di cui uno è stato portato in ospedale.”

Sono queste le parole che emergono dal comunicato stampa diffuso domenica 3 febbraio dalla compagnia rumena Carpatair sul proprio sito internet: un aereo è uscito fuori pista all’aeroporto Fiumicino, lasciando – fortunatamente – feriti in modo lieve 16 dei 46 passeggeri a bordo ed una hostess.

Dalle prime testimonianze raccolte tra i membri dell’equipaggio in merito all’accaduto emergerebbe che la causa dell’incidente sia imputabile al fenomeno di wind shear, un cambiamento repentino dell'intensità e della direzione del vento. Tale fenomeno, fortemente diffuso soprattutto negli aeroporti situati in prossimità del mare, è facilmente controllabile attraverso le apparecchiature istallate a bordo dei velivoli che consentono di calcolare la direzione e l’intensità del vento e quindi l’assetto che il velivolo deve assumere in fase di atterraggio per evitare problemi. Controllabile sì, ma chiaramente non del tutto prevedibile nelle sue potenziali conseguenze, dato che ogni velivolo ha una propria capacità strutturale di resistere alle forti raffiche di vento contrario, come dimostra infatti l’incidente dello scorso 2 febbraio.

Sono le 20:30 quando il volo Carpatair, operato per Alitalia e con livrea della compagnia di bandiera italiana, si appresta ad atterrare sulla pista 3 dell’aeroporto “Leonardo da Vinci" di Fiumicino; i passeggeri raccontano di un volo tranquillo, almeno fino al momento in cui l’aereo non ha toccato il suolo. A questo punto, infatti, si è avvertito come un rimbalzo dell’aereo sulla pista e poi l’inclinarsi della fusoliera sul fianco destro per la rottura del carrello di atterraggio, che ha portato la fine della corsa dell’aereo stesso fuori pista. L’ATR72 termina così il suo volo Pisa - Roma: subito partono i soccorsi per i passeggeri, fortunatamente feriti solo in modo lieve, e per i membri dell’equipaggio, di cui solo una hostess ha avuto bisogno di un ricovero in condizioni più gravi per la rottura del femore ed una lesione alla colonna vertebrale.

La compagnia rumena Carpatair opera dal 2012 voli di corto e medio raggio in wet lease per Alitalia: questa forma di noleggio, molto diffusa nella pratica commerciale dell’aviazione civile, consente infatti al locatario di risparmiare ingenti costi, affidando ad altre compagnie, spesso straniere, l’operatività di alcuni voli comprensivi di tutte le operazioni accessorie (quali assicurazioni, manutenzione ed equipaggio). Nella pratica questo genere di contratto di fornitura di servizi arriva ad assumere forme di collaborazioni tanto estreme, da confondere i consumatori: nel caso dell’incidente Carpatair, infatti, il velivolo recava la livrea Alitalia pur battendo bandiera rumena. Non di rado, inoltre, tali accordi consentono a compagnie inserite in black list per la loro non rispondenza alle normative emanate dall’Unione Europea in tema di sicurezza dei trasporti aerei, di continuare ad operare indisturbate sul territorio europeo e di aggirare facilmente gli ostacoli della disciplina comunitaria.

La Carpatair, pur operando regolarmente nei cieli italiani sfruttando l’immagine della compagnia di bandiera Alitalia, non sembra essere però altrettanto affidabile, ma soprattutto non è nuova di incidenti: tra i più recenti, ricordiamo quello che lo scorso maggio ha causato la contusione di 5 passeggeri per un incendio scoppiato a bordo, nonché quello dello scorso 7 gennaio, quando un volo Pisa – Roma operato dalla stessa compagnia rumena è stato costretto ad un atterraggio di emergenza poco dopo il decollo per un guasto tecnico.

È proprio il frequente numero di incidenti (seppur non gravi) e di avarie dei velivoli Carpatair a sostenere la teoria secondo la quale la causa dell’incidente sarebbe da imputare ad un malfunzionamento del velivolo e ad interventi di manutenzione inadeguati effettuati dalla compagnia rumena, piuttosto che all’effettivo fenomeno di wind shear.

Riguardo all’incidente della scorsa sera sono state aperte due inchieste: la prima da parte della procura di Civitavecchia, volta a far luce in maniera esplicita su quanto si è verificato al volo AZ1670, e la seconda proprio da Alitalia, la quale ha sospeso tutti i voli operati dalla compagnia rumena su Pisa e Bologna fino a quando i pm non avranno chiarito se la causa dell’incidente sia da attribuire agli eventi meteorologici di forte vento o alla responsabilità del pilota e della manutenzione della Carpatair.

Commenti all'articolo

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.15) 4 febbraio 2013 12:22
    Damiano Mazzotti

    Finalmente un articolo chiaro, sintetico e completo dove si capisce tutto. Nella carta stampata italiana ci sono moltissimi articoli al di sotto di questo livello. Probabilmente l’autore ha recuperato molte fonti e ha letto molti articoli prima di produrre questo genere di risultato.

    In Tv invece le notizie sono troppo spesso troppo sintetiche e imprecise.

  • Di Geri Steve (---.---.---.63) 5 febbraio 2013 03:30

    Senza niente voler togliere all’articolo, c’è un fatto che la dice molto più lunga: l’Alitalia ha sbiancato l’aereo, cancellando così la "livrea Alitalia" e l’evidenza della sua respnsabilità: una implicita ammissione di colpa.

    Fra l’altro, parrebbe che l’abbia fatto con autorizzazione di un magistrato, essendo il velivolo sotto sequestro della magistratura; sarebbe bello conoscere le motivazioni di quell’autorizzazione: il troppo doloroso senso di vergogna?

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