• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

Alessandro Francesconi

Alessandro Francesconi

L'autore non ha inserito, ancora, una sua descrizione.

Statistiche

  • Primo articolo venerdì 11 Novembre 2008
  • Moderatore da giovedì 09 Settembre 2009
Articoli Da Articoli pubblicati Commenti pubblicati Commenti ricevuti
La registrazione 3 1 13
1 mese 0 0 0
5 giorni 0 0 0
Moderazione Da Articoli moderati Positivamente Negativamente
La registrazione 0 0 0
1 mese 0 0 0
5 giorni 0 0 0






Ultimi commenti

  • Di Alessandro Francesconi (---.---.---.10) 14 novembre 2008 12:22
    Alessandro Francesconi

    Sono ovviamente costretto a dissentire dal suo commento. Credo che per risponderle non potrò evitare una premessa necessaria: questo articolo è scritto "dall’ interno" di questo grande movimento, e non può ovviamente non essere contaminato da un segno positivo, di parte, che questa internità porta con se. E’ però questo punto di vista l’unico che permetta oggi una conoscenza vera di ciò che definiamo "l’Onda" e che troppo spesso viene sottoposta a giudizi superficiali e banali che si basano spesso su analisi contaminate dalla critica a movimenti preesistenti. Prima di tutto devo dire che questo movimento non è, come lei quasi accusa, assolutamente conservatore: non si pone cioè l’obiettivo di mantenere lo status quo dell’istruzione pubblica italiana ma, anzi, di trasformarla radicalmente ma in senso opposto al tentativo di restaurazione gelminiana. Un rilancio della formazione che domani e dopodomani sarà messo in campo in tutta la sua complessità alla Sapienza dove il movimento muoverà i primi passi verso un’autoriforma dal basso del sistema di istruzione, in cui ci sarà una forte critica dell’esistente (compreso il baronato ecc. ecc.).
    Veniamo poi all’altro punto fondamentale, ovvero la capacità dell’Onda di essere un movimento politico di trasformazione culturale. Quanto ho riportato nel mio articolo non fa parte di un’illusione, è anzi la collocazione naturale di quanto si vede e si sente in ogni assemblea di una qualsiasi scuola o facoltà occupata. La decostruzione della retorica, la disarticolazione di un immaginario stantio che si ricostruisce sul "qui e ora" che da forza alla mareggiata, sono dati di fatto. Sulle nuove tecnologie invece la discussione è più complessa, ma nessuno può certo negare che la trasformazione del concetto stesso di velocità, spazio e tempo che esse portano con se, non sia un ovvio motivo di trasformazione radicale anche delle pratiche e dei linguaggi. Per fare un esempio potrei dire che lo stesso luogo in cui si sta svolgendo questa discussione rappresenta bene questo mutamento: AgoraVox non è solo la possibilità di scambiare informazioni più facilmente, ma il ripensamento totale di uno schema di informazione fuori dal monopolio del mainstream massmediatco.

TEMATICHE DELL'AUTORE

Politica Cultura Cronaca Istruzione

Pubblicità



Pubblicità



Palmares

Pubblicità