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Alcoa: manifestazione a Roma per il futuro degli operai, scontri con la polizia - Video e Foto

Momenti di tensione oggi a Roma, durante la manifestazione dei lavoratori dell’Alcoa, ci sarebbero una quindicina di feriti tra forze dell’ordine e manifestanti.

Piccole lamine di alluminio, chiamate tecnicamente provini, sono state disposte davanti al ministero, formando un suggestivo tappeto, come simbolo dell’Alcoa, per ricordare cosa fanno gli operai, per rappresentare il lavoro che intendono difendere: "Volevamo far vedere cosa è il nostro lavoro - spiega un operaio - cosa difendiamo, l'anima di tanti giorni, mesi, anni di fatica. Una fatica che amiamo e che ora rischiamo di perdere", "questi 'provini' rappresentano gli operai Alcoa - aggiungono i manifestanti -, siamo noi e ciò che difendiamo".

Quando il corteo arriva davanti all’ingresso del Ministero per lo sviluppo Economico, inizia il lancio di oggetti e bombe carta verso il cancello presidiato dalle forze dell’ordine. Un manifestante è rimasto ferito mentre cercava di evitare una bomba carta, subito soccorso e portato in ospedale dalla polizia.

"Una persona era a terra svenuta e loro hanno continuato a camminare e dare colpi difronte a mille testimoni" afferma uno dei manifestanti parlando degli scontri con la polizia.

Stamattina Stefano Fassina, responsabile per l’economia e il lavoro del Pd, era stato allontanato da alcuni manifestanti mentre rilasciava un’intervista: "Capisco perfettamente la tensione che gli operai dell'Alcoa stanno vivendo, ovviamente la violenza non è tollerabile. Ero davanti al ministero in supporto agli operai". Gli operai gridando “bastardi ci avete deluso” si erano avvicinati a Fassina costringendolo alla ritirata. Oggi non c’è spazio per le vetrine politiche, oggi non serve rilasciare interviste per risolvere la situazione, gli operai sono disperati e "disposti a tutto" come scritto sulle maglie di alcuni di loro. Quello di cui si sta discutendo all’interno del ministero è il loro futuro, quello delle loro famiglie.

"Dobbiamo dare loro una prospettiva, allestendo, progettando e investendo su un piano per l'energia a basso costo. Questa è l'unica soluzione, lo dovrebbero sapere, il governo deve fare il suo dovere, deve prendere in carico la situazione perché non si può lasciare questa zona a se stessa: senza l'attività produttiva, c'è solo il deserto industriale e anche umano" ha detto Raffaele Bonanni, segretario generale della Cisl, che questa mattina era a piazza della Repubblica per sostenere i lavoratori.

Il sottosegretario De Vincenti, in costante contatto con il ministro Corrado Passera, ha ribadito la forte convinzione del governo a risolvere la questione, mentre Marco Bentivogli, segretario nazionale della Fim-Cisl, parla di un interessamento del gruppo svizzero dell’alluminio Klesch, l’unico fino adesso ad aver manifestato un forte interesse per gli stabilimenti sardi. L’Alcoa ha già fatto sapere di essere disponibile a trattare con chiunque dimostri interesse.

A manifestare a Roma anche i tre operai rimasti asserragliati a 66 metri d’altezza sul silos dell’Alcoa, presenti anche 23 sindaci dei principali centri Sulcis-Iglesiente.

Direttamente da Torino è intervenuta anche il Ministro del Lavoro Elsa Fornero: «Noi siamo vicini ai lavoratori dell'Alcoa e ci sentiamo di spiegare loro lo sforzo che il governo sta facendo per cercare di tenere in piedi quei posti di lavoro, ma devono essere sostenibili economicamente, cioè non possono essere tenuti in piedi così. Non ci preoccupa la manifestazione, ci preoccupa tutto il problema dell'Alcoa».

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.78) 11 settembre 2012 00:53
    Tutto preventivamente concordato tranne le teste calde ferite; oppure anche loro secondo copione.
    Una recita che costerà ed alla fine pagherà Pantalone se Monti gli lascia gli spiccioli in tasca.

    .
    "ROMA/TORINO (Reuters) - Mentre centinaia di operai dell’Alcoa di Portovesme stanno manifestando a Roma contro la chiusura dell’impianto che costerà il posto a centinaia di persone,"
    .
    NO!
    Sono costati a noi!
    È da oltre vent’anni che ci mettono le mani in tasca
    e ci rubano i soldi per darli a degli "improduttivi".
    :
    Oltretutto protestano e nemmeno si vergognano
    di essere i terminali di questa azione ladresca.
    .
    Questi non sono sardi ma sardignoli,
    ed hanno pure votato contro la fonte d’energia elettronucleare,
    ammaestrati da Cappellacci, compagno di merende di Berlusconi.
    .

    Per evitare malintesi.
    I sardignoli sono coloro che hanno votato contro l’energia elettronucleare;
    ed erano il 57% dei sardi.
    .
  • Di (---.---.---.78) 11 settembre 2012 00:57
    .
    Strano, non vedo nessun commento!
    Dove stanno gli indignados?
    C’è da dire che i mass-media non aiutano anzi depistano tacendo o scrivendo oltremodo di argomenti pruriginosi.
    Per parte mia quando mi viene data la possibilità parlo e se possibile mostro anche la mia faccia. 

    Avevo dimenticato di firmare il primo intervento.
    Mandi,
    Renzo Riva 
  • Di (---.---.---.150) 11 settembre 2012 09:39

    una legge salva alcoa l’avevano fatta ma è servita a finanziare l’esplosione del fotovoltaico in italia nel 2011 fregandosene della Sardegna.
    Diciamo la verità: l’alluminio è energivoro e produrlo in Italia che importa energia non conviene.
    Chi comprerà l’Alcoa vorrà energia a bassissimo prezzo e state pur sicuri che l’unico meccanismo che troverà il governo sarà quello di scaricarne il costo sulla bolletta elettrica. Quindi minori finanziamento a rinnovabili per non "appesantire la bolletta" mettendo in crisi tante aziende e posti di lavoro, maggiori oneri in bolletta per "salvare" alcune centinaia di posti di lavoro che essendo organizzati e concentrati possono fare piu’ casino degli altri che sono dispersi in una miriade di imprese piccole per tutta Italia.
    Che schifo mi viene da dire.
    Se si dessero 100.000 euro di tangente a testa ad ogni lavoratore (la chiamo tangente perchè loro l’avranno ed altri nelle stesse condizioni no) RISPARMIEREMMO UN SACCO DI SOLDI

  • Di (---.---.---.165) 11 settembre 2012 10:30

    Dalle mie parti si dice che chi ci pensa per tempo poi mangia con gusto. Ma dov’erano gli operai quando gli attuali politicanti hanno varato certe manovre? Non sapevano che avrebbero portato a questo? Hanno voluto seguire i falsi consigli dei sindacalisti? Bene. Questo è il risultato. E gli altri? Gli altri operai che fra poco, nelle altre imprese, seguiranno la stessa sorte, adesso cosa fanno? Si lasciano infinocchiare ancora dal trio ABC? Perché non si muovono, e con determinazione? Se il fuoco non lo sentono sulle chiappe non è cosa che li riguardi?

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