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 Home page > Attualità > Società > Scarpe non vendute alla Benetton di Trieste

Scarpe non vendute alla Benetton di Trieste

Chi non conosce la Benetton e i suoi bei negozi diffusi in tutto il mondo?
La selezione del personale addetto alle vendite sembra essere diverso nelle diverse parti d’Italia e d’Europa.

A Trieste in un negozio Benetton per uomini all’angolo di Via Imbriani mi è accaduto un episodio imbarazzante. Ho visto un paio di sneakers blu in una mensola del negozio e volevo comprarle, ma la commessa mi ha detto: Volentieri (nella città giuliana ha un significato negativo) ma non posso...

Ho chiesto sbalordita il motivo e lei mi ha detto: " Ma tra un po’ iniziano i saldi.. ora non Le conviene".

Risoluta ho detto: " Non si preoccupi, le compro a prezzo pieno!"



La commessa ha risposto: "Non posso prenderle, ne ho soltanto tre paia...mica posso toglierle dalla mensola. Vede qui ci sono altri modelli. Sono carini!"

Non avevo altro tempo per fare questo inutile braccio di ferro che aveva segnato dall’inizio la mia sconfitta. Ho ringraziato e me ne sono andata.

Sono andata a casa a scrivere una mail alla Benetton per chiedere spiegazioni e, eventualmente, anche per fare acquisti on line

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.23) 29 giugno 2009 11:18

    Ottenendo come unico effetto di far passare un brutto quarto d’ora alla commessa...
    Cercare di sconfiggere la passività aggressiva e farsi valere in negozio no ?

    • Di (---.---.---.87) 29 giugno 2009 12:29

      Io compro pacificamente ai negozi Benetton in tutta Italia.
      Non devo sconfiggere nessuno, nè motivare le commesse nè devo farmi valere.
      Io esercito il mio diritto di consumatore gentile e basta, gentile ma non fesso.
      La Benetton ha un nome e dovrebbe fare una selezione del personale in modo rigido richiedendo la professionalità.

    • Di Tony Montana (---.---.---.68) 29 giugno 2009 12:39

      Quelle tre paia che avevano nel negozio erano già per loro (commesse e/o amici e/ocongiunti) e le avevano riservate per prenderle ai saldi...

  • Di (---.---.---.236) 29 giugno 2009 12:55

    Vivo a Trieste da un po’ e purtroppo sono incappato più volte in episodi simili. Generalmente, l’atteggiamento dei commercianti triestini non invita all’acquisto: sembra quasi debbano farti il favore di servirti. Non lo sapevi? Per fare shopping in questa città bisogna essere fortemente motivati! smiley

  • Di (---.---.---.236) 29 giugno 2009 15:28

    Nessuno ha bisogno di consolazione. Dovrebbe imparare semplicemente a non subire piccole e grandi ingiustizie.
    La Benetton non può compromettere la sua immagine in questo modo. Probabilmente dovrebbero investire sulla formazione.
    E poi Berlusconi dice che dobbiamo " spendere"!:)
    Magari.....

  • Di perplesso (---.---.---.32) 29 giugno 2009 23:55

     mi sfugge il tenore dell’ingiustizia, quasi che da qualche parte esistesse un diritto ad acquistare qualsiasi cosa si veda in una vetrina
    a parte questa considerazione si potrebbe anche pensare che esiste al mondo una vasta gamma di ingiustizie reali contro le quali indirizzare le proprie energie e la propria indignazione, ma immagino che l’autore dell’articolo denunci sistematicamente ogni commerciante che non gli rilascia lo scontrino e ogni professionista che non gli fa fattura e che quindi sia già fin troppo preso

    • Di pennuta (---.---.---.236) 30 giugno 2009 00:15
       Viviana Ettorre

      Non c’è ingiustizia.
      L’articolo non era in vetrina, era dentro il negozio:)
      Io da cittadina mediocre e da consumatrice media non sono indignata ma sono sorpresa da questo nuovo modo di commerciare.
      E comunque non penso che i responsabili Benetton saranno fieri di questo comportamento da parte di dipendenti regolarmente retribuiti.
      Il commesso non deve fare un casting per decidere a chi destinare un paio di scarpe in vendita.

    • Di (---.---.---.236) 30 giugno 2009 00:24

      <<...al mondo esiste una vasta gamma di ingiustizie reali>>. Sottoscrivo! Ma cosa c’entra questo con il diritto di chiunque a "denunciare" un episodio spiacevole? Inoltre, i commercianti che non rilasciano scontrino e i professionisti che non rilasciano fattura commettono un ingiustizia reale!

    • Di perplesso (---.---.---.32) 30 giugno 2009 00:29

       appunto, appunto....

  • Di Ettorre Viviana (---.---.---.242) 1 luglio 2009 20:40
     Viviana Ettorre

    Il responsabile AGENZIA RAPPRESENTANZA BENETTON Triveneto, ha risposto alla mia mail, si è scusato per quanto accaduto nella Benetton Uomo di Trieste ed ha anche provveduto a comunicare l’accaduto alla titolare del punto vendita in questione.
    Ringrazio pubblicamente la Benetton per la grande professionalità.

  • Di raffaele (---.---.---.236) 4 luglio 2009 07:40

    Se la commessa ha detto "non posso prenderle" "non posso toglierle", evidentemente ha avuto ordini dall’alto. La qual cosa è assolutamente disdicevole e ciò basterebbe ad avviare una campagna pubblica per boicottare Benetton: da che mondo è mondo, se entro in un negozio e vedo una merce esposta, ho, come consumatore, il diritto di acquistarla, a meno che il titolare del negozio non mi rappresenti difetti per i quali l’acquisto sarebbe inutile. Diversamente, se si è trattato di una libera iniziativa della commessa, Benetton dovrebbe prendere provvedimenti contro quel suo dipendente che non persegue gli interessi dell’azienda. Ciò detto, il fatto in sè lascia senza parole.

  • Di (---.---.---.28) 5 luglio 2009 16:56

     L’ultima volta che ho comprato qualcosa in un negozio che non fosse cibo era tre mesi fa ed era una penna. Da gennaio ho calcolato di aver speso per me almeno 2’500€ su internet.

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