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 Home page > Tribuna Libera > La tragedia di Barletta per chi non vede la lotta di classe

La tragedia di Barletta per chi non vede la lotta di classe

Lavoravano in nero, senza contratto, per poter vivere, anzi per «sopravvivere», per pagare il mutuo per la casa o per poter semplicemente fare benzina. In quel laboratorio di confezioni dove cucivano magliette e tute da ginnastica lavoravano dalle 8 alle 14 ore: dipendeva se arrivavano o meno buone commesse. Prendevano 3 euro e 95 centesimi all'ora. Le storie delle quattro operaie morte nel crollo della palazzina di via Roma, a Barletta, è quella di donne del Sud che combattono, che si danno da fare per potersi sposare o per pagare un mutuo, per dare una mano ai risicati bilanci di famiglia

Siamo tutti classe media, come sentenzia Fofi e i nuovi (vecchi) guru dell'intellighenzia, è solo una questione di redistribuzione di reddito. Dov'è la lotta di classe in questo? Dov'è lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo in queste storie nascoste e sotterranee, che esplodono solo quanto succedono le tragedie annunciate. Nel sud toccano indigeni e immigrati al nord solo immigrati in maggioranza. Dopo pianti di coccodrillo, proclami a che questo non deve succedere, ipocrite inchieste sociologiche da libro cuore.

La realtà quotidianamente mette in evidenza le contraddizioni di chi professa la "modernità" e la fine delle ideologie ottocentesche. Occorre avere però occhi e orecchie per vedere ed ascoltare e leggere. 

Commenti all'articolo

  • Di Luciano B. L. (---.---.---.32) 8 ottobre 2011 10:26
    Luciano B. L.

    Occorre però avere occhi ed orecchie per vedere ed ascoltare e leggere anche la realtà edilizia ed urbanistica "ottocentesca" perdurante anche a Barletta.
    Otto tecnici ed un solo cittadino comune sono ora indagati. Per non versare solo lacrime di coccodrillo si vuol verificare se c’è stata omissione di controlli nell’attuazione di "permessi di costruzione" e di Piani di recupero. Nessuna indagine, per ora, sulle vere responsabilità imputabili alla speculazione edilizia e fondiaria. Ancora, assai virulenta nell’epoca della speculazione finanziaria.
    A Barletta, il 16 sett. 1959, per "mala edilizia" crollò uno stabile. Senza determinare alcun freno alla "febbre" ri-costruttiva del centro, per qualche piano (e molti euro) in più ... che, probabilmente continuerà anche dopo "la strage delle donne" lavoranti a quattro euro l’ora.
    Giacché, nell’edilizia e nell’urbanistica, i coccodrilli non piangono.

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