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Commento di Resist Enza

su Per la dignità dell'uomo, donne firmate l'appello di repubblica.it


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Resist Enza 12 ottobre 2009 12:15

@ Giovanni Mistero

Senz’altro un caso.

Non dubito che lei non sia un lettore de il Giornale e che come lei afferma "ho votato Sinistra e libertà, andrò a votare alle primarie del Pd e scriverò il nome di Ignazio Marino sulla scheda". Ma è il caso, fortuito, che gli argomenti messi in luce siano medesimi. Per lei che è di sinistra e Il Giornale che non lo è.

Ed è qui che risiede l’interesse, questo fatto che ho desiderato capire. La parte iniziale dell’articolo con le citazioni è un po’ lunga, ma necessaria a comprendere, per chi non ha letto il suo articolo ne gli articoli de Il Giornale. (Ed invito tutti a farlo). Non si può fare una citazione integrale di ogni scritto, per cui si cerca di mantenere il senso esatto di ogni intervento. (Anche se lei dirà che ho mutilato il suo testo, perciò le citazioni sono riferite con un link ed ognuno verificherà). Poi se mi metto a ’manipolare’ come in un gioco di patchwork le citazioni per far dire ai testi riportati sensi che non sono loro, questo annullerebbe totalmente il mio proposito.

E il proposito è nella conclusione: si è così addomesticati a questi sensi comuni che non ci si rende più conto di essere ognuno per ciascuno l’oggetto dell’altro. Tra maschio e maschio è un rapporto di dominante a sottomesso, cosi il più insignificante capo ufficio o consigliere comunale di paese diventa un despota perché lui ha quello che gli altri non hanno: il potere di ricatto ( veda il mio articolo http://www.agoravox.it/Il-lavoro-no... ). Quando invece l’altro è una donna, inevitabilmente ci si arriva a quel punto lì: l’utero, la vulva o come preferisce nominarla. (ecco una citazione de Il Giornale di sabato che parla del premio Nobel per la letteratura a Herta Müller, che l’articolo riesce a mai nominare se non all’ultima frase: "Che fare? Niente, per ora state all’Herta.", "L’Unità, il quotidiano femmina formato pochette fondato da Antonia Gramsci, per esempio, è felicissimo, e può titolare «Anche nella letteratura il Nobel è donna». Come l’utero, la letteratura è mia e me la gestisco io.").

Non penso che lei si sentirebbe ’realizzato’ se ogni qual volta si parlasse o si pensasse a lei, lei sarebbe contenuto nel suo essere intero in una verga e un paio di testicoli. Eppure per le donne questo succede.

Quanto al sito di Repubblica.it, sì non hanno aperto una pagina dedicata unicamente a questa petizione. E dunque si trova lì quel che si trova e che sono le stesse foto che si vedono in prima pagina. Ma seppure una spazio fosse stato dedicato al malcontento delle donne, lei è sicuro che non avrebbe, per conto proprio, fatto come il consiglio dato ai lettori de Il Giornale di "curiosate pure tra i clic della photo-gallery"? E che qualcosa da ridire (vedi Il Giornale) lo si trova sempre... Siamo il frutto della nostra cultura. Io come lei. e se qualcosa è inaccettabile bisogna cercare di correggerlo, anche con una firma.

Concludo: la politica non è un evento eccezionale, è fare società. E’ un fatto quotidiano. Non c’è bisogno di domandare la permissione o aver ricevuto l’unzione del popolo per indignarsi e non rassegnarsi.

Ricambio i saluti.


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