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Carcere: i detenuti scrivono a loro stessi da giovani - FOTO

I prigionieri di un carcere americano scrivono a loro stessi da giovani. Rimpianti, rimorsi e riflessioni di una vita passata dietro le sbarre. 

Cosa ti ha portato dentro a un carcere? Quali sono i percorsi, ma anche i rimpianti, che ti hanno fatto finire in una prigione? Queste le riflessioni alla base di Reflect, un lavoro del fotografo americano Trent Bell

Bell è andato nel carcere del Maine, un istituto penitenziario che ospita 900 prigionieri, e ha chiesto ad alcuni di loro di scrivere una lettera ai ragazzi che erano prima di finire in carcere. Ha poi fotografato ogni uomo con dietro un ingrandimento della sua lettera. 

Qui sotto alcune delle foto di Bell (la gallery completa la trovate qui) e qualche estratto delle lettere, tradotte dal sito Rue89

Ken, 50 anni

«Ken (il giovane),

Guarda cosa hai fatto, a noi e ai nostri figli, alla nostra carriera e alla nostra vita, distrutti! (…). Da qui, dalla prigione del Maine dove sono seduto, all’età di 50 anni, so che allora non pensavo che avremmo commesso così tanti errori: la droga, le relazioni, l’acool, il sesso… e tutte le dipendenze che ci hanno rovinato la vita. (…) Ci sono talmente tante persone che hai ferito. Papà, mamma, le nostre sorelle, i nostri fratelli, le nostre mogli e le ex mogli, le fidanzate, gli amici. (...) Fatti un favore, ascolta quelli che ti amano».

 
Paco, 46 anni
 

«Una lettera a me stesso, più giovane.

Buongiorno. Sono te ma più vecchio, nel futuro. Voglio scriverti per salvarti da quello che sono diventato: un veterano del sistema carcerario, con vent’anni di esperienza. (…)

Prima cosa: accetta il fatto che sei speciale. Lo siamo tutti, sei nato così. Sii te stesso e attirerai delle persone per bene. Se cerchi di essere diverso per adattarti, perderai la tua identità. Non dimenticare che devi essere il tuo migliore amico e che la tua famiglia ti ama. (…) Qualunque siano la tue cattive esperienze non lasciare che ti definiscano. Hai il potere della scelta… sempre. In questo modo eviterai di diventare me».

William, 40 anni

«William,

Vedendo la vita che sto conducendo, vorrei darti qualche chiave di lettura per comprendere come le mie decisioni hanno avuto un impatto su di me e su chi mi stava vicino. (...) Quando avrai 16 anni i tuo genitori divorzieranno, lascerai la scuola per lavorare a tempo pieno. Aiuterai le tue sorelle e i tuoi fratelli più piccoli, comprerai loro da mangiare e dei vestiti. (…)

Finita l’estate e finito il lavoro, le cose diventeranno difficili. Penserai ad altri modi di guadagnare del denaro. Per favori pensaci due volte prima di derubare il tipo che ha picchiato tuo fratello. Quello è un punto cruciale, e devi prendere la buona decisione. Io ho scelto di derubarlo e mi sono fatto arrestare. Sono stato in galera sei mesi e ho faticato molto a ritrovare un lavoro una volta uscito. C’è sempre una scelta e tu devi saperla prendere. Ho passato la maggior parte della mia vita dietro le sbarre e tu vali molto di più di questo».

Ecco alcune delle altre immagini di Reflect

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