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Zapatero, signornò

 

Tra le riforme che il Primo Ministro spagnolo, Jose Luis Zapatero, ha apportato nel corso di questa sua legislatura, vi è una legge che impone dei limiti importanti all’obbligo di obbedienza dovuta all’interno delle gerarchie dell’esercito.


La normativa sancisce in sostanza che nessun militare è più costretto ad eseguire ordini non conformi alla Costituzione o che vadano contro persone e/o beni protetti durante le operazioni militari armate, introducendo la responsabilità personale di chi li esegue o di chi, per sua scelta, decide di esimersi. Il militare che decide di pronunciare il fatidico "signornò" dovrà però attendere di aver portato a termine la missione prima di mostrare il suo dissenso, nel caso in cui questo potesse compromettere il risultato dell’ operazione.

La norma introduce inoltre la professionalizzazione delle Forze Armate, favorisce l’incorporazione delle donne all’interno di esse, attraverso degli aggiornamenti rispetto i principi delineati nelle ordinanze militari di trent’anni fa. La ratio alla base di queste riforme è quella secondo cui i superiori dovranno favorire la convivenza tra tutti i loro subordinati senza operare discriminazioni di alcun genere, vista anche la forte presenza all’interno dell’esercito spagnolo di donne, militari musulmani e omosessuali ormai dichiarati. I paletti che la norma apporta sono rappresentati dall’uso graduale e proporzionato della forza, il divieto di sottomettere a tortura i prigionieri, verso un comportamento più rispettoso e umano che favorisca la difesa dei più deboli.

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