• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Società > Williamson non ritratta mentre i Lefebvriani chiedono perdono a Benedetto (...)

Williamson non ritratta mentre i Lefebvriani chiedono perdono a Benedetto XVI

Notizia dell’ultim’ora: monsignor Richard Williamson non si pente, non chiede scusa e rimane convinto che gli ebrei uccisi nei campi di concentramento non furono sei milioni ma al massimo 300 mila, e nessuno di loro finì nelle camere a gas. Lo riporta il Corriere della Sera. D’altronde il vescovo lefebvriano che vive a La Reja in Argentina, ripete le stesse cose da oltre vent’anni. Le dice e le scrive anche nel suo Blog http://dinoscopus.blogspot.com/
 
A questo punto la vicenda si complica e da clamoroso caso politico-diplomatico nelle relazioni fra Vaticano e mondo ebraico, rischia di diventare la scintilla che brucia l’intera prateria.
 
Cosa farà Benedetto XVI? Le scuse e il perdono chiesto dai vescovi lefebvriani, l’ultimo sparuto gruppo di prelati della Fraternità Pio X non basta più. Se si vogliono mettere le cose a posto il Papa deve di nuovo scomunicare Richard Williamson. Ma lo aveva riammesso appena pochi gioni fa!
 
Sembra aver ragione il buon Hans Kung, teologo critico, quando dice che Il Pontefice vive nel suo mondo…e oltre a grandi processioni e pompose cerimonie, non vede più i problemi dei fedeli……. Non vede il mondo reale, vede solo il mondo vaticano".
 
In effetti, se avesse guardato il mondo dal piano terra e non dalla finestra alta dei palazzi apostolici, si sarebbe accorto che la riammissione di alcuni scismatici tradizionalisti la cui ribellione risale a circa quarant’anni fa, non portava a nulla di buono. In secondo luogo, non avrebbe permesso che i vescovi lefrebvriani fossero loro a chiedere perdono, lo avrebbe chiesto lui stesso al mondo ebraico, evitando così il divampare dell’incendio e di essere ricettacolo di critiche e di disappunto collettivo: dal Presidente Fini (“il negazionismo è infame peggio se arriva da un religioso) a parte degli stessi vescovi cattolici, per non parlare del mondo ebraico.“Il meno che si possa dire è che vi è stata superficialità…. – ha affermato David Rosen rabbino di fama mondiale in un’intervista a l’Unità on line - Ma non è soltanto una ferita per il popolo ebraico, è molto di più.” “E’ farsi gioco di Giovanni XXIII, di Giovanni Paolo II e di tutti i papi che hanno agito per rafforzare il dialogo tra le religioni. E’ un inquietante ritorno al passato, a prima del Concilio Vaticano II”.
 
Sembra assurdo, ma le stesse equilibrate scuse del superiore dei vescovi lefebvriani, Bernard Fellay, diventano pietre. “E’ evidente che un vescovo cattolico non puo’ parlare con autorita’ ecclesiastica che su questioni che riguardano la fede e la morale” "E’ con grande dolore - prosegue Fellay - che constatiamo quanto la trasgressione di questo mandato puo’ far torto alla nostra missione. Le affermazioni di Mons. Williamson non riflettono in nessun caso la posizione della nostra comunità. Percio’ - spiega il successore di Lefebvre - io gli ho proibito, fino a nuovo ordine, ogni presa di posizione pubblica su questioni politiche o storiche.
 
Nel suo Blog monsignor Williamson afferma a proposito della revoca della scomunica: “D’ora in poi nessuno potrà più dire che i cattolici impegnati nella difesa della tradizione sono fuori dalla Chiesa. Certamente un buon numero di conciliaristi continuerà a comportarsi come se lo fossimo. Ma è chiaro che non hanno più il Papa solo dalla loro parte. E la differenza è enorme” Che Papa Ratzinger ami il passato, il cimeterial, direbbe un amico, è evidente anche a occhio nudo. Ma fino a che punto l’amore per il passato mette a rischio anni e anni di lavoro e di dialogo fra le religioni? Oltretutto nessuno dimentica l’irritazione del mondo musulmano èer l’attacco di Papa Ratzinger contro l’Islam e Maometto durante il viaggio in Germania, attacco che fu giustificato col fatto che le parole non erano sue ma di un imperatore medioevale “sorprendentemente brusco”.
 
La visita di Benedetto XVI, in Israele, prevista per il prossimo mese di maggio, non viene messa in discussione, ma certo non cammina col vento in poppa. In tempi in cui il mondo ha sempre più bisogno di unità d’intenti, alcune posizioni ecclesiastiche rischiano l’insofferenza. Sono in molti a non capire, ad esempio, perché ci si accanisca tanto contro la ricerca sulle staminali embrionali i cui successi farebbero un gran bene all’umanità. Un altro esempio emblematico: un sondaggio di Sky sul caso di Eluana ha registrato un misero 18 per cento a favore della posizione dei Vescovi, contro l’82 per cento di chi reputa che la Chiesa Cattolica debba farsi i fatti suoi. Allora perchè non dare “a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio”?

Commenti all'articolo

  • Di Zaven K.D. (---.---.---.55) 28 gennaio 2009 11:58

    Sono cristianissimo 50% ortodosso e 50 % Protestante non cattolico pur avendo frequentato i gesuiti e... decisamento fuggito dalle loro grinfie. Non amo il dogmastismo. e non sono bigotto, fondamentalista, fanatico piu o meno come i mussulmani seguaci dei fratelli mussulmani. La gente come Richrard Wiliamson é meglio ignorarla e mandare a quel paese in modo deciso.

    Zaven 

  • Di iva testa (---.---.---.16) 28 gennaio 2009 14:10

    le chiese italiane sono sempre più deserte. In tanti, pur proclamandosi credenti, non osservano le regole della religione cattolica e non conoscono davvero le varie dottrine sparse per il mondo. Williamson non offende soltanto la religione, ma tutte le persone che praticano nella vita civilità, etica, rispetto. L’olocausto è una memoria viva per tutte le generazioni e tale deve restare. Nella condanna senza infingimenti. Il Papa andrà in Israele in un periodo difficile, ma si spera a non tornare indietro nel dialogo con altre fedi. Non è un Pontefice aperto, è un severo assertore della ortodossia. Ma quest’ultima non ammette le affermazioni di Williamson. vedremo le risposte del Pontefice...Iva Testa

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares