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Voyager 1 è giunta ai confini del sistema solare

La navicella spaziale Voyager 1, lanciata nel 1977 per studiare il sistema solare, sarà il primo veicolo umano a entrare nello spazio intersiderale.

Gli esperti della NASA stimano però che questo storico momento potrà realmente verificarsi tra alcuni mesi, se non fra qualche anno.

La navicella spaziale, che viaggia ormai alla distanza di quasi 18 miliardi di chilometri dal sole, ha sinora fornito nuove e interessanti informazioni sull'ultima regione posta ai confini del sistema solare, prima di lasciare la bolla formata dai venti solari conosciuta con il nome di eliosfera. Questa zona di transizione, è l'eliopausa e caratterizza l'influenza dei venti di particelle emesse dal sole sul mezzo interstellare contenente materiali provenienti da altre stelle della Via Lattea.

Tre studi, pubblicati sulla Rivista Science lo scorso mese di giugno, descrivono come Voyager 1 sia entrata nel 2012 in questa regione denominata "autostrada magnetica", nella quale la sua strumentazione ha registrato il più elevato tasso rilevato sinora dei raggi cosmici provenienti dallo spazio intersiderale, unitamente con la drastica riduzione delle particelle di provenienza solare. Il che costituisce la conferma della sua prossima uscita dal sistema solare.



Un altro segnale che testimonia come questa sonda abbia realmente già lasciato l'eliosfera, sarà dato dal repentino cambiamento della direzione del campo magnetico, il quale ne significherà l'ingresso nello spazio interstellare.

Tenendo conto delle misurazioni effettuate sulla intensità dei raggi cosmici e delle particelle elettromagnetiche solari, si desume che Voyager 1 sia di fatto già entrata nello spazio intersiderale.

A questa precisazione portano gli studi condotti da Ed Stone, responsabile scientifico per la NASA presso l'Istituto di Tecnologia della California, a Pasadena. Tuttavia, stando alle sue conclusioni, Voyager 1 non avrebbe ancora del tutto abbandonato l'eliosfera, dal momento che essa risenta ancora degli effetti derivanti dal campo magnetico solare.

Foto: Bruce Irving/Flickr

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