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Via i libri degli amici di Battisti dalle biblioteche

La destra ha sempre avuto un rapporto tormentato con i libri, così a questo giro tocca dar conto di una delle tante iniziative con la quale PDL e Lega stanno continuando a strumentalizzare a livello locale la vicenda di Cesare Battisti, nonostante la terrificante figura rimediata a livello governativo. Questa iniziativa in particolare ha per oggetto i libri nelle biblioteche pubbliche, libri da rimuovere e da vietare, perché i loro autori sono stati cattivi.

Riferisce il Gazzettino che: "Via delle biblioteche libri e opere degli scrittori che hanno "firmato per l'assassino". "L'iniziativa di boicottaggio civile verso tutti gli uomini di lettere che nel 2004, quando fu arrestato in Francia, firmarono una petizione per la liberazione di Cesare Battisti, è stata lanciata ieri a Martellago da un consigliere del Pdl, Paride Costa, e da un cittadino, Roberto Bovo. Ma è stata subito sposata dall'assessore alla Cultura della Provincia di Venezia con delega alle Biblioteche, Raffaele Speranzon".

"Boicottaggio civile" lascerebbe intendere che questi campioncini faranno campagna perché la gente non legga i libri che mette all'indice, ma la questione è molto più schifosa, perché gli amministratori leghisti hanno deciso di bandire dalle biblioteche pubbliche di parecchi comuni del Veneto, tutti i libri degli scrittori cattivi che hanno appoggiato Battisti firmando un appello in suo favore. Una roba da matti, sia perché si tratta chiaramente di una buffonata, che per la mentalità che la sottintende, secondo la quale è perfettamente normale che le biblioteche pubbliche debbano applicare un filtro morale, selezionando i libri in base ai comportamenti degli autori e alla loro aderenza ideologica e politica al volere delle maggioranze di governo. Come se, un domani che Berlusconi dovesse cadere in disgrazia, qualcuno proponesse di bandire da tutte le biblioteche del regno i libri di quanti lo hanno sostenuto o difeso, come se le opere letterarie potessero e dovessero essere selezionate in base alle credenziali morali e politiche dell'autore.

Idee pericolose, sono degli strani libertar-liberisti questi che fanno al guerra ai libri, che stilano liste di proscrizione e cercano di colpire in ogni modo i nemici che vi sono iscritti. Non capiscono di libri e di conseguenza nemmeno di storia, sono poco educati e come tutti i fanatici ideologizzati hanno una visione elementare del mondo, della politica e della complessità del vivere in una società democratica, in un paese moderno. book-burning-in-the-ussr-and-nazi-germanyNon bisogna minimizzare, pur se velleitaria e intesa allo sfruttamento politico del clamore suscitato dalla vicenda di Battisti, si tratta comunque di un'iniziativa oscena. Degni eredi di Torquemada, Hitler e Stalin e delle censure autoritarie che nei secoli hanno tramato contro la cultura e il sapere a favore dell'esercizio del potere bestiale, della supremazia della forza sul diritto e sulla giustizia sociale. Sono ancora tra di noi, la modernità non si può ancora considerare consolidata o dare per acquisita, fino a che gente del genere siederà nelle istituzioni e pronuncerà queste schifezze senza sollevare scandalo. Se qualcuno ha voglia di esprimere a Speranzon la propria opinione sulla sua brillante iniziativa, la mail è: [email protected]

Aggiornamento: dal sito della Wuming Foundation è partita la reazione degli scrittori, non solo di quelli messi all'indice.



Aggiornamento: spassosa e rivelatrice la lettera con la quale i promotori presentano la loro genialata, davvero divertente fin dalla premessa, che recita: "La nostra è la decisione di schierarci in modo chiaro ed inequivocabile contro chi sostiene che l’Italia non è un Paese democratico, libero, garantista del diritto e della libertà individuale". Come no, han dato proprio una bella dimostrazione di libertà e democrazia.

Granitica la scelta di campo e l'autoiscrizione tra i buoni: "Noi vogliamo stare dalla parte dei buoni perché sono loro i nostri eroi, i poliziotti, i magistrati e tutte le persone che hanno perso la vita nell’esercizio del proprio dovere o solamente perché non condividevano gli ideali imposti con le armi dai terroristi durante gli anni di piombo".

Ricattatoria e ridicola la chiusura, se qualcuno si pente, i suoi libri potranno restare: "Confermiamo infine che non sarà prevista la rimozione delle opere degli scrittori firmatari che nel frattempo, avendo preso le distanze da una posizione non più condivisa, abbiano chiesto la cancellazione della propria firma dalla lista suddetta".

Ma è in generale il tono da piccoli funzionari leccaculo che fa impressione, che nel 2010 ci siano ancora persone che si ebiscono in spettacoli del genere, rivelando un baricentro culturale che sta da qualche parte tra il Terzo Reich e Fantozzi.

Aggiornamento: il tristo Speranzon, gratificato da tanta attenzione, si eccita e risponde sprezzante a Massimo Carlotto: "Oggi Carlotto aveva l'opportunità per fare retromarcia, noto con grande rammarico che ha preferito glissare, come sempre". Maledetto Carlotto che non si vuole pentire.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di Elisa Lai (---.---.---.128) 17 gennaio 2011 11:16

    I libri e i romanzi che non c’entrano un tubo con l’opinione politica personale dell’autore vanno vietati, l’opera omnia del duce e la rivalutazione storica della sua figura ( "Era un uomo troppo buono, i suoi uomini hanno falsato il fascismo vero", come ci ha insegnato Dell’Utri) vanno benissimo invece! Parola d’ordine: tenere due pesi e due misure, sempre, con tenacia infinita.


    E’ bello vedere come il rispetto della Costituzione sgorghi con tanta naturalezza dai nostri rappresentanti, fa sempre piacere vedere che è un libro sempre letto e amato. Ah, ma forse vieteranno anche quello, per via del fastidiosissimo articolo 21. D’altronde, anche quello l’hanno scritto i comunisti.
  • Di fernanda cataldo (---.---.---.18) 17 gennaio 2011 14:06
    fernanda cataldo

    iniziative del genere erano da prevedere con una scusa o l’altra, quello che mi fa più male è che non ne sono affatto sorpresa, per chi volesse ancora illudersi.

    ferni

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