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Verso una vera Rinascita Democratica

Impressioni di un qualunquista qualunque

"Alla fine del 2010 il rapporto debito/pil ’’sara’ a ridosso del 120%’’, scrive l’Ocse nel rapporto dedicato all’Italia".

Non sono un economista ma quello che capisco è che anche lo Stato come la maggior parte dei suoi cittadini non arriva alla fine del mese.

Cosa tende a fare chi non arriva alla fine del mese?
Risparmia per le necessità vitali cercando di ritornare quanto meno in pari; se non riesce s’indebita e poi sono guai.

Sì, mi direte, ma poi la maggior parte non muore prima della fine del mese: certo, quelli che hanno famiglia e amici alle spalle. L’Italia però è uno Stato non una persona: dov’è la mamma d’Italia? A chi li chiediamo poi i soldi, a Gheddafi? A Putin? Alla Comunità Europea forse, ma sappiamo bene che in quel caso bisogna dimostrarle di filare dritti. E a vedere la fine dei fondi europei in Calabria, Campania, Sicilia, la mancata risposta alla procedura d’infrazione per l’abusivismo di Rete4 (vero motivo dell’accelerazione improvvisa del passaggio al digitale terrestre, funzionante o meno, per aggirare con un cavillo la sentenza mantenendo gli attuali canali), i guanti di sfida lanciati dalla Lega alla Comunità in materia di diritti civili e internazionali, non mi sembra di intravedere la possibilità che questa classe politica possa collaborare in modo proficuo con l’Europa nel momento del bisogno, o godere di un suo forte appoggio. Intravedo invece un’Italia orfana destinata all’accattonaggio.

Ma facciamo ancora per una volta finta che l’Italia sia uno/a di noi.
Coi soldi che guadagna, comprerà da mangiare? Pagherà le bollette? Penserà ai suoi figli? A me pare che pensi di più a ridipingere la facciata di casa, mostrare la macchina nuova agli amici, mostrarsi spaccona e inaffondabile: ponte sullo stretto, alta velocità, "Magic Italy", G8, a me per l’Aquila non serve un euro faccio da me, anzi no, dai fate la carità capi di stato, cittadini con l’euro al cellulare, cittadini a San Siro, cittadini coi gratta e vinci, cittadini cittadini cittadini...datemi i soldi per il gelato.



E vi si danno, vi si son dati, adesso avete rotto i coglioni, cari ventriloqui di stato.
Che l’Italia non pensa con le vostre teste, politici imbellettati, è ormai chiaro ai più, la voce dell’Italia siamo noi cittadini: si invertono i ruoli, l’Italia siamo noi "e voi non siete un cazzo".

Adesso vi togliete dalle palle e lasciate il posto a chi voglia pensare a far rinascere un paese dalle sue macerie, quelle vere le abbiamo già viste una volta prima della Costituente, quelle in cui ci avete portato ci bastano e avanzano, che il paese va a puttane è evidente e non solo metaforicamente.

Cari politici, salutate l’Italia, una nuova classe politica vi spazzerà via presto con la forza delle idee, l’umiltà di chi si sa mettere in discussione, l’onestà di chi non ha bisogno del pelo sullo stomaco, il coraggio di chi non vuol muorire.

Giro giro tondo, casca Silvio, casca la Casta , voi tutti giù per terra...bye bye


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