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 Home page > Attualità > Società > Uno, due, Etre - Un metastorico H dere

Uno, due, Etre - Un metastorico H dere

In relazione alle riserve mosse da mister anonimo ip 213 xxx.xxx.xxx circa la intelleggibilità del mio articolo 11 settembre 2001. Deep truth, riporto qui sotto la mia replica con la quale, ancora una volta, provo a svelare gli arcani di un terzium più o meno datur e del suo spiritoso girare per il mondo.

Poiché anonimo ip 213 dichiara di non aver capito un’H di quanto ho argomentato, in questo condividendo implicitamente e curiosamente il giudizio di accademicità espresso allo stesso riguardo da Giulietto Chiesa, ribadisco quanto ho replicato a Chiesa : "ben più che accademico, tutto ciò è piuttosto endemico in quanto non c’è potere forte che non ne sia coinvolto fino al midollo".

Che si tratti di un grandioso intelligente D-segno? 

Anonimo, ti ringrazio per l’osservazione critica e mi scuso ancora con chi mi dedica la Sua attenzione per la componente spesso criptica dei miei interventi. 

Tuttavia credo che, leggendo l’insieme delle altre cose che ho scritto, quasi tutte presenti online, si potrebbe cominciare a capire meglio il senso di quanto vado ’raccontando’. 

Del resto Gilles Deleuze in Nietzche e la filosofia, a pag. 35 dell’edizione Campi del sapere, Feltrinelli 1992, ricorda come Nietsche in Al di là del bene e del male, invitasse proprio a cercare H.

Scrive Deleuze nel testo citato:

" Qual’è la forza che non si sa bene se sia essa a dominare la religione o viceversa? "Cercate H". 

Al di là, oltre che del bene e del male, di quello che "H" può simbolicamente rappresentare, credo che sia di grande interesse riflettere sul senso simbolico del potere in tutte le sue forme e manifestazioni storiche. 



Cercare "H" significa dunque indagare, dietro all’aspetto esteriore e troppo scontato dei fenomeni, ciò che li domina e li guida. Praticare, anche sul piano politico/economico, una sorta di psicoanalisi della Storia che rifletta sulla sua stessa più profonda ’anima’ e sui vari ’guru’ e ’santoni’ che stanno dietro le quinte del teatrino.

Il quaderno dei lavori del mio seminario R&S - Reseaux et Sens recita in proposito:
"Una règia regia, mondial-mente si de-linea". L’’espressione e ancora troppo criptica?
Eppure anche il teologo Hans Kung parla di "trialogo" fra le tre grandi religioni.
Dunque, alla vecchia maniera, si tratta sempre di un Tre che deve essere e D-venire Uno. 
UN, DUE, ETRE

In ’materia’, può risultare istruttivo che, nell’alfabeto fenicio, la lettera D fosse rappresentata da un triangolo equilatero. Sempre in ’materia’, il termine Etre in francese significa essere e il gioco di parole sta quindi nel dare l’idea della trina dialettica fra l’Uno ed il Due in una sorta di walzer : un, due, etre, appunto. Sembrerebbe poi che questa dialettica richiami l’altra fra Padre, Figlio e Spirito Santo, fatto salvo che, di questa particolare Trinità, ancora invero non molto si sa. Eppure, quante e quali guerre si son fatte e si continuano a fare nel ’suo’ divino nome... Dopo l’11 settembre 2001 se n’è voluta addirittura una infinita...

Fin dove arriva dunque la nostra più profonda anima storica? Chi-è-sa

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