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 Home page > Attualità > Società > Un bel manifesto funebre

Un bel manifesto funebre

La scelta può sembrare stravagante e un tantino macabra, nondimeno ho creduto giusto titolare così queste brevi righe.
 
Giorni fa, a Marittima, è passato a miglior vita un mio compaesano.

Orbene, sui manifesti murali annuncianti il triste evento, sotto il nome e il cognome del defunto, ho colto e mi ha stupito la dizione “Vedovo… “ (in chiaro, il cognome della moglie deceduta da qualche anno).
 
Sono rimasto sorpreso, in quanto, come si sa, nella quotidianità, è costume diffuso, con l’intento di fornire un più completo e puntuale riferimento, aggiungere, talvolta, ricorrere all’espressione “Tizia vedova di Caio”, e però giammai si fa la medesima cosa a soggetti invertiti, vale a dire “Caio vedovo di Tizia”.

Nella specifica fattispecie, io ho creduto di poter interpretare la puntualizzazione, pubblicata per espressa volontà del defunto oppure su iniziativa degli eredi, alla stregua di piccolo, ma assai indicativo gesto di delicatezza ed affetto, all’indirizzo di una evidentemente non dimenticata compagna di vita.
 
Il richiamo risulta ulteriormente apprezzabile ove si consideri che, fra coloro che partecipano la morte del mio compaesano, prima dei figli, figlie, nuore, generi eccetera, figura “la compagna T…”.
 
Insomma, almeno nella celebrazione di una dipartita dalla terrena esistenza, un tripudio di armonia, unità e affetto, pur in presenza di abbinamenti ed incroci di nuclei familiari, laddove, sovente, capita di assistere a contrasti, divisioni, liti e contenziosi, specialmente di natura economica, patrimoniale e finanziaria.

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