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Un Paese a rischio di “balcanizzazione”

Sarà perché è accaduto ad una Nazione confinante con la nostra, sarà per le gravi atrocità che l’hanno accompagnata, sarà perché era del tutto imprevedibile, ma è vivo in tutti noi il ricordo della dissoluzione della ex-Jugoslavia.

Uno Stato forte ed autorevole, creato da Tito, leggendario comandante della lotta di quelle popolazioni contro il fascismo e contro il nazismo durante la seconda guerra mondiale; uno Stato che avrebbe potuto facilmente confluire pacificamente tutto intero nella Comunità Europea ed integrarsi in essa; uno Stato che, invece, si è sbriciolato inesorabilmente in un crescendo di guerre e di guerriglie, con gravi devastazioni e con innumerevoli lutti per i civili, spesso vittime di vergognose “pulizie etniche”.
 
E non dobbiamo cercare molto per trovare chi più di tutti ha contribuire a causare questo inutile immane disastro, egli ha nome e cognome: Slobodan Milosevic.
La politica dovrebbe parlare al cervello; o, almeno, al cuore; purtroppo può capitare che parli allo stomaco o, addirittura, ai genitali. Questo ha fatto Slobodan Milosevic quando ha cavalcato il nazionalismo serbo per personale avidità di potere, incurante della conseguenza di diffondere morte e devastazione.
 
Orbene, fatte le debite proporzioni, sono innegabili talune assonanze fra quanto è successo nella ex-Jugoslavia e quello che sta succedendo oggi nel nostro Paese; prima fra tutte il formarsi di forti spinte disgregatrici dello Stato in importanti aree, i cui cittadini non riescono più a sentire come propri i problemi dell’intera collettività nazionale e preferirebbero non sapere cosa succede al di là del cancello del proprio cortile.
 
Se viene fuori un Milosevic che si mette strumentalmente a parlare allo stomaco ed ai genitali di queste persone, cercando di ricavarne così ogni utile possibile nella quotidiana lotta per il potere politico nei palazzi romani ed anteponendo all’interesse collettivo nazionale quello suo personale, il rischio di una balcanizzazione del Paese diventa estremamente concreto. Con le gravi conseguenze che si possono immaginare per tutta la nostra collettività nazionale.
 
Una profonda riflessione su questo tema ed una correlata presa di coscienza, da parte della pubblica opinione, sono, forse, necessarie; così come una buona dose di sana prudente preoccupazione.

Commenti all'articolo

  • Di poetto (---.---.---.130) 8 settembre 2009 10:52

     

    La lega soffia sul fuoco di questa sgradevole ed orribile possibilità.

    Le uscite di questi personaggi sono da irresponsabili ed alimentano umori contrastanti.

    Ultima, ma solo in ordine di tempo, la vicenda dei commentatori Rai della regata storica.

    Mi domando se dietro la lega non ci siano interessi internazionali che spingono verso una balcanizzazione del nostro paese.

    Penso che sia bene ricordare che la maggior parte dei componenti dell’esercito italiano sono del sud, forse farebbe bene ricordarselo quel Bossi e, sempre forse, sarebbe bene che il nostro Silvio dia un regolata ai suoi alleati se non vuole ritrovarsi ad essere solo presidente del Milan.

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