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Tregua pasquale

Si continuano a combattere guerre dimenticate in ogni angolo del mondo. Le vittime innocenti e le ingiustizie sono all'ordine del giorno, perché l’«esercito del male» non conosce soste. Nemmeno a Pasqua?

 

In passato anche la guerra più feroce si fermava difronte ad eventi superiori. Succedeva nell’antica Grecia ove la «tregua olimpica» imponeva lo stop ad ogni forma di odio pubblico e privato: il rispetto per lo spirito di amicizia tra i popoli intrinseco in questa manifestazione obbligava gli eserciti a deporre le armi. Lo stop temporaneo del conflitto era inteso come una forma di rispetto verso il nemico, anche il più odiato.

Oggi – purtroppo - «l’esercito del male» è in azione ventiquattro ore al giorno per sette giorni la settimana per trenta giorni al mese per trecentosessantacinque giorni l’anno.


Praticamente sempre.

I «mostri» non conoscono riposo: operano dal lunedì al lunedì a ciclo continuo, non prevedono pause domenicali. Questi demoni maledetti dal Signore sporcano la terra di sangue innocente ed agiscono con la ferocia in ogni angolo del pianeta: dalla centralissima Times Square di New York fino all’angolo più sperduto nel sud del Sahara. Hanno nomi sconosciuti ai media (la Milizia Gatluak Gai) e combattono orribili guerre dimenticate, conflitti senza regole ignorati dalle istituzioni mondiali, dall’informazione ufficiale ed infine anche da noi, onesti cittadini dell’Occidente civile.

Giunge la Pasqua e sogno la pace: la resurrezione di Gesù Cristo sospenda le guerre religiose, le battaglie tra credenti ed atei ed ogni forma di lotta armata.

E’ un’utopia?
Forse.
Ma la Pasqua non ci insegna che – se ci credi – il miracolo si avvera?

Questo articolo è stato pubblicato qui

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