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Tragedia dell’Anagnina: l’avvocato della famiglia Hahaianu querelerà chi ha infangato la memoria di Maricica

 

Duro botta e risposta sulle pagine di un noto settimanale italiano tra gli avvocati Fabrizio Gallo, che difende Alessio Burtone in carcere a Regina Coeli per l’omicidio avvenuto nei giorni scorsi a Roma, alla stazione della metropolitana dell’Anagnina, dell’infermiera Maricica Hahaianu ed Alessandro Di Giovanni che, invece, tutela gli interessi della famiglia romena così duramente colpita dal grave lutto.

Il primo, infatti, ha presentato una nuova richiesta di arresti domiciliari o libertà vigilata per il proprio assistito, sostenendo inoltre che il reato di cui lo stesso Burtone è oggi accusato debba essere derubricato da omicidio preterintenzionale in quello, assai meno grave, di morte come conseguenza indiretta di altro delitto. Burtone, insomma, per l’avvocato Gallo avrebbe solamente esagerato a difendersi dalla supposta aggressione subita da parte della donna immigrata dal paese neo- comunitario colpendo Maricica non con un pugno ma semplicemente con una manata. La donna poi, cadendo male, si sarebbe scavata la fossa da sola.

E’ deciso l’avvocato Gallo nel definire del tutto impropri gli interventi del Sindaco di Roma Alemanno, che ha chiesto tolleranza zero per il ventenne romano di Lucio Sestio, ed in tal modo ha indebitamente influenzato la decisione del Gip del Tribunale della capitale che, dopo la morte dell’immigrata, ha rispedito il colpevole in carcere. In questo indirettamente l’avvocato sembra dar ragione a tutti quei romani, giovani ed anziani, che il pomeriggio del secondo arresto di Burtone si sono radunati sotto casa sua implorandone la liberazione ed insultando in maniera grave i Carabinieri che eseguivano l’ordinanza d’arresto sottoscritta dal Gip Sandro Di Lorenzo su richiesta del Sostituto Procuratore Antonio Calaresu. “Alemanno Sindaco di Bucarest” ululava in quel terribile pomeriggio la folla che chiedeva la “sua” giustizia, cioè il riconoscimento della legittima difesa a favore dell’omicida e l’assegnazione di ogni colpa alla vittima.

“Come ogni romena era un’ubriacona, attaccabrighe che spesso e volentieri molestava i viaggiatori dell’autobus 511” dicevano i partigiani di Burtone, vilipendo la memoria di Maricica. I fan di Burtone sono molti e non tutti italiani: parecchi tra di loro sono extracomunitari, come albanesi o sudamericani, ma, c’è da dire, buona parte della popolazione di Lucio Sestio,” di fronte allo spettacolo da “Suburra” a favore di un giovane forse a sua volta vittima di un vasto clima di romenofobia artatamente costruito negli ultimi anni dai mass- media italici. Secondo l’avvocato di Burtone ed in base ai risultati della contro-perizia tecnica commissionata dalla difesa, infatti, le responsabilità del giovane romano in ordine alla morte di Maricica sarebbero minori rispetto a quanto sostenuto dall’accusa. Secondo l’avvocato Gallo, infatti, la vittima sarebbe stata solamente colpita da una manata, e non da un pugno come sostenuto in un primo tempo, sufficiente comunque a farle perdere l’equilibrio.

Ad onor del vero se secondo il difensore di Burtone il pesante intervento politico del Sindaco Gianni Alemanno a sfavore del suo assistito ha costituito un indegno tentativo di influenzare il Gip, v’è da dire che pure l’intervento del compagno di partito di Alemanno, e Sottosegretario ai Beni Culturali, Tito Giro a favore delle tesi difensive di Burtone è suonato pure come qualcosa di molto stonato. Dal proprio punto di vista, invece, il legale della famiglia Hahaianu, l’avvocato Di Giovanni, dopo aver parlato con gli inquirenti si è dimostrato abbastanza sicuro in ordine alla colpevolezza di Burtone. “La Procura sta svolgendo un buon lavoro, ha affermato Di Giovanni, e siamo ottimisti sul fatto che Maricica ed il suo figlioletto, rimasto in Romania con i nonni, orfano a soli tre anni avranno giustizia”. Di Giovanni ha aggiunto che presenterà querela verso tutte quelle persone che sui giornali, sul web e, sui quotidiani on- line in questi giorni hanno vilipeso al memoria di Maricica definendola una poco di buono od un’incivile solamente perché romena, appartenente cioè alla nazionalità più invisa agli italiani. “Li quereleremo tutti e li inchioderemo alle loro responsabilità di fronte ad un giudice ” ha assicurato Di Giovanni che ha aggiunto di essere stato spronato in tal senso pure dal magistrato inquirente Calaresu. La procura di Roma d’altronde è molto infastidita da tutte queste testimonianze postume ed interessate che non sortiscono altro effetto che quello di ingarbugliare le cose, nonché dalle ricostruzioni giornalistiche fatte a posteriori ed a tavolino magari a chilometri di distanza da Roma e pesantemente condizionate dal pregiudizio razziale.

Intanto la famiglia di Maricica, cioè il vedovo ed il fratello, hanno deciso di riportare oggi la salma della sfortunata donna in Romania, dove si svolgeranno Lunedi funerali. Non hanno accondisceso all’allestimento di una camera ardente presso la casa di cura di Villa Fulvia ove lavorava la congiunta. Delusi i compagni di lavoro della donna che la descrivono come una persona seria, competente ed altruista ma il desiderio della famiglia di sottrarsi a speculazioni oscene è stato compreso appieno. Gli stretti congiunti di Maricica comunque hanno fortemente voluto spendere parole di profondo riconoscimento per il Sindaco di Roma, Gianni Alemanno. La Capitale affronterà le spese per le esequie. Al vedovo, che a solo poco più di trent’anni è rimasto solo con un infante di tre anni da crescere, rimarrà un profondo ricordo positivo dell’oggi tanto discusso inquilino dell’antico Palazzo Senatorio ma chissà cosa penserà dei tanti, troppi italiani che hanno, come sciacalli, calunniato la figura del suo grande amore che non c’è più solamente perché alla voce cittadinanza sui documenti d’identità aveva scritto romena piuttosto che italiana, tedesca, turca o chissà cos’altro.

I commenti più votati

  • Di (---.---.---.154) 23 ottobre 2010 12:20

    Ormai su questo caso sono state montate tante notizie, nessuno vuole dimenticare la morte della donna (e infangare la sua reputazione, purtroppo, neanche i morti posso riposare in pace) e discolpare il ragazzo, che come scriveva un commentatore nel precedente articolo è stato preso come il "mostro" da condannare senza prendere in considerazione tutte le attenuanti come prevede la legge, purtroppo è morta una persona, ma c’è una grossa differenza tra un incidente e un omicidio. PERCHE’ le testimonianze sull’accaduto sono state montate in maniera da rendere inequivocabile il caso. Guardate il link


    (N.B. non so se si possono inserire dei link in caso negativo rimuovete il commento chiedo scusa in anticipo)

    e pensate a come è stato tagliato e quante volte è stato trasmesso - due o tre volte credo - in tv questo video affinché il pubblico non possa far altro che puntare il dito contro il ragazzo e dire "l’assassino deve marcire in galera". 

    Altre notizie "sistemate" :

    risultato della perizia medico legale??? Escoriazione al labbro, un pugno violentissimo non può causare tutto ciò (non sono mie considerazioni cercate le notizie in rete). Questa notizia è importantissima ma poi con "l’omicidio" come si fa meglio non dirlo;

    la camera penale si è pronunciata sulla revoca degli arresti domiciliari (anche qui non dico nulla ma cercate in rete) qualcuno ha sentito questa notizia in tv, meglio tacere altrimenti il primo cittadino fa una pessima figura con i Romani;

    gli amici e la gente del quartiere lo applaude forse bisognerebbe pensare che conoscendo il ragazzo da quando è nato, magari sanno benissimo che ha sbagliato e che è assurdo chiamarlo assassino, bullo, ecc. Invece no è meglio dire che il quartiere Don Bosco è razzista così scateniamo la Romania e ci assicuriamo un incidente diplomatico spostiamo la vicenda sull’intolleranza, quanto lavoro per i media.

    Concludo dicendo che il razzismo in questa vicenda non c’entra ma è solo un ingrediente ghiotto per media, tute queste informazioni montate non hanno risparmiato neanche la donna infatti si stanno purtroppo diffondendo notizie assurde e vergognose anche sul suo comportamento (rispettiamo i morti, almeno loro), riflettiamo e prima di credere a ogni notizia valutiamo a 360° ogni ipotesi.....
  • Di (---.---.---.224) 23 ottobre 2010 15:26

    concordo pienamente, il primo commento, qui si tratta di un banala battibecco che si è trasformato in tragedia, questa vicenda di cronaca è stata strumentallizata per fini politici e etnici, sembra quasi che non vedevano l’ora che succedesse per scatenare una vera e propria protesta, e come sempre per avver divulgato il video dell’accaduto e questo dobbiamo sempre ringraziare le forze dell’ordine e gli organi competenti, a fatto si che persone totalmente incompetenti commentassero a caratteri cubitale DONNA RUMENA AGGREDITA CON UN PUGNO scattenando così un vero e proprio processo mediatico, e trasformando un ragazzo un po bulletto in un feroce pluri omicida.

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.154) 23 ottobre 2010 12:20

    Ormai su questo caso sono state montate tante notizie, nessuno vuole dimenticare la morte della donna (e infangare la sua reputazione, purtroppo, neanche i morti posso riposare in pace) e discolpare il ragazzo, che come scriveva un commentatore nel precedente articolo è stato preso come il "mostro" da condannare senza prendere in considerazione tutte le attenuanti come prevede la legge, purtroppo è morta una persona, ma c’è una grossa differenza tra un incidente e un omicidio. PERCHE’ le testimonianze sull’accaduto sono state montate in maniera da rendere inequivocabile il caso. Guardate il link


    (N.B. non so se si possono inserire dei link in caso negativo rimuovete il commento chiedo scusa in anticipo)

    e pensate a come è stato tagliato e quante volte è stato trasmesso - due o tre volte credo - in tv questo video affinché il pubblico non possa far altro che puntare il dito contro il ragazzo e dire "l’assassino deve marcire in galera". 

    Altre notizie "sistemate" :

    risultato della perizia medico legale??? Escoriazione al labbro, un pugno violentissimo non può causare tutto ciò (non sono mie considerazioni cercate le notizie in rete). Questa notizia è importantissima ma poi con "l’omicidio" come si fa meglio non dirlo;

    la camera penale si è pronunciata sulla revoca degli arresti domiciliari (anche qui non dico nulla ma cercate in rete) qualcuno ha sentito questa notizia in tv, meglio tacere altrimenti il primo cittadino fa una pessima figura con i Romani;

    gli amici e la gente del quartiere lo applaude forse bisognerebbe pensare che conoscendo il ragazzo da quando è nato, magari sanno benissimo che ha sbagliato e che è assurdo chiamarlo assassino, bullo, ecc. Invece no è meglio dire che il quartiere Don Bosco è razzista così scateniamo la Romania e ci assicuriamo un incidente diplomatico spostiamo la vicenda sull’intolleranza, quanto lavoro per i media.

    Concludo dicendo che il razzismo in questa vicenda non c’entra ma è solo un ingrediente ghiotto per media, tute queste informazioni montate non hanno risparmiato neanche la donna infatti si stanno purtroppo diffondendo notizie assurde e vergognose anche sul suo comportamento (rispettiamo i morti, almeno loro), riflettiamo e prima di credere a ogni notizia valutiamo a 360° ogni ipotesi.....
  • Di (---.---.---.224) 23 ottobre 2010 15:26

    concordo pienamente, il primo commento, qui si tratta di un banala battibecco che si è trasformato in tragedia, questa vicenda di cronaca è stata strumentallizata per fini politici e etnici, sembra quasi che non vedevano l’ora che succedesse per scatenare una vera e propria protesta, e come sempre per avver divulgato il video dell’accaduto e questo dobbiamo sempre ringraziare le forze dell’ordine e gli organi competenti, a fatto si che persone totalmente incompetenti commentassero a caratteri cubitale DONNA RUMENA AGGREDITA CON UN PUGNO scattenando così un vero e proprio processo mediatico, e trasformando un ragazzo un po bulletto in un feroce pluri omicida.

  • Di scusasonoitaliano (---.---.---.39) 23 ottobre 2010 18:57

    chiedo scusa non ricordo bene:

    ma la ragazza Romena , credo un po bulletta, che ha ucciso con la punta dell’ombrello, penso per una banale discussione ,la ragazza Italiana nella metro di Roma, è ai domiciliari o gli hanno dato un bel pò di anni di carcere?

    • Di (---.---.---.224) 23 ottobre 2010 20:34

      sembrano simili per oppinione bubblica , ma per il processo no. Ti spiego lei a uttilizzato un ombrello ed per lo stato italiano è considerato un’arma, perchè arma è considerata qualsiasi oggetto atto ad offendere, che può essere un martello un cacciavite un punteriolo una sega ecc..... senza considerare le armi da fuoco e armi biache pugniali coltelli e baionette, se lei buttava a terra l’ombrello e iniziava la scazzottata se aveva la meglio lo stesso la pena era della metà della metà, poi è scappata come un missile cioè è fuggita correndo quindi sapeva benissimo che aveva fatto una cosa grave e poi non si è costitutita ma l’anno beccata dopo 3 giorni. Invece per Alesso se l’accusa riesce a dimostrare che aveva il pugnio chiuso allora se a il libretto da pugile proffessionista può essere considerata un arma perchè un pugile sa come si picchia se invece non può dimostrarlo la pena è molto inferiore ma di molto perchè dall’autopsia non risulta un colpo da pugno e dalle immagini che si vedono la caduta non sembra dovuta al colpo ricevuto ma una spinta forse involontaria magari per allontanarla. 

  • Di (---.---.---.172) 24 ottobre 2010 15:51

    e inutile che l avvocato dica che querelera tutti voglio ricordare che in itali siamo un paese democratico e di conseguenza possiamo esprimere le nostre opinioni .capito .ma ha capito si o no .la signora e e sara sempre per lo stato italino un immigrayta rumena non dico io ma legge italiana penso che la abbia sytudiata per cui non si parla di razzismo ma solo del fatto che siamo stifi ma stufi di essere aggrediti de questi genere di immigrat . ma che italietta

  • Di (---.---.---.241) 15 luglio 2013 15:27

    Esclusiva al telegiornale della Rai nel quale si apprendeva della lettera di scuse che il giovane Alessio Burtone spediva alla famiglia della ragazza rumena deceduta a seguito dei fatti accaduti presso la stazione della metropolitana Anagnina di Roma il giorno 8.10.2010

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