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Ti consiglio un film. Seconda settimana. Glass Trap- Formiche assassine

B movie trash, qui si ride. Come nelle strisce dell’omino bufo.

La discordanza nell’enumerare le settimane sta nel fatto che probabilmente nessuno di voi durante la settimana di ferragosto avrebbe guardato un film estivo. O un film stupido. O stupido ed estivo, come quello che vi propongo ora.

Dal titolo si può intuire facilmente che si tratta di uno pseudo horror movie che mi sento di includere nella serie C.

Come nel calcio, la serie C dei film è quella in cui ci si imbarazza molto per chi vi si trova, ma è anche quella che stimola dell’affetto e del supporto morale verso chi ha avuto tanto coraggio da addentrarsi in tali meandri psicopatici.

Il famosissimo regista Fred Olen Ray ambienta la storia all’interno del Waldman Building, nuovo grattacielo di Los Angeles che ospiterà nel week end le sfortunate esistenze di una sequela di personaggi più o meno utili tra cui inservienti, assistenti, manager, potenziali insider traders e parenti di qualcuno. Tutti questi simpatici figuranti dovranno difendersi dall’attacco di formiche formato gigante che, mutate dopo l’esposizione al plutonio, sono giunte in America nascondendosi su di un cargo carico di piante esotiche. Ebbene sì, tre metri per tre di formica assassina nascosta dietro ad un Ficus Benjamin. Se tutto ciò vi sembra strano o quantomeno divertente avete scelto la via giusta per guardare un film del genere, che vi farà scrollare le spalle più delle battute pessime dei vostri amici ubriachi.
Chi si ricorda le famose puntate di CSI Las Vegas girate da Tarantino in cui uno della squadra finiva in una teca di vetro, sepolto vivo lentamente attaccato da formiche rosse affamate? Ecco questo film è l’esatto opposto, non avrete paura, non vi verrà un’improvvisa voglia di comprare dell’insetticida, non sceglierete casa lontano dai vivai.

Le formiche di Glass Trap sono plasticose, rumorose e anche piuttosto rispettose (dopo aver mangiato gli inservienti si ricordano sempre di risparmiare l’etichetta con il nome, per il riconoscimento), inseguono i poveri malcapitati per i piani, si prendono mazzate, coltellate, spari da pistole che spuntano dal nulla, vengono stordite da radio e schiacciate nelle porte. Mai nessuno pensa a finirle con un bel pestone sulla testa, che peraltro risulta poi essere un buon modo per farle fuori.
Un bel pestone in testa lo meriterebbe anche chi ha condotto il casting per questo capolavoro zeppo di braccia tolte al giardinaggio: Thomas Howell, Stella Stevens, Siri Baruc (che carina è carina, ma anche ingiustamente un’idiota), il talento infinito di Chick Vennera, Peter Spellos e ultimo e più importante di tutti Martin Kove, nome famoso nel cinema e nella tv soprattutto degli anni ottanta, dopo aver presenziato in tutti i telefilm trash della storia da Walker texas ranger, La signora in giallo, Renegade e lasciamo perdere il resto, toccò il successo grazie a Karate Kid in cui interpretava John Kreese. L’allenatore avversario di Miyagi diciamo.

Il buon Martin si ritrova da tempo a girare B movies, e in questa pellicola gli spetta una parte decisiva: lo sterminatore con il sigaro. Noi che abbiamo visto il film lo abbiamo amato molto in questa veste, d’altraparte non c’è da scherzare ha avuto la possibilità di recitare con Rambo/Stallone, come ammazza gli insetti tropicali radioattivi lui non li ammazza nessuno, ci mette del suo.


Ho dimenticato di addentrarmi nella trama? No, perchè dopo un po’ non capirete più nulla e vi divertirà molto inveire contro la tv.

Consigliato perchè:


- Gli attori poverini ci provano, ma proprio non ce la fanno a risultare credibili. Chiunque abbia un account su youtube al giorno d’oggi può fare sicuramente di meglio (Kove a parte)


- Le formiche sono talmente carine da volerle schiacciare per sentire se suonano, dopo un po’ diventerete animalisti convinti e tiferete per loro.


- I B movies horror, che siano benedetti, a volte sono meglio delle commedie. Si ride per cose naturali e palesi senza essere costretti a farlo e si può parlare durante la visione, tanto non si capisce niente comunque di quello che fanno durante il film.



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