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Tetto per gli stranieri. Riforma Gelmini: novità e polemiche

Dopo gli scontri avvenuti il 19 marzo a Roma tra gli studenti dell’Onda e le forze dell’ordine, si riavviva la protesta sulla riforma Gelmini. Mentre nelle piazze si stavano svolgendo le proteste degli studenti, a Palazzo Chigi, in una conferenza stampa, il Ministro Maria Stella Gelmini, ha dichiarato le misure che il Governo intende adottare sul versante scuola: riduzione dei corsi universitari, fissazione di un tetto per gli stranieri a scuola e prepensionamento dei docenti.
 
Il Ministro ha annunciato: «Stiamo pensando all’introduzione di un tetto intorno al 30%» della presenza di alunni stranieri a scuola. La Gelmini auspica che ciò sia possibile entro il 2010- 2011 e a tal fine sta "chiedendo ai dirigenti uno sforzo per risolvere già dal prossimo anno i casi limite", ha aggiunto citando il caso della scuola "Pisacane" (sito) di Roma. Lo studio della lingua e della Carta Costituzionale sono per il Ministro due elementi necessari per l’integrazione.
 
La novità per quanto riguarda i docenti, è la possibilità di andare in pensione non più dopo 40 anni di servizio ma dopo 40 contributivi. In questo modo il numero delle persone che potrebbero decidere di andare in pensione diverrebbe significativamente più ampio a vantaggio delle migliaia di precari in attesa di un posto di lavoro. La Gelmini ha spiegato che già da quest’anno “quasi 32 mila insegnanti hanno chiesto di andare in pensione e 8 mila richieste di pensionamento sono state presentate dal personale Ata: questo significa che con 32 mila pensionamenti i 42mila posti in meno per i precari previsti a inizio anno si riducono notevolmente”.
 
I corsi di laurea verranno ridotti del 20% rispetto al corrente anno accademico, ha annunciato ieri la Gelmini a Palazzo Chigi, illustrando i provvedimento per la razionalizzazione dei corsi di laurea. Lo scopo di tale decisione sarebbe quello di eliminare i corsi non essenziali e rendere più razionale l’organizzazione delle attività didattiche in modo tale da offrire agli studenti una maggiore “qualità” dell’insegnamento. ’’In questi anni - ha aggiunto Gelmini - si è assistito ad una proliferazione dei corsi di laurea non sempre motivata da reali esigenze del mercato del lavoro’’.
 
A fomentare gli animi ha provveduto il Ministro Brunetta che ha dichiarato che gli studenti dell’Onda sono “guerriglieri e verranno trattati come guerriglieri” e nega che nel paese vi sia una vera protesta ma soltanto “ogni tanto delle azioni di guerriglia da parte della associazione Onda. Ma vedo che nelle votazioni degli organi di rappresentanza degli studenti l’Onda non esiste. Sono un democratico e quindi credo molto più al voto che alle azioni di guerriglia. L’Onda non l’ho vista nelle recenti elezioni degli studenti, quindi sono dei guerriglieri e verranno trattati come guerriglieri”. Più cauta pare la Gelmini che oggi, in occasione del 15° congresso nazionale dell’Agesc, ha affermato "Massimo rispetto per l’Onda ma episodi come quelli de La Sapienza e di Roma 3 non abbiano a ripetersi”. La scuola e l’università devono essere luoghi dediti alla libertà d’opinione ma non si deve incorrere in manifestazioni di violenza.

Commenti all'articolo

  • Di Gozzo (---.---.---.219) 21 marzo 2009 11:19

    Come al solito l’ipocrisia galoppa....

    "Lo studio della lingua e della Carta Costituzionale sono per il Ministro due elementi necessari per l’integrazione"

    Quindi avremo gli "stranieri" che sapranno tutto sulla Costituzione mentre i nostri politici no (così come la conoscenza della lingua italiana... ma non ci sono persone in questo governo che vogliono nelle loro scuole padane lo studio dei dialetti al posto dell’italiano?).

    "Stiamo pensando all’introduzione di un tetto intorno al 30%"

    Quindi? Se si supera il 30% tutti fuori da scuola? E come fanno a studiare la lingua italiana e la Costituzione?

    In che senso straniero? Se si chiama Ahmed ma è nato in Italia è straniero? Se i genitori devono trasferirsi in Italia per lavoro, i loro figli non possono frequentare la scuola?

    Perchè non pensano anche di fare il 30% dei politici possibilmente non mafiosi? Sarebbe già un bel passo avanti.

  • Di mauro bonaccorso (---.---.---.72) 21 marzo 2009 12:14
     
    Siamo sulla buona strada di un involuzione già prevista e per molti versi già vissuta in epoca passata..
    Proporrei anche un tetto del 30% sugli alunni che non superano il metro e mezzo, su quelli che vestono senza abiti firmati, su quelli che non indossano occhiali da sole, anche quando piove, oppure su quelli che non hanno il motorino. Ma ancora non hanno capito che gli alunni e gli studenti di origine straniera riconoscono l’identità del paese nel quale vivono, spesso parlano il dialetto del posto, non sarebbero in grado di adattarsi alla vita dei paesi di origine dei propri genitori, in sintesi l’Italia è la loro patria, forse ancor più che per gli autoctoni.
    Insomma se si potesse fare un esame del livello di idiozia e aggiungo ignoranza delle problematiche dell’integrazione, alcuni nostri rappresentanti in parlamento, meriterebbero il massimo dei voti senza appello.
    Un saluto
    Mauro Bonaccorso
     
  • Di (---.---.---.177) 14 luglio 2010 18:49

    Al seguente link potrete visualizzare il servizio che abbiamo realizzato sugli esami all’aperto da parte dei docenti della facoltà di Architettura Valle Giulia dell’Università “La Sapienza” il 13 luglio 2010

     

    http://www.uniroma.tv/?id_video=16804

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