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Stupro a Roma, donne in cerca di diritti

Nell'epoca dei diritti, strombazzati ai quattro venti, non si capisce se si tratta di diritti per tutti o solo per una parte di persone che ha scoperto il segreto della felicità.

Un'altra violenza si è consumata su una ragazza di appena 16 anni. Il suo violentatore, un uomo di 31, originario della Calabria, dipendente del Ministero della Difesa. A rimetterci ancora una volta le donne, vittime inconsapevoli di uomini che non esitano ad accanirsi contro corpi femminili, per abusarne o ucciderle. Diritti, ma quali!

Svegliarsi una mattina ed accorgersi che bisogna avere paura di muoversi e vivere la vita normalmente ci fa sentire prive di diritti, come se la colpa di esistere fosse solo nostra. Non solo. Il violentatore, dopo aver agito indisturbato, per giustificarsi ha tirato fuori la solita barzelletta: è stato un rapporto consensuale. Inaudito che un uomo simile ad un armadio parli di consenso, dopo aver rapito la sua vittima immobilizzandola ed aver esercitato su di lei la sua forza di uomo maschio che sa ciò che vuole. Sarebbero dunque questi i diritti? La violenza sulle donne, purtroppo, si esercita a qualsiasi latitudine e longitudine del mondo.

Basti pensare a cosa succede in India, o alle donne decapitate come streghe, o agli stupri di massa, che avvengono puntualmente in zone infestate dalla guerra. Qualcuno ieri si rallegrava, che l'autore di questo crimine fosse un italiano. Ma di fronte ad una violenza su una donna, non c'è bianco, nero, o giallo che tenga. Il modo di agire è sempre lo stesso. Abusare di un corpo femminile per ridurlo all'obbedienza. Diventa difficile in questo clima da caccia alle streghe parlare di diritti, la cui parola è solo un concetto vuoto.

Ma in tutto questo tempo cosa si è fatto in Parlamento di concreto per tutelare i diritti delle donne? Non mi pare che ci siano state pene tali da far desistere gli stupratori. Leggi incompiute, che rimangono a metà; un alibi, per far capire alla maggioranza dei cittadini che si agisce, ma in che modo lo si fa? La violenza si manifesta in tanti modi: è violenza camminare per la strada ed essere molestata, muoversi liberamente e capire di non esserlo affatto, perché dietro l'angolo ci potrebbe essere qualsiasi tipo di pericolo. Ed è triste poi constatare quanti condizionamenti abbiamo sulle nostre vite. Quando ti accorgi di essere una preda, ti chiedi ancora se questo mondo si sia evoluto e se i diritti di cui tanto si parla siano uno specchietto per le allodole.

 

foto: Nicolas Alejandro/Flickr

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