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Strage di Aurora: veri eroi alla proiezione di Batman

Verrà processato per direttissima James Holmes,  l’autore della strage nel cinema di Aurora in Colorado che venerdì, armato di tutto punto, ha fatto irruzione durante la proiezione della prima del film su Batman, “The dark knight rises”, uccidendo 12 persone e ferendone 58. Non è ancora chiaro se l’assassino abbia agito da solo ma è lo stesso capo della Polizia, Daniel Oates, a sostenere: "Tutte le prove che abbiamo, ogni singolo indizio, ci dice che Holmes ha fatto tutto da solo, che non è stato aiutato in modo particolare da nessuno, stiamo ricostruendo il caso per mostrare che si è trattato di un processo deliberato portato avanti da una uomo molto intelligente che voleva fare quello che ha fatto".

Oates ha rivelato che il caricatore del fucile d'assalto semiautomatico che ha portato con sé nella sala aveva 100 proiettili, e che l'arma era in grado di esploderli in meno di un minuto e mezzo. Per fortuna si è inceppata, e il tempi impiegato a sostituirla con una di minore efficacia ha permesso di limitare il numero degli spettatori colpiti.

Intanto si raccolgono le testimonianze dei sopravvissuti e sono molte le storie di eroismo di chi, andato a seguire l’ennesima pellicola del supereroe mascherato, si è ritrovato ad essere celebrato da eroe in carne ed ossa. Vere gesta di coraggio, niente a che fare con i grandiosi effetti cinematografici di Hollywood, quelle di Jon Blank, Matt McQuinn e Alex Teves, tre ragazzi che hanno perso la vita nella strage e celebrati da eroi dalla stampa locale per aver fatto da scudo con il proprio corpo alle rispettive fidanzate.

La vittima più giovane Veronica Moser-Sullivan, aveva solo 6 anni, era andata al cinema con altre quattro persone, tra questi anche la giovane Kaylan, di appena 13 anni. Nonostante la giovane età e la situazione di panico generale, Kaylan, non ha esitato a prestare i primi soccorsi alla piccola Veronica cercando di praticarle un massaggio cardio-polmonare. Veronica non ce l’ha fatta, ma queste storie nella tragedia dimostrano che non serve indossare una maschera per diventare degli eroi. 

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