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 Home page > Tribuna Libera > Stanno tutti tirando la corsa a Silvio Berlusconi. Ma perché?

Stanno tutti tirando la corsa a Silvio Berlusconi. Ma perché?

Sta succedendo un fenomeno curioso che investe tutti i media televisivi. Un fenomeno così evidente, così smaccato che non può non destare, vista la quasi totale omogeneità dei comportamenti, legittimi sospetti.

Si chiama compiacenza o accondiscendenza, ed il soggetto fruitore di tale ampia disponibilità mediatica, udite bene, è proprio Silvio Berlusconi. Provate altrimenti a dare un senso logico a tutte le trasmissioni che affollano i palinsesti televisivi, non solo ovviamente RAI e Mediaset (che è del tutto scontato), ma anche SKY e La7, oltre alla pletora di emittenti locali disseminate su tutto il territorio nazionale, e poi ditemi se la mia è un'impressione sbagliata .

Che in Italia mancasse un "giornalismo", nell'accezione propria del termine, è cosa arcinota: lo dimostra la penosa tiratura dei quotidiani, che se non fosse per i lauti contributi pubblici - altro capitolo oscuro della spesa pubblica che andrebbe riformato - avrebbero già per una buona parte chiuso i battenti da un pezzo.

In questo caso si giustifica il tutto dicendo che gli italiani "leggono poco"; ma leggere di che, e di cosa? Dov'è il giornalismo di inchiesta che suscita l'interesse, che scuote le coscienze, che disvela i misteri? Invece siamo alla calma piatta, alla sparata faziosa secondo la testata che fa riferimento a tizio piuttosto che a caio.

In questo clima "normalizzato" persino "Striscia la notizia" o le inchieste delle "Iene" passano dal livello di puro cabaret (che sarebbe il loro alveo normale) a quello di "giornalismo d'inchiesta". Al limite si potrebbe citare "Report" di Milena Gabanelli come esempio, ma nel complesso siamo al minimo sindacale e manca comunque quel quid in più che determina il salto di qualità sul piano dell'informazione.

A prescindere quindi dal contesto giornalistico generale certamente non edificante, sto assistendo, con sempre più preoccupazione, alla strabordante passerella televisiva del pimpante e rigenerato Silvio Berlusconi e dei suoi più stretti collaboratori, da Alfano in veste di ipotetico ed improbabile candidato premier per il PDL all'ineffabile ed arrogante Brunetta, l'economista il cui ego smisurato è inversamente proporzionale alla sua statura fisica. A completare il quadro dell'occupazione televisiva, gli alleati di sempre, ovvero il leghista Maroni in testa, ma anche quel Matteo Salvini che sempre di più si identifica come una autentica "faccia di bronzo" per la facilità con la quale nega anche l'evidenza più acclarata.

La morale è semplice, due partiti, ossia PDL, Lega ed i loro referenti (Silvio Berlusconi, Alfano e Maroni, Bossi con annessi e connessi) in virtù di quello che hanno combinato nei dieci degli ultimi quindici anni di governo, vedi gli scandali sul piano etico e morale sia personali che politici e forse - questo saranno i magistrati a stabilirlo - anche su quello penale, dovrebbero passare col capo chino sotto le forche caudine di giornalisti intransigenti che li scorticano letteralmente vivi e che non gli consentono di sfuggire alle loro responsabilità confidando sulla nota memoria corta degli italiani.

E invece accade l'esatto opposto: tutti e persino Santoro, nella famigerata puntata di "Servizio Pubblico" con Berlusconi, mostrano una cautela, un conformismo ed un approccio così soft che nella maggior parte dei casi sconfina nell'accondiscendenza acritica, così evidente da lasciare veramente sbalorditi.

Angelino Alfano spiattella le sue ricette salvifiche per l'Italia, dal taglio dell'IMU al rilancio dell'occupazione, dall'abbattimento fiscale al taglio della spesa pubblica, accusa Mario Monti di avere portato il paese allo sfacelo (record mondiale in poco più di un anno) mentre prima tutto era tutto rose e fiori. E il conduttore o il giornalista invitato di turno che fa? Al massimo balbetta "ma perché allora non l'avete fatto quando eravate al governo?", obiezione che scorre via liscia come l'acqua, dal momento che il prode Angelino non degna della minima considerazione l'improvvido intervistatore e tira avanti dritto come un fuso nella declarazione di promesse che dovrebbero indurre il giornalista, per un minimo di coerenza professionale, a stopparlo e pretendere una risposta sul punto. 

E guardate che questo sta avvenendo su emittenti televisive come La7 e SKY che, in teoria, dovrebbero essere alternative al duopolio RAI-Mediaset dove determinate performance sono, per ovvi motivi, scontate. Non sorprende che Bruno Vespa o Massimo Giletti o Gianluigi Paragone, per non parlare di Barbara D'Urso, camminino sui carboni ardenti quanto in gioco c'è il cavaliere. Fa invece specie vedere anche Michele Santoro, Giovanni Floris o Gad Lerner intrattenersi im maniera liscia e scorrevole con personaggi che dovrebbero essere messi alla berlina o quantomeno posti, senza scorciatoie di bon ton, di fronte alle loro pesanti responsabilità (costate lacrime e sangue a gran parte dei cittadini italiani, se non a tutti).

La domanda che mi pongo allora è perché tutto questo sta succedendo.

La risposta non può che essere una sola: al netto della ruffianeria giornalistica, magari con un occhio allo "share" del momento, purtroppo duole ammetterlo, Silvio Berlusconi è ancora una risorsa per questo paese. Insomma non convince il Bersani che si accoppia (politicamente parlando) con Vendola, così come non convince il rigorismo economico e finanziario di Mario Monti associato ad un profilo etico e morale personale che è distonico rispetto a quello dell'italiano medio. Restano i "movimenti", da Grillo a Ingroia, che però sono confinati in una quota sociale endemica classificata come "area di protesta", spesso sfociata nell'astensionismo o nella scheda nulla. A ribadire la spinta mediatica a favore del centrodestra, a trazione, Berlusconi, il continuo e martellante riferimento ai sondaggi in crescita che giorno dopo giorno consolidano quella che ormai viene definita "la rincorsa elettorale" di Silvio.

Insomma, bisogna prendere atto che Silvio Berlusconi, piaccia o no, è il politico più congruo alle aspettative dell'italiano medio, insofferente delle regole e delle leggi, tendenzialmente evasore fiscale, e che pone i principi etici e morali in subordine nella sua scala di valori. Scala che vede, al primo posto, il proprio tornaconto personale. Il Pdl, o Popolo delle libertà, è espressione di tutte le libertà, intese nel termine più estensivo del significato, e Silvio ne è il garante unico.

Del resto la strategia comunicativa adottata dal cavaliere è semplice ma efficacissima nello stesso tempo e consiste nel colpire gli obiettivi ad uno ad uno con sistematica precisione.

Ci sono gli incazzati per l'IMU, allora via l'IMU, ci sono i precari, i disoccupati e gli esodati, allora vai con il rilancio dell'economia e via la riforma Fornero, parte lo scandalo del Monte dei Paschi di Siena che sta trucidando il PD e allora stop alle fondazioni bancarie (a suo tempo nei sogni di Maroni) e azzeramento dei prestiti alle banche. Poi naturalmente il messaggio alle donne, che è un cavallo di battaglia tradizionale di Silvio, ai cattolici e alle politiche di sostegno della famiglia, quindi un'ammicatina alla destra nostalgica nella giornata delle celebrazioni delle vittime del nazifascismo con un giudizio su Mussolini che ha fatto inorridire il mondo intero e infine, tanto per rastrellare anche i voti dei milanisti, il colpo di mercato del Milan ovvero l'acquisto di Mario Balotelli, ripetizione della famosa promessa di tenere Kakà per poi cederlo subito dopo le elezioni.

Una strategia mediatica dirompente che stravolge ogni realtà, che mistifica i fatti, e che cancella la memoria recente di un popolo portato sull'orlo del baratro. A contrapporsi, una classe giornalistica che invece di incalzare sulle questioni pretendere il rispetto della verità dell'informazione, esercita lo "struscio" senza un minimo di dignità professionale.

In fondo Silvio, diciamoci la verità, fa comodo a molti, perché quando proclama i suoi intenti di lotta alla mafia, alla corruzione politica e all'evasione fiscale suona come un segnale tranquilizzante. Se le stesse cose le dice Mario Monti è allarme sociale. Sull'altra sponda c'è Bersani, che, come da consolidata tradizione della sinistra italiana, sta mettendo tutto se stesso e le risorse del partito per perdere elezioni che molti, anzi troppi osservatori, davano per stravinte.

Evidentemente non avevano fatto i conti con il cavalier Silvio Berlusconi e con il popolo italiano.

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.26) 1 febbraio 2013 12:29

    Il popolo italiano non è stupido. Sarebbe cinico, e arrogante, sostenere il contrario.

    Bisogna comprendere e rispettare le idee di tutti gli elettori, e spiegare la nostra opinione a chi non la pensa come noi. 
    Nel caso del partito di Berlusconi, io credo che molti italiani lo sostengano perché lo vedono come un leader forte, un capo autorevole (anche autoritario) ma buono. Molti anziani lo votano, forse perché gli ricorda Mussolini, darebbero tutto il potere a lui, o a qualcuno altrettanto forte, a condizione che sia legittimato da un’elezione. E’ il pensiero semplice di chi non vede nel sistema democratico alcun vantaggio, ma solo lunghe e fastidiose discussioni di cui non capiscono niente, e di cui non vedono i risultati.
    A queste persone bisogna mostrare gli enormi benefici che la democrazia regala, che non si limitano alle elezioni. E’ necessario ricordare che non esiste solo Berlusconi, e dall’altra parte tutti gli altri (comunisti) ma un’ampia varietà di scelta, e che tutti i voti sono utili. Infine, che alle discussioni politiche bisogna partecipare, e che il dissenso è un male solo se è accompagnato dalla malafede. Dopo una buona discussione si ottiene sempre ad un risultato migliore di quando uno decide per tutti. 

  • Di (---.---.---.209) 1 febbraio 2013 18:23

    Carissimo non cambi mai. Capisco il tuo sconforto per i cani al guinzaglio di questo o quel padrone (i giornalisti), ma non prendertela con gli italiani che si lasciano ammaliare dal demone. Tranquillizzati su Berlusconi è finito è solo questione di tempo, non molto, una nuova destra, non populista e autoritaria presto lo soppianterà. La destra italiana ha questa capacità straordinaria: riesce a rigenerarsi a ogni crisi di regime. La sinistra invece non ha questa capacità e si presenta sempre con un volto vecchio e compromesso, Perché dunque attribuire agli elettori italiani colpe che sono di altri?

    Insomma l’alternativa alla destra populista e autoritaria (Berlusconi e Grillo) e a quella moderata (Monti) è rappresentata da Bersani-Vendola e da Ingroia (dietro il quale ci sono Di Pietro, Diliberto e Ferrero). Ma lo capisci che ci vuolo un vero atto di coraggio a votare questi?

    Io lo farò, è quasi un ventennio che mi trovo costretto a votare persone delle quali non ho la minima stima politica (Occhetto, Prodi, Rutelli e poi di nuovo Prodi) nel tentativo di fare argine ai demoni della destra. Ma mica tutti hanno questo coraggio!!!

  • Di (---.---.---.16) 1 febbraio 2013 18:50

    Ora invoca il legittimo impedimento! <?xml:namespace prefix o ns "urn:schemas-microsoft-com:office:office" /><o:p></o:p></font></font></p><font size="3" face="Times New Roman">

    </
    font><p style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;" class="MsoNormal"><font size="3"><font face="Times New Roman">Il cavaliere non vuole fare le
    valigie
    Non si arrendedichiara al mondo che è un combattenteluiForse non
    sa cosa vuol dire combattere
    combatterecome un napoletano in mezzo alla
    spazzatura
    combatterecome un cassaintegratosui tetticombattere per
    terminare l’Università quando non hai denari
    Ma combattereanchecome
    Spartaco per la libertà dei suoi gladiatori
    o come Temujinil famoso Gengis
    Khan
    mongoloche costruì il più vasto impero terrestre (e morì a cavallo).
    Quelloche era un combattente e un cavaliere veroMentre s<span style="display: none; mso-hide: all;">uelloche era Q</span>ono evidenti,
    nell’altro cavaliereanchemolte lacune storiche (ricordiamo Romolo e Remolo;
    ma dove hai studiato Berlù?), come emergono evidenti le lacunedopo vent’anni di
    abbuffamento nella politica
    nei contatti con Obamanon riuscendo,
    personalmentea comunicargliin ingleseneppurela persecuzione giudiziaria
    a cui si sente sottoposto
    (!!). Combatterealloraforseper luilo è quando
    in trincea
    ad Arcoredopo due pasticche di “viagra da cento”attende
    l’erezione circondato dalla truppa
    che fa il tifo (aléalò!), con le mele al
    vento e che
    per amor patrionon chiedeneppure,<span style="mso-spacerun: yes;">&nbsp; </span>riconoscimenti o benemerenzelimitandosi,
    soload uno scranno in parlamento per dare un po’ di quiete al frutto
    proibito
    Ma il cavaliere ha FedeSperaancora in una operazione
    taumaturgica
    Magari una sbruffata di spiccioli al popolo “rozzo e ignorante”,
    come l’abolizione dell’Imufinanziata con un nuovo taglio alla sanità o all’istruzione.
    Sessantamila studenti in meno nell’Università.<o:p></o:p></font></font></p><font size="3" face="Times New Roman">

    </
    font><p style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;" class="MsoNormal"><font size="3"><font face="Times New Roman">Comunque attenzione agli
    spiccioli
    Quellicome per Grassici sono ancora! <o:p></o:p></font></font></p><font size="3" face="Times New Roman">

    </
    font><p style="margin: 0cm 0cm 0pt;" class="MsoNormal"><o:p><font size="3" face="Times New Roman">&nbsp;</font></o:p></p><font size="3" face="Times New Roman">

    GIANNETTOSTO</font>

  • Di paolo (---.---.---.219) 1 febbraio 2013 20:27

    @ 209 - Non ho motivo per cambiare .
    A differenza tua probabilmente (mi prendo tutto il tempo possibile) ,non voterò PD perché ritengo che oltre al coraggio ci voglia anche uno stomaco forte .Le lezioni io le ho metabolizzate e imparate ,difficilmente ripeto gli stessi errori .

    Circa le responsabilità degli elettori italiani francamente non vedo a chi altri attribuirle.
    E’ vero che chi è causa del suo mal pianga se stesso , ma non lo trovo consolatorio.

    La destra ha la capacità di rigenerarsi ? Ma se sono vent’anni che sono la copia conforme di se stessi senza modificare una virgola . Silvio sembra sia stato ibernato per decenni e poi scongelato per rioffrirci le cazzate di sempre .Certo che Berlusconi è finito ,sono d’accordo con te , ma è il berlusconismo che è dentro l’animo di molti italiani che mi preoccupa e non ho l’ottimismo e la serenità di xxx.26 .

    Conclusione : a parte il PD ,voto Monti ,voto Grillo ,voto Ingroia o non vado a votare ? Se voto Monti ho un rimorso di coscienza ma penso di fare la cosa relativamente più sensata ,se voto Grillo faccio un salto nel buio ma forse mi darebbe la più bella sensazione ,se voto Ingroia faccio una cosa forse doverosa ma inutile ,se non vado a votare ,visto il contesto del momento ,perdo lo status di cittadino .

    Questo è il dilemma .
    ciao
     

  • Di (---.---.---.27) 2 febbraio 2013 09:40

    Hai ragione, anche io voterei Ingroia (nonostante il trio retrostante) se servisse a qualcosa, ma è un voto che non ferma la coppia di demoni (B. e Grillo). Coppia che vuole tornare alla lira (dimezzandomi la pensione già modesta) far saltare l’Europa e condannare l’Italia al definitivo declino di paese in via di sottosviloppo (come l’Argentina, che da membro del club dei dieci paesi più ricchi del mondo è diventata una terra di poveracci). Ecco perché sono costretto a votare Bersani, sperando che insieme a Monti riesca a impedire il disastro per l’Italia.

    Come forse ricorderai ho votato Renzi alle primarie, non perché mi convincessero tutte le sue idee, ma era l’unica proposta di radicale rinnovamento della sinistra, rinnovamento che bisognerà affrontare inevitabilmente.

    Quando parlo di capacità della destra di rinnovarsi non mi riferisco certo agli ultimi 20 anni, ma alla storia unitaria dell’Italia, storia segnata da un permanente dominio della destra, a volte autoritaria a volte moderata. A puro titolo mnemonico ti elenco dei nomi che hanno caratterizzato la nostra storia e che hanno alternativamente interpretato destra autoritaria o destra moderata: De Pretis, Crispi, Giolitti, Mussolini, De Gasperi, Fanfani, Moro, Berlusconi. Chi seguirà ??? Né Berlusconi, né il berlusconismo, ma ...(?) ...

    Il detr.

  • Di paolo (---.---.---.219) 2 febbraio 2013 18:01

    Caro detr. ricordo perfettamente il tuo giudizio su Renzi, allora come ora ti ripeto che io non l’avrei votato ,ma ricordati anche che ti dissi che il momento di Renzi arriverà prima di quanto non si pensi e sono ancora convinto che ciò avverrà . Il duo Bersani-SEL , ammesso e non concesso (ho parecchi dubbi) che strappi il cartellino ,avrà vita breve e difficile e allora interverrà il buon Matteo a cavare le castagne dal fuoco .
    Confermo quindi quello che ho sempre pensato ,ovvero che l’Italia sia un paese a prevalenza di voto moderato e l’unico che puo’ traghettare definitivamente l’ex " sinistra" spurgata di massimalismi su una sponda moderata (diciamo social democratica tanto per dare una etichetta )è proprio Matteo Renzi .
    ciao

  • Di (---.---.---.249) 4 febbraio 2013 00:14

    Papocchio >

    Berlusconi promette, se vince, di restituire ad ogni cittadino la quota spettante dei 4 miliardi di Imu versati nel 2012.

    In merito alla ventilata copertura finanziaria basta ricordare che i contribuenti italiani stanno ancora aspettando, dal 2001, quelle aliquote (23 e 33%) promesse da Berlusconi per ridurre l’Irpef.
    C’è di più.

    Presa la decisione nel primo Consiglio dei Ministri “entro un mese”, parola di Berlusconi, tutti i cittadini riceveranno (in contanti o in conto corrente) l’importo spettante.
    Vale a dire che “in un mese” il Tesoro, raccorpate le somme versate in 2-3 rate solo per la prima casa, scorporata la quota (variabile) di spettanza dei vari Comuni, darà mandato a centinaia di Enti erogatori di liquidare svariati milioni di singoli importi per un totale di 4 miliardi di euro.

    In fondo basta crederci. Nel paese del Barbiere e il Lupo non mancano soluzioni davvero singolari

  • Di (---.---.---.9) 4 febbraio 2013 17:43

    Nel secondo dopo guerra a Napoli il comandante Lauro (l’armatore Achille Lauro) faceva la campagna elettorale amministrativa distibuendo pacchi di pasta e capi di vestiario.

    Oggi - sessanta anni dopo - Berlusconi promette i soldi dell’IMU

    La differenza è che Lauro spendeva di suo, Berlusconi invece promette i soldi dell’erario pubblico.

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