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Speranza o utopia di un’Italia migliore

I "traditori" saranno anche "eroi"?

Credo che un buon diritto di ogni cittadino sia anche quello di poter esprimere un giudizio sugli ultimi avvenimenti che hanno caratterizzato la politica italiana..

Le infinite incertezze sull'avvenire del nostro Paese e i troppi dubbi sulle iniziative e rimedi espressi dalla maggioranza e dall'opposizione si rivelano, ogni giorno che passa, sempre più fragili.

Un punto fermo per molti italiani è che l'alternativa all'attuale governo equivale ad una pericolosa avventura, purtroppo costretti ad affrontarla per motivi che esulano dalla "buona politica" e dal "bene comune". Oggi, parlare di ideali, fedeltà ai propri principi e altruismo, da parte della classe politica, è una pratica poco sentita. Disonestà sotto tutti i punti di vista, immoralità senza freni, disinteresse per i più deboli, sono all'ordine del giorno quasi abitualmente. Prevale sempre e in ogni occasione solo l'interesse personale.

Entrando nel merito, l'opinione pubblica si chiede se Gianfranco Fini, investito della carica istituzionale di Presidente della Camera, possa, senza perdere credibilità, mettere in grave crisi il Governo, e, quale cofondatore del Popolo della Libertà ed espressione dello stesso, possa guidare una corrente contraria alla maggioranza, senza essere considerato un "traditore". Ed infine, soprattutto, se il suo "tradimento" non sia dettato da ambizioni e interessi personali piuttosto che dal presunto mancato rispetto del programma per il progresso del Paese.

E' pur vero, però, che il "berlusconismo", che ha profondamente mutato in questi anni il mondo politico, rischia di tramontare a causa del discutibile stile di vita del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi che, con i suoi comportamenti e le sue stravaganze, piuttosto che con la sua politica, ha allontanato definitivamente molti suoi sostenitori.

Ci si domanda se oggi esiste l'alternativa al Governo Berlusconi e, nel caso, quale prezzo l'Italia dovrà pagare. Ci si domanda se questa crisi di governo, che si sovrappone alla crisi mondiale ancora in atto, si sarebbe potuta evitare se Gianfranco Fini, animato però da ben altri ideali, avesse posto un freno alle sue intemperanze col proposito di attendere la fine della legislatura, lasciando poi ogni decisione agli elettori. Una domanda forse banale, almeno per chi non vede nella sortita del Presidente della Camera una ulteriore grave complicazione alla crisi del nostro Paese.

I partiti comunque non vogliono le elezioni anticipate: troppe sarebbero le astensioni. Ma i sondaggi indicano che i cittadini la pensano diversamente: elezioni subito per fare chiarezza. Naturalmente si tratta solo di opinioni, condivisibili e non, che saranno verificate nei prossimi giorni. Tutti, però, dovremmo essere coscienti che qualunque sia la soluzione, essa potrebbe significare una profonda svolta nella vita politica italiana. 

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