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Sicilia: Crocetta mette al bando le Province

Se l'iter legislativo procederà senza ostacoli di sorta, entro sei mesi le Province siciliane cesseranno d'esistere; di conseguenza i candidati alla Provincia, nelle prossime elezioni Amministrative in programma per il mese di maggio, resteranno esclusi dalla tornata elettorale. Gli Enti in questione saranno commissariati sino a scomparire, tramutandosi in consorzi di Comuni.

Il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, sembra avere le idee chiare su come risanare la Regione: dall’abolizione delle Province al reddito minimo per nucleo familiare. Grandi progetti nel cantiere dell’Ars: rivoluzionari quanto avveniristici, e finalmente dalla parte dei più ceti sociali più deboli. Da siciliano non posso che applaudire quantomeno alle intenzioni del Governatore e della sua Giunta, appoggiata indirettamente (caso per caso) anche dal Movimento 5 Stelle.

Se davvero Crocetta riuscisse nell’impresa di abolire le Province in Sicilia, meriterebbe una statua con tanto d’incisioni auree, tuttavia la questione si presenta tutt’altro che semplice, difatti dietro le suddette Provincie esiste un sistema d’interessi che potrebbe mettersi di traverso all’ambizioso progetto del Governatore; esse sono inoltre particolarmente esposte a infiltrazioni politiche di tipo mafioso, da qui l’esigenza di un’immediata abolizione e sostituzione con i cosiddetti “consorzi di Comuni”.
 
Rendiamo merito, quindi, alle intenzioni di Rosario Crocetta, forse il primo Governatore della Sicilia che vorrebbe cambiare le sorti dell’Isola, mettendo al bando quel sistema (parentocratico e massonico) che dal dopoguerra ad oggi ha caratterizzato la politica locale della Regione. Dopo le disastrose esperienze con Salvatore Cuffaro e Raffaele Lombardo, finalmente sembra spirare aria nuova per la Sicilia; ovviamente, prima di cantare vittoria, bisognerà attendere che le belle intenzioni si traducano in fatti.

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