Siamo come i romani sull’orlo della decadenza?
Cosa accade quando le civilità si accorgono di essere mortali. Siamo solo un'espressione geografica?
Ci si arrotola se la possibilità della concessione della grazia possa annullare, cancellare una sentenza passata in giudicato e non si vede che essa, se concessa, affermerebbe la validità della colpa ed è solo la pena verrebbe sospesa. Ci si appella alla volontà del popolo "sovrano" che vuole che un pregiudicato possa essere più uguale degli altri, possa delinquere e essere assolto qualunque colpa o delitto possa aver commesso.
Ci si appella alla congiura di un manipolo di giudici, di una setta di togati rossi che stiano commettendo un golpe solo per fini politici, e non ci si accorge che anche se fosse vera questa ipotesi, le basi stesse della giurisprudenza vengono meno, che se passasse questa tesi non si potrà più domani affermare la giustezza delle sentenze, l'imparzialità, qualsiasi esse siano, contro chiunque esse fossero dirette. Verrebbe a cadere sotto capi di imputazioni dirompenti la stessa base della democrazia liberal borghese da parte proprio dai fautori di detta democrazia.
Ma la singolarità della situazione è data dal fatto che chi denunciava la politicità del sistema giudiziario, delle sentenze e degli apparati dello Stato, chi da sempre è stato costretto a subire condanne e giudizi dettate più da esigenze politiche della classe dominante che dal rispetto delle stesse leggi borghese oggi si ritrovano a doverle difendere sul piano del diritto e della formalità democratica e liberal-borghese. È la dimostrazione che la lotta di classe si è frammentata anche in lotta fra bande all'interno della stessa classe dominante.
E questo è un altro fenomeno del decadimento. Mentre in altri paesi, "conosciuti" come arretrati e incivili le masse popolari si stanno ribellando, pur con mille contraddizioni, pur con mille condizionamenti, ma stanno dimostrando la volontà di combattere, ribellarsi pur di poter determinare il proprio destino e il proprio futuro attraverso la loro volontà, stanno lottando pur di spezzare le catene alle quali sono state incatenate, noi popolo "civile" e "democratico" subiamo come sudditi proni e obbedienti. Cos'altro ci potranno fare, cos'altro dovremo sopportare per aver un minimo scatto di dignità di popolo? Siamo solo espressione geografica?
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