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Saviano non si candida. Smentite ennesime voci

Ci sono voci che ciclicamente ritornano. Ultimamente ad esempio c'è quella per cui tizio o caio aveva previsto il terremoto, ma alla parola "terremoto" potete sostituirne altre, come ad esempio "crisi", per dirne una. E in politica vale la stessa cosa. Dai tempi del "papa straniero", ovvero quella persona della società civile che avrebbe dovuto ridestare le sorti del PD uno dei nomi di cui più frequentemente leggiamo di una candidatura sempre imminente è Roberto Saviano.

Ormai non si contano più le volte in cui abbiamo sentito che lo scrittore campano avrebbe dovuto candidarsi per questa o quella elezione e puntualmente a questi annunci è arrivata la pronta smentita. Come oggi.

Da qualche giorno, stando ad alcune indiscrezioni, sembra che Saviano tenga pronta nel cassetto una lista di nomi coi quali vorrebbe candidarsi alle prossime elezioni tramite una lista civica appoggiata nientepopodimenochè da Carlo De Benedetti. Queste voci si inseguono, soprattutto, ogni volta che lo scrittore di Gomorra termina una trasmissione televisiva, nel caso specifico "Quello che (non) ho", la trasmissione andata in onda nelle scorse settimane co-condotta con Fabio Fazio.

Una casualità che è lo stesso Saviano fa notare nella (solita, ovvia) smentita che sarà oggetto della prossima rubrica de "L'antitaliano" che lo scrittore da un paio di settimane tiene su L'Espresso, nello spazio che fu di Giorgio Bocca

"Mi capita spesso di leggere articoli che danno per certa la mia candidatura politica. Non è importante in quale ruolo e in quale partito, la cosa certa è, che dicono, 'sto per candidarmi'. Ovviamente è falso" - scrive - "E' dal 2006 che, mentendo, annunciano la mia candidatura"

E poi, appunto, sottolinea la "casualità" temporale di queste voci: "Chi fa disinformazione, quando terminò 'Vieniviaconme', dava per certa la mia candidatura. E ora che è finito 'Quello che (non) ho', spuntano notizie dello stesso tenore. Il punto è che per queste persone, chiunque non venga percepito come schierato, fa paura e va delegittimato. Il messaggio implicito è: 'Questo qui fa di tutto per ottenere consensi, perché il suo scopo è fare politica'". "Il mio mestiere è quello di scrivere, ma non rinuncio alla possibilità di costruire un nuovo percorso in questo paese" - conclude Saviano - "Ridare dignità alle parole della politica è invece la premessa alla rinascita. Ripartire dalle parole significa costruire prassi diverse. Perché le parole sono azione".

Insomma sembra che anche stavolta la tanto (dis)attesa candidatura sia una bufala. 

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