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 Home page > Attualità > Politica > Saverio Romani: non si accettano Ministri senza capi di imputazione

Saverio Romani: non si accettano Ministri senza capi di imputazione

Per Berlusconi, Gianni Letta e tutti i notabili del governo, l’onestà è un optional. Dopo l’eclatante caso di Aldo Brancher che fu nominato ministro per un giorno, con l’intenzione ormai acclarata di sottrarlo alla condanna di ricettazione e appropriazione indebita poi puntualmente emessa dal Tribunale di Milano, la storia si ripete. Ieri Saverio Romano ha giurato dinanzi al capo dello stato come Ministro dell’ Agricoltura. Peccato però che il neo nominato ha due processi pendenti per concorso in associazione mafiosa e corruzione. Sicuramente I reati faranno bella mostra nel curriculum vitae del novello ministro. Il master (falso?) alla Bocconi di Daniela Santanchè, in confronto è una bazzecola. E pansare che in Germania poche settimane fa, l’ormai ex Ministro della Difesa Guttenberg si dimise perché accusato di aver copiato la propria tesi di dottorato. In Italia l’integrità e l’onesta di un uomo politico sono caratteristiche che non indispensabili per essere designate a ricoprire importantissimi ruoli istituzionali.

A nulla è valsa la moral suasion del Presidente della Repubblica che ha cercato invano di far riflettere il Presidente del Consiglio sull’opportunità della scelta. Per questo il Quirinale ha fatto seguire alla nomina del ministro un’inusuale nota che recitava: “il Presidente della Repubblica ha ritenuto necessario assumere informazioni sullo stato del procedimento a suo carico per gravi imputazioni. Essendo risultato - che il giudice per le indagini preliminari non ha accolto la richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura di Palermo e che sono previste sue decisioni nelle prossime settimane, il Capo dello Stato ha espresso riserve sull'ipotesi di nomina dal punto di vista dell'opportunita' politico-istituzionale''. 

Il Capo dello Stato insomma ha provato in tutti i modi di far valere un basilare principio di legalità e trasparenza, ma dinanzi ad un presidente del Consiglio ed a una maggioranza che aggiscono quotidianamente in sfreggio alle normali regole di convivenza civile non ha potuto che piegarsi al loro volere.

Gli italiani devono subire l’onta e l’indignazione di essere governati da politici in odor di mafia e di camorra (fino a poco tempo fa era Sottosegretario all’Economia Nicola Cosentino, accusato di concorso esterno in associazione camorristica).

Chissà cosa diranno di tutto ciò gli esponenti della Lega Nord che della lotta ai politici corrotti meridionali e ai ministeri di Roma ladrona hanno fatto una battaglia identitaria.

Sicuramente nulla visto che di questo sistema il partito di Bossi è ormai parte organica ed insostituibile.

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