• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Tribuna Libera > Sardex: in Sardegna decolla il "Baratto 2.0", per sconfiggere la crisi (...)

Sardex: in Sardegna decolla il "Baratto 2.0", per sconfiggere la crisi globale

Cinque ragazzi sardi rientrati dall'estero, l'idea di fondare una moneta regionale a interessi zero per permettere agli imprenditori di scambiarsi beni e servizi anche in tempi di recessione globale, senza scucire un euro. Intervista a uno dei fondatori il Sardex, il "Baratto 2.0" che adesso vogliono importare anche in altre regioni d'Italia. 

In tempi di recessione globale, in cui l’accesso al credito bancario è sempre più difficile e l’economia ristagna, cinque ragazzi sardi, di ritorno dai loro studi all’estero, si sono inventati una vera e propria moneta. Il Sardex, questo il nome scelto, attraverso la loro idea hanno connesso fra loro centinaia di aziende, che si scambiano beni e servizi a interessi zero attraverso una singolare forma di “Baratto 2.0” che miete sempre più proseliti. Nell’isola aumentano ogni giorno gli imprenditori che si avvicinano (“Anche se per convincere il primo ci sono voluti circa cento appuntamenti” scherzano gli ideatori) e c’è già chi pensa di estendere questa esperienza di “moneta complementare all’euro” in altre zone d’Italia.

Abbiamo incontrato uno dei fondatori, Carlo Mancosu, per farci spiegare come funziona e quali sviluppi possa avere questa forma alternativa di economia su base – per adesso – regionale.

Cos'è il Sardex e come funziona? Quando è nato, qual è il gruppo promotore dell'iniziativa e quale diffusione ha adesso?

Sardex.net è il primo Circuito di Credito Commerciale della Sardegna. Nasce alla fine del 2009 e comincia ad operare nel Gennaio 2010. Lo scopo del circuito è quello di riconnettere le imprese del territorio, di fornire servizi di promozione ad alto valore aggiunto e fornire alle PMI dell'isola strumenti di pagamento e di credito paralleli e complementari a quelli tradizionali. Attualmente il circuito conta oltre 800 aziende di ogni dimensione e settore che generano un volume di scambi pari ad oltre 500.000 euro mensili, senza l'utilizzo di moneta corrente. Il circuito è stato fondato da me, Giuseppe Littera, Gabriele Littera e Franco Contu. Dopo poco più di un anno si è aggiunto alla compagine societaria anche Piero Sanna.

Il funzionamento è semplice: le PMI sarde si iscrivono al circuito versando una quota di iscrizione una tantum e una quota annuale commisurata alle proprie potenzialità. Ad ognuna di loro viene aperto un conto presso la camera di compensazione del circuito. Il conto è denominato in una valuta interna: il Sardex (1 Sardex equivale ad 1 Euro), spendibile esclusivamente all'interno della rete. Ogni conto ha saldo iniziale pari a 0. Ad ogni azienda è accordata la possibilità di "andare in rosso", entro determinati limiti, e attraverso questo scoperto può effettuare acquisti presso altri iscritti alla rete. Ad ogni acquisto il conto dell'acquirente viene addebitato per un ammontare pari al prezzo di vendita del bene/servizio acquistato. Viceversa il conto del fornitore sarà accreditato per un pari importo. Le aziende che evidenziano un saldo negativo potranno portare a pareggio il proprio conto semplicemente effettuando vendite presso altre aziende aderenti al circuito. Allo stesso modo le aziende con saldo attivo potranno monetizzare i Crediti Sardex accumulati facendo acquisti presso le altre imprese iscritte.

Quanto si spende per aderire a questa rete?

I costi variano da azienda ad azienda e sono commisurati alle potenzialità dell'impresa ed alle sue dimensioni. Abbiamo una quota di iscrizione una tantum che va dai 150 ai 1000 euro ed un canone annuale che va dai 350 ai 2500 euro con altre 4 tariffe intermedie. Si tratta comunque, vista la varietà di servizi di cui le aziende possono usufruire ed i vantaggi offerti dal sistema, di costi piuttosto esigui e con un alto ritorno dell'investimento.

Qual è il tasso di interesse che applicate? Ma soprattutto, per dirla in termini ricorrenti fra gli economisti: qual è il profitto per chi aderisce?

All'interno del circuito Sardex.net sono le stesse aziende a finanziarsi reciprocamente a tasso 0 attraverso un innovativo sistema compensazione e l'utilizzo di una valuta locale, il Sardex per l'appunto. I vantaggi sono molteplici: risparmiare preziosa liquidità, ridurre la propria esposizione bancaria, acquisire nuovi clienti, migliorare i propri flussi di cassa solo per citarne alcuni. Anche se forse la funzione più importante che svolge il circuito è quella di ancorare la ricchezza al territorio e, attraverso il sostegno reciproco tra imprese locali, aiutare le nostre aziende a recuperare, mantenere e/o acquisire preziose quote di mercato. Sardex.net infatti non va a sostituirsi al loro attuale mercato ma va piuttosto a sommarsi ad esso, offrendo alle aziende l'opportunità di contribuire alla ripresa economica, ottimizzando la loro capacità produttiva e loro appetibilità sul mercato.

Esistono dei limiti di budget entro i quali le aziende che aderiscono possono operare nel circuito?

Bisogna innanzi tutto ricordare che Sardex.net rappresenta per le aziende iscritte un mercato complementare e supplementare. Non si può pertanto assolutamente pensare di trasferire tutto il proprio fatturato all'interno del circuito. Infatti non tutte le spese che le aziende sostengono nel corso dell'anno possono essere affrontate in Sardex, basti pensare ad esempio alle imposte che devono, almeno per ora, essere necessariamente corrisposte in moneta corrente. Per questo motivo, anno dopo anno, concordiamo con le aziende una soglia di equilibrio entro cui l'azienda opererà all'interno del circuito. Secondo la nostra esperienza la percentuale di "fatturato Sardex" può tranquillamente raggiungere a seconda dei settori anche il 20/30%.

E a proposito dei limiti di tempo in cui crediti e debiti devono compensarsi?

Le aziende hanno 12 mesi dall'apertura di ogni singola posizione debitoria per compensare attraverso le proprie vendite aggiuntive quanto acquistato all'interno del circuito utilizzando l'affidamento. Qualora questo non avvenga o avvenga solo in parte, allo scadere dei 12 mesi, l'azienda dovrà versare in euro la quota non compensata. L'importo versato viene utilizzato da Sardex per acquistare beni e/o servizi utili alle aziende con conto in attivo. Anche in questo caso, mai verificatosi finora, si tratta comunque per l'azienda di un pagamento a 12 mesi senza interessi, una condizione comunque vantaggiosa.

Cosa accade se, nel corso dell'anno, una delle aziende del vostro circuito nel frattempo fallisce e non può onorare un debito che aveva con le altre ditte aderenti a Sardex?

Una delle caratteristiche più importanti del circuito è la mutualità e la condivisione. Contrariamente a quanto avviene nel mercato tradizionale, all'interno del circuito vi è una perfetta condivisione del rischio. Normalmente se l'azienda A fallisce senza aver saldato il proprio debito con B, a seconda dell'entità del debito, è possibile che l'azienda B rischi anch'essa di fallire senza aver onorato il proprio debito con l'azienda C. Si crea in questo modo un vero e proprio effetto domino che finisce per accrescere il rischio sistemico legato al singolo fallimento. All'interno del circuito invece i pagamenti sono istantanei. Pertanto, nel caso citato in precedenza, l'azienda B avrebbe ricevuto i propri crediti prima del fallimento di A e di conseguenza avrebbe potuto onorare i propri impegni verso l'azienda C, limitando il rischio di contagio sistemico.

In termini di fatturato il giro di affari che si sviluppa in Sardex viene tassato. In questo caso occorrono gli euro per pagare Iva ed altri spettanze fiscali allo Stato: questo può costituire un problema?

Come dicevo prima bisogna mantenere un certo equilibrio tra vendite in euro e vendite in Sardex per non incorrere in problematiche di questa natura. Idealmente si tratta semplicemente di mantenere le proporzioni tra fatturato euro e fatturato Sardex entro i limiti di cui parlavo in precedenza (70/80% euro – 20/30% Sardex).

Ritenete che in futuro l'eventuale allargamento ulteriore del sistema che avete creato permetterà ad alcune aziende di pagare parte dello stipendio dei propri lavoratori in Sardex, e che questi potranno agevolmente spenderlo per farci la spesa, le vacanze, gli acquisti per la casa che mensilmente ogni famiglia effettua di norma?

Già oggi in alcune aziende iscritte al circuito vengono pagati benefits, rimborsi spese, incentivi ed altre premialità in Sardex. Attualmente il circuito, sopratutto nei grandi centri, offre una spendibilità piuttosto diffusa sia in termini di capillarità dell'offerta che in termini di varietà, pertanto, attraverso il programma B2E (Business to Employee) che abbiamo avviato in fase sperimentale a giugno di quest'anno, molte imprese hanno deciso di destinare parte dei propri ricavi in Sardex per offrire ai propri dipendenti incentivi in moneta locale; incentivi di cui ultimamente, per via della pesante mancanza di liquidità, le aziende avevano sospeso l'erogazione o che facevano comunque molta difficoltà a riconoscere.

Pensate che un giorno anche gli enti pubblici - Comuni, Province, Regione - e le aziende ex municipalizzate che forniscono servizi e beni fondamentali - acqua, luce, riscaldamento - accetteranno pagamenti (in tutto o in parte) di Sardex o di qualche altra moneta complementare, a fronte di situazioni di crisi economica come quella attuale e di particolari difficoltà di accesso al credito presso il sistema bancario?

Credo proprio di sì. Vi sono chiaramente notevoli complessità da affrontare sia da un punto di vista normativo che da un punto di vista di gestione della governance. Per ora posso solo dire che stiamo studiando molto e vagliando alcune possibili applicazioni del nostro sistema per alleviare alcuni dei problemi strutturali delle PA. Quel che è certo, visto l'attuale congiuntura economica, sarebbe quantomeno auspicabile che si mettessero in atto sinergie e mutuo sostegno tra imprese e PA , ed è proprio in questa direzione che va il nostro impegno nel fornire strumenti che facilitino e rendano più agevoli questo tipo di soluzioni.

 


 

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares