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RomeCamp2008, si ricomincia Apprendo...


RomeCamp2008, si ricomincia



Apprendo con grande soddisfazione da Nicola e Vincenzo (che esprimono due delle più interessanti realtà della comunicazione 2.0 nella Capitale) che la macchina organizzativa del RomeCamp2008, previsto per il mese di Novembre, sta già muovendo i primi passi. Inutile dire che ho già deciso di salire sul treno dei volontari.

Non credo affatto che i BarCamp siano in crisi, anzi. Se non fosse per questi incontri nel mondo reale con parecchie persone conosciute online, e con cui indubbiamente ho forti interessi in comune, una buona parte del mio agitarmi tra blog, feed e social networking sarebbe un esercizio inutile.

Col tempo ho trovato il modo di vedermi con queste persone anche al di fuori da contesti strutturati, ciò che permette di guardare "oltre" il blogger che è in noi, e quindi oltre le logiche di posizionamento reciproco che conosciamo fin troppo.

In un BarCamp è però opportuno che vi sia qualche regola. E’ molto bello chiaccherare amabilmente nei corridoi, è fondamentale che sia previsto un momento puramente conviviale (come la classica BarCampCena), ma il successo originale della sua formula è strettamente legato a una serie di pratiche consolidate, e cioè:

(prima dell’evento)


l’apertura e la "crescita" del wiki per le iscrizioni, la definizione dei temi e i dettagli logistico-organizzativi
l’adesione dei partner e (auspicabilmente) degli sponsor
l’intervento di veri organizzatori che si occupano di tutto il "lavoro sporco"


(durante l’evento)

una sequenza di brevi interventi seguiti da libere discussioni in una location "sincrona" (una multisala con sessioni simultanee)
l’irrinunciabile collante enogastronomico :-)


la copertura "sincrona" (con strumenti come Ustream, Qix e Mogulus) per chi non può essere presente di persona


(dopo l’evento)


la copertura "asincrona", (tipicamente tag-based) di ciò che è accaduto, con post riepilogativi, le foto i video e i podcast non solo degli interventi, ma anche delle immancabili interviste off-the-record e e di tutto il backstage (serio e faceto)

Sono questi i punti fermi - solo apparentemente scontati - che hanno assicurato il successo dei primissimi Barcamp italiani, e cioè Milano, Roma, Torino, Genova e Matera.

Per la seconda edizione romana (considerando come una parentesi il PiùBlogCamp dello scorso dicembre) sarà opportuno far tesoro di queste best practice prima di disperdere l’attenzione sui pur auspicabili elementi di innovazione.

Tra questi, nei primi post sul RomeCamp08, spicca l’intenzione di "indirizzare" gli interventi:


verticalmente, cioè creando vari canali tematici per le singole sessioni oppure
orizzontalmente (questa è la mia proposta), stabilendo un fil rouge nel metodo, e non nel merito degli interventi

Nel secondo caso si potrebbe ad esempio stabilire, per rispondere alle molte accuse di BarCamp autocelebrativi e fini a sè stessi, che ogni intervento abbia per esito la definizione di veri e propri "next steps" e la creazione di gruppi di lavoro che si prendano l’impegno di realizzarli concretamente. E questo proprio per evitare che gli interventi si trasformino in semplici "show" autoreferenziali del relatore di turno. Una sorta di "BarCamp del fare", per intenderci.

Circa l’altra mia proposta (in questo caso poco più che una provocazione) di riservare gli interventi sul palco agli under 30, lasciando agli ottuagenari come il sottoscritto il compito di interloquire (eventualmente) nella successiva discussione - e comunque dalla platea - non ho certo la pretesa che diventi una regola. Però rimango convinto che questi incontri rischino di rivelarsi occasioni in gran parte perdute finchè a parlare di innovazione saranno solo persone intrise di cultura mainstream e soprattutto disilluse da troppi inganni e troppe facili scorciatoie he hanno condotto al noto disastro della bolla speculativa del 1999-2000. Ed è proprio quel disastro che impedisce oggi a molto ottime idee di trovare l’ascolto e i finanziamenti che meriterebbero.

Per il resto, ovviamente, sono a disposizione. In questi giorni incontrerò le persone che dovrebbero darci una mano a garantire una adeguata copertura, in diretta e in differita, di queste due giornate. Se poi ci sarà il bisogno di un microfono e di un registratore digitale in più, come avvenuto la volta precedente, difficilmente potrò tirarmi indietro :-)


PS: l’immagine del logo (ad opera del talentuoso Senzastile) è solo una delle proposte pervenute finora. Ne attendiamo altre, con l’ansia del caso.

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