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Microsoft (finalmente) con la testa fra le nuvole

Microsoft (finalmente) con la testa fra le nuvole

E’ stato ricco di spunti l’incontro con i blogger di Stephen Elop, Presidente della Divisione Business Solution di Microsoft, organizzato da Digital PR martedì scorso qui a Roma.


Si è parlato di Cloud Computing, di Software+Service, di Windows Azure e di tante altre cosucce che i big bosses di Redmond cominciano a prendere davvero sul serio, segno di un risveglio che dall’esterno potrà anche sembrare lento, ma se consideriamo le dimensioni dell’azienda in questione e le sue posizioni acquisite si è rivelato ben più veloce di quanto ci si potesse ragionevolmente attendere. L’approccio al Cloud Computing è ancora prudente, e comunque tendente a salvaguardare le applicazioni di Office installate in locale, ma a Elop non è stato difficile legittimare questa scelta sottolineando che vi sono mercati verticali - come l’automotive - dove il principio "one fits all" comincia a dare evidenti segni di obsolescenza.

Per il resto, sulla capacità di MicroSoft di coinvolgere i blogger in una organica strategia di PR mi sono già speso in passato. In questa occasione quello che mi ha impressionato è stata la qualità delle persone che l’azienda ha mandato in prima linea in un ambiente (quello dei blogger italiani) che ancora - in larga parte - costituisce un terreno vergine e quindi potenzialmente irto di insidie. Elop ha indubbiamente una personalità che colpisce: è il prototipo del top manager anglosassone di terza generazione, che nel mondo dell’ICT coincide ormai con "il bravo ingegnere che ha imparato a vendere e a comunicare". Ma ancor più mi ha impressionato il valore dei middle managers come PierPaolo Boccadamo (Director of Platform Strategy inside Microsoft Business & Marketing Organization, recita il suo bigliettino), col quale ci siamo piacevolmente intrattenuti nell’inevitabile "off the record" che segue questi incontri ufficiali e che nell’affrontare temi controversi ha mostrato grande asciuttezza e lucidità di vedute.

Nella fiduciosa attesa che altri grandi aziende del settore seguano l’esempio di MicroSoft e investano i loro budget di PR in cose più intelligenti dello spamming di comunicati stampa mal tradotti, incassiamo la disponibilità di Elop e dei suoi sodali a conversare ad armi pari. Se davvero il prossimo passo sarà proseguire il dialogo in una sede irrituale, come ad esempio un BarCamp, quello sarebbe un altro bel segnale di imprenditorialità della comunicazione, intesa come la somma delle componenti di rischio e di iniziativa nella messa in discussione dei messaggi chiave. Ma forse sto correndo troppo...

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